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"Mi passi il ketchup?" Domanda Nathan a bassa voce interrompendo per un attimo quel che stava dicendo Anna. Stiamo pranzando, ci hanno appena detto che hanno finito di organizzare tutto per il viaggio a Los Angeles.

Prendo in mano la bottiglietta rossa per poi dargliela. Questo bambino si rifiuta completamente di mangiare gli hamburger se non sono accompagnati da una qualche salsa.
Oggi ci siamo messi a pranzare un po' tardi, infatti sono passate le due. Come previsto, siamo andati a correre. Alla fine si sono aggiunti anche papà e Nathan, poi siamo rimasti un po' fuori.

"Sappiate che resteremo solamente cinque giorni." Precisa Anna continuando quel che stava dicendo.

"Come cinque giorni?" Fa Emy curvando un sopracciglio. Assumo un'espressione dubbiosa anche io. Cinque giorni sarebbero pochissimi. Riuscirei a vedere Cameron solo per qualche ora..
Scommetto che mio padre centra qualcosa.

"Una mia vecchia amica dell'università abita a San Francisco, appena le ho detto che saremmo partiti ha insistito tanto perchè la andassimo a trovare."

"Quindi abbiamo deciso di fare metà e metà, così da poterle visitare per bene tutti e due." Si intromette mio padre e quasi quasi non mi metto a roteare gli occhi. Sicuramente San Francisco è bella anche lei, ma volevo passare il più tempo possibile con Cam, e con cinque giorni, sicuramente non ci vedremo molto.

"Va bene." Risponde Emy. Nat sorride. A lui basta prendere un aereo un'altra volta nella sua vita. Anche io do un segno di consenso, nascondendo il fatto che vorrei restarmene a Los Angeles e lasciarli partire.

"Non mangi quelle patatine?" Fa Emy vedendo il piatto di Nat. Le patatine le ha toccate a malapena.

"No." Fa scuotendo la testa.

"Sono pieno." Avanza il suo piatto verso di Emy e se le prende lei. Nello stesso momento, sentiamo il suono del campanello. Tutti ci guardiamo sorpresi. Solo Anna conosce un po' della gente che c'è qua, ma comunque nessuno era mai venuto a bussare alla porta in nostra presenza.

"Vado io." Faccio per poi alzarmi. Mi allontano dalla cucina e raggiungo l'ingresso. Guardo dallo spioncino e quasi non impreco nel vedere il volto di Raphael. Questo ragazzo è pazzo.

Pazzo per Emily.

Apro la porta e si rivela la figura impacciata del nostro vicino.

"Ehii." Fa grattandosi la nuca. Sicuramente sperava che fosse stata Emy ad aprirgli. Ma comunque è stato fortunato che non sia stato mio padre.

"Ciao!" Lo saluto spostandomi dall'entrata.

"Vuoi entrare?" Domando ma dalla sua espressione capisco subito di no.

"Eh- mh, cosa? No no." Ridacchia nervosamente.

"Volevo solo..parlare con Emily, ecco." Sorride lievemente.

"Lexi! Chi è?" Grida Anna dall'altra parte della casa.

"Se siete occupati posso anche tornare in un secondo momento." Afferma invece lui. Sto per rispondere ma la voce di qualcun altro mi interrompe.

"Raphael!" Nat si avvicina a me. Il solito curiosone.

Da qualcuno avrà pur preso.

"Ehi!" I due si battono un cinque.

"Comunque sta pranzando, te la chiamo subito." Gli dico io e subito mi ferma.

"No no no no no, tranquilla, vi lascio in pace. Posso tornare più tardi." Ancora qualcun altro si intromette nella nostra conversazione.

"Ciao Raphael!" Anna si avvicina a noi.

"Salve." Saluta Raphael abbozzando un sorriso. Se il suo obbiettivo era quello di parlare semplicemente con Emy, ha scelto proprio il momento peggiore per presentarsi.

Il mio fottutissimo 394 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora