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Tiro fuori da uno degli scaffali una scatola di fazzoletti. È da quando mi sono svegliata che non la smetto di starnutire. Ma ho iniziato sta notte a raffreddarmi. Beh, perfetto per iniziare l'anno, no?

Sono a casa da sola. Nathan ha dormito da Corey. Papà invece è in viaggio con Anna. Se non sbaglio vanno a trovare qualcuno non so dove.
Oggi volta che torno in questa città li vedo sempre più legati. E cerco sempre di più di togliermeli insieme dalla testa.

Cameron dovrebbe essere già qua, ma non arriva. Mi aveva inviato un messaggio più di mezz'ora fa, dicendo che stava per arrivare.

Appena arrivo in cucina prendo una tazza e ci verso del latte e caffè. Tiro fuori una brioche e decido di arrostire dei marshmallows. Oggi non ho intenzione di uscire di casa. Me ne starò a letto a guardare film fino all'ora di cena.
Ci metto poco a mangiare, e nel frattempo il campanello suona.

Vado in soggiorno trovando Cam già dentro. Sicuramente la porta era aperta.

"Buongiorno." Lo saluto e subito dopo starnutisco.

"Lo sapevo." Fa lui avvicinandosi.

"Cosa?"

"Che ti saresti raffreddata." Scrolla le spalle, allacciando le sue braccia dietro alla mia schiena. Io gli stampo un piccolo bacio sulle labbra.

"Non lo sapevi." Ribatto con un lieve sorriso in viso.

"Oh, eccome se lo sapevo." Fa fiero di lui e roteo gli occhi.

Andiamo in camera mia.
Appena entriamo si toglie le scarpe e si mette sul letto sospirando, io vicino a lui, appoggiando i miei avambracci sul suo petto.

"Stavo pensando a Los Angeles.." Affermo spostando il mio sguardo sulle mie dita. Tiro di nuovo fuori l'argomento di ieri sera in macchina.

"E..?" Fa alzando le sopracciglia.
Mi fissa, aspettando una mia risposta.

"Che giorno partiamo?" Alle mie parole le sue labbra si curvano in un sorriso.
Voglio lasciare da parte tutto. Non interessarmi a ciò che potrebbe ostacolarmi in questo viaggio e andarmene, magari rischiando anche.

"Pensavo..il weekend dopo il tuo compleanno." Dice e ci penso su. Il mio compleanno è di mercoledì. Quindi potremmo star via il ventidue e il ventitré febbraio.

Annuisco, prendendo in mano il telecomando. Appoggio la testa sul suo petto e accendo la tv.

"Oggi scelgo io." Afferma soddisfatto prendendomi il telecomando di mano.

"Ehm..di chi è la tv?" Dico battendo ripetutamente le ciglia. Mi viene in mente un episodio dell'anno scorso. Quando ero quella nuova nel dormitorio.

FLASHBACK.

Mi dirigo verso la tv e cerco di prendere il telecomando. Nel momento in cui metto la mia mano su di esso un'altra mano si appoggia sulla mia.

"Eh no no no no no, tu non hai capito niente, la tv è mia." Dice Cameron sottolineando la parola mia.

"L'hai comprata te?"

"No, ma tu sei nuova e dato che io ero qua prima di te è mia, e decido io cosa guardare."
Oddio che nervi.

Mi strappa il telecomando di mano e si accomoda sul divano.

"Mi spiace Alexis ma..è la vita." Adesso gli arriva uno schiaffo in faccia.

"Comunque puoi spostarti da davanti la tele e guardare quel che scelgo io, o andartene direttamente in camera tua."

Si, gli arriva davvero uno schiaffo, anche due già che ci siamo.
Mi siedo sul divano di fianco a lui e mi avvolgo il piumone intorno al corpo. Fa partire un film che non ho mai visto e di cui non ho mai sentito il nome.

"È un horror."

"Cosa?!" No grazie, non guarderò un altro horror nemmeno per un milione di dollari!

"Ho detto, è un horror." Ho capito benissimo cos'hai detto! La voglia di picchiarlo sale sempre di più.

Alzo gli occhi al cielo e me ne torno in camera mia.
Questo ragazzo ci tiene molto a scassare tutto il tempo.

FINE FLASHBACK.

"Tu non hai gusto." Afferma poi ridendo e io cerco di prendergli il telecomando di mano mentre la sua risata mi contagia.
Pochissimo dopo mi arrendo.

"Non hai gusto e sei anche scarsa." Continua appoggiandomi al suo petto. Mi stringe a lui vittorioso, mentre schiaccia le sue dita sui tasti del telecomando. Lo guardo male e appena se ne accorge sorride divertito.

[...]

Appoggio la testa che mi sta scoppiando sul cuscino. Sono appena tornata dalle lezioni.
Eh si. I corsi sono ricominciati. Già da qualche settimana. Infatti siamo a fine gennaio.
Cameron naturalmente è a New York. Non lo vedo da quando eravamo insieme a Toronto per le vacanze. Siamo tutti e due concentrati sulla scuola a quanto pare.

Adesso penso che prima di iniziare a studiare farò un pisolino. Mi sento di morire.

Prendo in mano il telefono andando sulla chat di mio padre che mi ha inviato un altro messaggio.

'Probabilmente la settimana del tuo compleanno sarai molto impegnata. Potrei comprarti il biglietto per le vacanze di primavera se ti va.' Scrive e mi viene in mente la proposta dei ragazzi di andare a Los Angeles. Sbuffo. Quando ero a Toronto mi sono completamente dimenticata di chiederglielo e per telefono mio padre sarà abbastanza difficile da convincere.
È meglio chiamarlo prima che lo dimentichi ancora.

Schiaccio sul pulsante della chiamata e aspetto che risponda.

La sua voce si fa viva e come al solito mi saluta. Parliamo di cose varie, finché non tira fuori l'argomento di cui stavamo parlando in chat.

"Quindi ti va bene se compro il biglietto per le vacanze di primavera?" Chiede e arriccio il naso.

"In realtà.." Comincio a dire, grattandomi la nuca.

"Io e gli altri-" Mi interrompe.

"Altri chi?" Potrei immaginare la sua espressione: sopracciglio curvato, occhi seri e braccia conserte.

"Nash, Madison, Shawn e..." Mi interrompe di nuovo.

"Cameron." Aggiunge lui alla mia lista con una voce che sembrava annoiata.

"Si, anche lui." Affermo normalmente
Finalmente continuo con la mia richiesta.

"Stavamo programmando di andare a Los Angeles." Alla mia frase sta in silenzio per qualche secondo. Se non pensasse al fatto che io sicuramente ci tengo ad andare e al fatto che Anna avrebbe detto sicuramente di si, mi avrebbe già sfondato il suo no in faccia.

"Uhm.." Brutto segno.

In questi giorni cerco di stare lontana dal telefono e di godermi le vacanze, per questo ci ho messo una settimana e il capitolo non è neanche tanto lungo, ma capitemi hahah😅

Il mio fottutissimo 394 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora