Capitolo 24

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Non vidi più Zayn per tutta la giornata e, dopo aver risposto a telefonate ed email per tutto il giorno, ritornai a casa stremata. Il mio capo mi aveva inviato un sms per ringraziarmi di averlo ospitato da ubriaco e non accennò nulla al bacio, speravo che non se ne ricordasse. Anche Ian mi scrisse un messaggio dolce, dicendomi che gli mancavo e che non vedeva l'ora di baciarmi di nuovo. Lui almeno si ricordava di averlo fatto, pensai tra me e me. Gli risposi restando vaga.

Mentre salivo le scale, e poi anche mentre entravo nel mio appartamento, la mia mente fece automaticamente una lista metodica dei pro e dei contro prima di uno, poi dell'altro. I pregi di Ian erano molti di più ma, comunque, quelli di Zayn mi sembrarono più interessanti e coinvolgenti. Effettivamente, lui era più interessante di Ian e mi sentii in colpa per averlo pensato.

Non feci in tempo nemmeno a cambiarmi che lo squillo del cellulare mi chiamò. Lessi il numero di Zayn ed alzai gli occhi al cielo con un sorrisetto che avrei voluto togliermi a suon di schiaffi ma che occupò le mie labbra finché non accettai la chiamata.

«Che vuoi, non riesci più a fare a meno di me?» non sapevo perché lo avevo detto e mi morsi l'interno della guancia quando realizzai che suonava molto più allusivo di come avevo previsto.

«Ho bisogno di te.» rispose sbrigativamente, con un tono totalmente diverso da quello che aveva usato la sera prima per dire le stesse esatte parole. «Ronald mi ha incastrato e domani sera ho la cena con sua figlia. Rita ha il suo giorno libero, non è che potresti, che ne so, preparare qualcosa da mangiare?»

«Non puoi portarla in qualche ristorante?» domandai un po' scocciata. Tenni il telefono tra spalla e orecchio per sfilare la gonna.

«No, vuole stare a casa.»

Potei immaginare il motivo per cui voleva stare nella suite di Zayn e roteai gli occhi infastidita, «Non puoi ordinare il sushi, una pizza?»

«Non credo le piaccia il sushi, e poi voglio davvero impegnarmi per questa cena.» sbuffò, ed io non potei fare a meno di ripetermi quella frase nella mente. La figlia di Ronald gli piaceva abbastanza per impegnarsi? L'avrebbe salutata il mattino dopo?

«Io non sono una gran cuoca, posso replicare l'arrosto e le patate di mia madre...» mi obbligai a rispondere, immaginai la voce di Patricia che mi diceva che rientrava nei compiti di un'assistente personale anche se, ovviamente, ne dubitavo.

«Perfetto!» accettò lui con più esaltazione del dovuto, «La pasta di ieri e arrosto e patate. Può andare bene, no?»

«S-sì, direi di sì.»

«Passo a prendere tutto domani pomeriggio, allora.» non mi ringraziò e riattaccò il telefono.

Mi sedetti sul bordo del letto, ancora con solo gli slip e il top addosso, e riflettei. Zayn aveva un appuntamento per cui si stava impegnando davvero, ed avevo paura che il motivo non fosse solo il fatto che lei fosse la figlia di Ronald. Quella ragazza sembrava piacergli abbastanza da stupirla con una cena fatta in casa, magari qualche candela e il mattino dopo con la colazione a letto ed un bacio. La mia mente viaggiò più del dovuto e, quando mi obbligai a fermarla, avevo già raccolto il cellulare dal letto ed avevo chiesto ad Ian di passare la serata con me.

Forse avevo bisogno di vederlo, forse era un modo per distrarmi o per capire quello che volevo davvero dal nostro rapporto. Lui rispose subito con "Sì!" e una sfilza di emoji con il cuore. Dubitai che la figlia di Ronald avrebbe ricevuto tutti quei cuori in un messaggio da Zayn, e la mia lista dei paragoni si allungò ulteriormente.

Ebbi il tempo per farmi una doccia veloce, riordinare l'appartamento e cambiarmi in un paio di jeans comodi ed una maglietta stropicciata, poi infornai due teglie di pizza surgelata.

PHILOFOBIA (finalista Wattys2021)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora