Ritorno a Hogwarts

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«Muoversi, muoversi! Oggi si torna a scuola!» annunciò Molly, facendo il giro per le stanze dei ragazzi. Hermione - come c'era da aspettarsi - era sveglia già da ore, eccitata per il ritorno a Hogwarts.
Si infilò il maglione da sopra la testa poi scese in cucina per aiutate Molly a preparare la colazione per il resto del gruppo.
«Hermione, cara, potresti andare a chiamare i ragazzi?»
«Certo» rispose lei, pulendosi le mani fatte di marmellata con uno straccio bagnato.
Salì velocemente al piano di sopra e andò in camera sua e di Ginny.
Quando entrò nella piccola stanza, vide che la rossa si trovava ancora sotto le coperte.
La riccia si avvicinò e le scosse un braccio chiamandola.
«Ginny, svegliati.»
Per tutta risposta, l'altra si rigirò nel letto dandole le spalle per ignorarla.
«Ginevra Molly Weasley! Svegliati, ti ho detto!» urlò Hermione allora, saltandole addosso.
«Oh, Minerva!» imprecò la rossa, sotto il suo peso. Ginny si sollevò sulle braccia furiosa.
«Ma sei impazzita? Svegliarmi così, senza nessuna pietà... ce l'hai un cuore tu?»
«Certo, un cuore grande grande proprio come il tuo! Dai, la colazione è pronta e se non cominci a scendere, Molly ti ammazzerà e sai perfettamente che ne sarebbe capace.»
Ginny si alzò di scatto e cominciò a vestirsi.
Hermione scoppiò a ridere poi uscì proseguendo il suo giro.
Entrando nella stanza di fronte, vide Harry preparare il suo baule. Quando si accorse della sua presenza, le rivolse un sorriso.
«Buongiorno.»
«'Giorno, Herm.»
«La colazione è pronta.»
«Okay. Comunque...»
«Sì?»
«Be', ho saputo che tu e Fred...»
Hermione arrossì all'istante.
«Possibile che in questa casa nessuno riesca a farsi gli affari propri?» imprecò alzando gli occhi al cielo.
«Ma tu e lui...?»
«No, per carità. Conosci il rapporto che ho con i gemelli - soprattutto con Fred - . Volerci in quel senso sarebbe davvero controproducente.»
Harry le rivolse un mezzo sorriso con un cenno d'assenso; ciononostante, la riccia poteva avvertire il suo scetticismo.
Decise di non pensarci troppo e, ad un tratto, lo sguardo di Hermione si posò su Ron che stava ancora dormendo.
«Ronald! Ron, per favore, svegliati!»
Il rosso non dava segni di vita.
Hermione prese il bicchiere lì vicino e gli buttò l'acqua all'interno in piena faccia.
Ron si alzò di scatto e appena vide la riccia, le urlò contro.
«Ehi! Si può sapere cosa miseriaccia ti prende?»
«La colazione è pronta e se non ti dai una mossa, tua madre non sarà l'unica a pensare di ucciderti» lo minacciò con un sorriso innocente.
Ron la guardò come se fosse pazza e, con riluttanza, decise finalmente di alzarsi.

«Fred! George!»
Hermione fece il suo ingresso nella camera dei gemelli e, prima di rendersene conto, si ritrovò ad ammirare insistentemente Fred che non indossava altro che le mutande.
La ragazza divenne rossa dalla testa ai piedi mentre cercava di distogliere lo sguardo.
«Allora, Granger? Non si bussa?»
«Oh, sì scusa, hai ragione, mi dispiace...» cominciò lei nervosa.
«Ehi, rilassati. Non c'è niente di cui scusarsi.»
Si guardarono a lungo poi sentirono una risata rivelando la presenza di una terza persona nella stanza. George sbadigliò e chiese «Come mai qui, Granger?»
«La colazione è pronta.»
La ragazza esitò un attimo come se volesse aggiungere una battuta sarcastica per non dargliela vinta, ma poi rinunciò e girandosi, tornò al piano di sotto.

Alle 10:45 i ragazzi erano pronti per partire, arrivando appena in tempo per prendere il treno alla stazione di King's Cross.
Appena trovarono un posto libero dove stare durante il viaggio, salutarono i signori Weasley attraverso il vetro del finestrino.
Ginny, Ron e Fred si sistemarono da un lato e Harry, George e Hermione dall'altro.
La riccia abbassò lo sguardo quando si ritrovò faccia a faccia con Fred mentre Harry e Ginny facevano la stessa cosa, evidentemente imbarazzati.
George, intanto, stava fissando suo fratello che, a sua volta, non riusciva a togliere gli occhi di dosso alla ragazza che aveva davanti.
«Freddie!» gli disse a bassa voce per non farsi sentire dagli altri.
Il gemello si voltò verso di lui.
«Che fai?» disse l'altro con un tono buffo e lo sguardo malizioso.
Colto in fragrante, Fred arrossì e lo spintonò con un sorriso.

Mentre le ore passavano, uno ad uno si assopirono, lasciando Hermione, che amava guardare il paesaggio scorrere fuori dal finestrino, da sola.
Prese un pacchetto di gomme dal carrello dei dolciumi spinto da una vecchia signora sorridente e quando tornò a guardare fuori, scorse una torre dietro una cima montagnosa e sospirò felice.
"Bentornata a casa, Hermione."

Angolo Autrice

Ho deciso di far diventare il quinto anno un anno normale. Come se le loro vite scorressero normalmente. Come se fossero dei semplici ragazzi che vanno a scuola, che combinano guai e che si innamorano.
Al prossimo capitolo!

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