Una mattina diversa

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Il sole s'infiltrò con i suoi raggi luminosi dalla finestra al piano di sopra.
Erano le 10:30, e Hermione rimase sbalordita nel sentire il silenzio che regnava nella sua stanza.
Di solito, a quell'ora, Ginny si alzava e cominciava
a fare baccano nella difficile decisione del "cosa metto stamattina?".
Ma quello che la sbalordì di più era il silenzio più assoluto: non sentiva il rumore delle pentole in cucina, dei passi che andavano su e giù per le scale, le urla della signora Weasley, le continue domande di Arthur a proposito dei Babbani, le risate dei gemelli e le urla di vittoria di Ron quando batteva Harry a scacchi.

Si stropicciò gli occhi e si guardò intorno: il letto di Ginny era vuoto e sistemato, i vestiti erano riposti ordinatamente nell'armadio e le scarpe sotto al letto. Si alzò e scese in cucina accorgendosi a poco a poco che la casa era deserta.
Con un sospiro, decise di fare colazione così prese del latte e i cereali.
Sicura di essere sola, accese la radio lì vicino e cominciò a ballare a tempo di musica.
«'Giorno...» disse una voce divertita dietro di lei.
Hermione si voltò di scatto e vide Fred che la fissava con un sorriso sghembo stampato in faccia.
«B-buongiorno. Da quanto sei lì?»
«Abbastanza da riuscire a godermi lo spettacolo» spiegò avvicinandosi.
Hermione rabbrividì quando lui le passò accanto sfiorandole il braccio.
Lo guardò mentre si serviva una tazza di caffè.
«Sai dove sono tutti?» gli chiese deglutendo a fatica per poi andare a sedersi al tavolo dove i suoi cereali la stavano aspettando.
«A Diagon Alley.»
«Giusto: tuo padre l'aveva detto ieri. Ma credevo che andasse solo con Molly.»
«A quanto pare avevano bisogno di fare spese anche gli altri» rispose prendendo un sorso di caffè.
«E perché non l'hanno detto? Sarei andata
anch'io a questo punto!» esclamò infastidita.
«Non chiederlo a me! E poi la mia compagnia non ti basta?»
Hermione decise di far finta di niente e rispose con un'altra domanda.
«Perché tu sei qui?»
«Non mi andava di andarci» disse con un'alzata di spalle.
Il silenzio calò nella piccola cucina di casa Weasley e Hermione si sentì pietrificata quando realizzò di essere completamente sola. Con lui.
«Io vado a farmi una doccia» annunciò Fred alzandosi dopo aver finito la sua colazione.
Sparì sulle scale e la riccia sentì sbattere la porta.
Sentì l'acqua del bagno scorrere e scosse la testa quando l'immagine di Fred nudo le si presentò davanti nella sua mente.

«Allora: come va con Miles?»
Hermione alzò lo sguardo dal libro e lo posò su Fred: aveva un asciugamano intorno alla vita e i capelli adorabilmente arruffati e gocciolanti.
«Mmh bene» disse reprimendo l'impulso di passarci una mano per tirarli indietro.
«Mi dispiace aver pensato male di lui. È un bravo ragazzo e si vede che ti vuole bene davvero.»
Hermione notò il modo in cui disse "bravo ragazzo", come se la cosa lo infastidisse.
Deglutì prima di dire «Sì, è un bravo ragazzo. E... mi dispiace per te e Angelina, ecco».
«Sì, be', non eravamo fatti l'uno per l'altra» disse avvicinandosi pericolosamente.
Lei deglutì fissando gli occhi nei suoi.
Piccole gocce continuavano a scorrere sul suo torso nudo e i capelli, in quello stato, erano più rossi che mai.
Erano così vicini che lei riusciva a sentire il suo profumo: cocco e menta. Non riuscì a non passare la lingua sul labbro superiore.
«Sai, se non ti asciughi prenderai un brutto
raffreddore» gli disse in un sussurro.
«Sei così carina, quando ti preoccupi per me» sussurrò lui di rimando.
Lei deglutì di nuovo. Pensò che sembrava farlo apposta, lasciarla senza parole e con la gola secca.
Poi, lentamente Fred fece dietrofront e salì nella sua camera.
Hermione si lasciò cadere di nuovo sul divano.
"Ma perché mi fai questo effetto?"

«Mi devi aiutare» disse Fred ad un tratto.
«A fare cosa?»
«A preparare un dolce per la mamma: sai per ringraziarla per tutto quello che fa per noi.»
«È un pensiero carino» disse Hermione sorridendogli.
«Il problema è che io non ho la minima idea di come si prepari un dolce e visto che tu...»
«Non dire "e visto che tu sei una donna" perché ti strozzo con le mie mani.»
«Scusa: non volevo offenderti.»
Hermione sospirò contrariata «Va bene, ti aiuterò. Ma se ti azzardi a distrarti, la torta ti finirà dritta in faccia».
«Agli ordini, capo!» affermò Fred alzandosi e mettendosi sull'attenti e facendola ridere.

Durante la preparazione vi era stata una piccola battaglia a suon di zucchero e crema.
Le risate riempivano la casa silenziosa.
Hermione si rese conto di non essersi mai divertita così tanto preparando un dolce.
Dopo averlo messo finalmente in forno, Fred la guardò divertito.
«Cosa c'è?» gli chiese sorridendogli.
«Hai il viso sporco di crema.»
«Chissà perché!» rispose lei ironica.
Alzò la mano con l'intenzione di pulirsi ma lui la fermò a mezz'aria mentre cominciava a baciargli la guancia, assaporando il suo sapore misto alla crema.
Poi, senza preavviso, arrivò alle labbra.
E quando si unirono, Hermione ansimò.
Fred la spinse verso di sé e lei gli allacciò le braccia attorno al collo portando le mani ai capelli.
Lui la sollevò continuando a baciarla e, senza staccarsi, andarono a finire sul divano.
Fred passava le sue mani sul suo corpo piccolo e lei sulla sua schiena muscolosa.
Non riuscivano a fermarsi: era un momento così intenso che avevano paura di rovinarlo così continuarono a baciarsi finché non rimasero senza fiato.
Ad un certo punto, il rosso le aveva sollevato la maglietta, cosa che fece anche lei con quella di lui.
Il rombo di un auto, li risvegliò da quel sogno ad occhi aperti.
Quando si staccarono, era come se si fossero resi conto solo allora di cosa stavano facendo.
All'improvviso, l'imbarazzo arrivò e fece scattare in piedi i due ragazzi.
Presero al volo le magliette e se le infilarono.
Quando la porta si aprì, erano riusciti a ricomporsi.
«Ehi ragazzi, tutto bene?» chiese Molly entrando con un sacco di buste.
Hermione annuì.
«Mai stati meglio» disse l'altro.
La ragazza lo fulminò con lo sguardo.
«Come avete passato la mattinata?» chiese invece Arthur.
Fred ed Hermione passarono in rassegna ogni singolo momento vissuto in quelle ore.
«Abbiamo fatto un dolce» disse Hermione indicandolo.
«Che bravi! La mangeremo stasera, va bene?»
«Certo.»
Ginny scrutò l'amica e il fratello: aveva già capito che era successo qualcosa.
«Va bene. Io vado in camera mia» disse la riccia.
«Brava. Vai» annuì Fred.
Hermione lo guardò interrogativa e lui la fulminò.
I presenti guardarono Fred confusi.
«Che avete comprato di bello?»

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