Ai Tre Manici di Scopa

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«Cosa prendi?»
«Il solito. Con un pizzico di zenzero.»
Miles si allontanò per andare ad ordinare due bei boccali di Burrobirra e Hermione lo seguì con lo sguardo all'improvviso consapevole di una incontenibile felicità di essere lì con lui.
Ripensò a quando Fred aveva rovinato il loro primo appuntamento, il loro momento, e pensò a quanto si fosse arrabbiata.
Poi si concentrò ancora una volta su Miles e scacciare quel ricordo fu così semplice come bere un bicchier d'acqua. Lui si voltò a guardarla e le sorrise facendole l'occhiolino.
"È molto carino. Forse, troppo. Mah: non guastava mai a nessuno dopotutto...", pensò con un'alzata di spalle.
«Ecco qui» annunciò il ragazzo tornando al tavolo dov'erano seduti. Le passò un boccale dal quale bevve un lungo sorso ristoratore.
«Allora... dov'eravamo rimasti l'altra
volta?»
«Io avrei un'idea» rispose lei spostandosi leggermente verso di lui.
«Anch'io.»
Miles le diede corda avvicinandosi a sua volta e quando furono a pochi centimetri Hermione lo guardò negli occhi e poco dopo davanti a lei apparve il volto di Fred. Era così nitido che non poteva non essere vero.
Rimase immobile per alcuni istanti e dopo aver sbattuto velocemente le palpebre vide di nuovo lo sguardo intenso di Miles.
«Che hai? Stai bene?» le chiese poggiandole una mano sulla guancia. Aveva assunto un tono preoccupato e il calore emanato dalla sua mano la rassicurò.
«Sto alla grande» sussurrò fiondandosi sulle sue labbra senza pensarci troppo. Sapeva che se lo avesse fatto, non avrebbe più avuto il coraggio di farlo. E lo voleva.
Fu un bacio lento e dolce; un tocco delicato che le arrivo dritto al cuore.
Lui, da parte sua, sentiva che quella ragazza lo stava cambiando e si conoscevano solo da pochi giorni...
Hermione riaprì gli occhi e, vedendo il sorriso smagliante di Fred, non poteva fare a meno di sorridere anche lei.
«Ti ho già detto quanto sei bella quando sorridi?»
La riccia scosse leggermente la testa e Miles le passò una mano tra i capelli scompigliandoli.
"Sto impazzendo!"
«Ehi che succede?»
La ragazza - che sentiva degli occhi puntati sulla schiena - si voltò e sulla porta c'era uno dei Weasley che la fissava. Agganciarono gli sguardi uno e Hermione sentì un tuffo al cuore.
"Cosa mi sta succedendo?"
«Hermione?» la richiamò Miles confuso e imbronciato per l'ennesima interruzione.
Lei si alzò in tutta fretta e uscì precipitosamente dal locale.

«Ehi Dean.»
«Ciao Ginny.»
La rossa si sedette vicino al ragazzo dagli occhi color cioccolato.
«Ho ordinato un'Acquaviola per me e uno Sciroppo di Ciliegia per te. Spero vada bene...»
«È perfetto. Non ci crederai mai ma mi sono un po' stufata di bere sempre Burrobirra» ribatté lei poi si zittirono, non sapendo più cosa dire.
Era piuttosto imbarazzante.
«Mmh posso farti una domanda?» chiese Dean con un singhiozzo. "Davvero strambo.", pensò lei guardandolo di sbieco.
«Spara pure.»
«Perché mi hai chiesto di uscire?»
Ginny venne colta alla sprovvista: non si aspettava davvero una domanda del genere a un appuntamento - a dire la verità, credo che in nessun incontro come quello si facciano domande del genere! - .
«Mmh io... cioè...» incominciò balbettando.
Il suo sguardo, che continuava a vagare per il locale - quasi come se stesse cercando aiuto - , si fermò sulla porta quando vide un ragazzo dai capelli corvini con una cicatrice a forma di saetta sulla fronte: Harry Potter. E non era solo, anzi: in compagnia di una ragazza davvero carina.
Ginny deglutì storcendo contemporaneamente il naso e lo fissò con quegli occhi che a lui ricordavano una giornata d'autunno.
Lui guardò dalla sua parte e senza esitazione, non provò nemmeno a distogliere i suoi dal suo sguardo fiero. Rimasero così per quella che sembrava un'eternità poi, come risvegliatosi da un sogno ad occhi aperti, Harry distolse lo sguardo e condusse la sua compagna verso un tavolo dalla parte opposta a quello degli altri due.
«Ginny?» la richiamò il ragazzo che le stava accanto. "Oh già. Dean: Merlino, mi stavo quasi dimenticando della sua presenza!"
«Dean.» Non sapeva cos'altro dire.
«Mmh, sai non hai ancora risposto alla mia domanda.»
«Oh scusa. Be', perché mi andava. Sì, mi andava e certo sei molto carino...» farfugliò accarezzandogli il dorso della mano in modo civettuolo per confondergli le idee e non fargli capire le proprie intenzioni. Lui si schiarì la gola che era dannatamente secca. Tracannò quello che restava del suo drink.
«Wow. Bene.» Sembrava realmente sorpreso.

«Ma quella non è Ginny Weasley?» chiese Elizabeth guardando nella sua direzione ma rivolgendosi al ragazzo seduto accanto a lei.
«Sì, è lei» rispose Harry in modo distaccato e privo di ogni energia.
«A vederti sembreresti proprio geloso» lo canzonò lei. Ma non si divertita affatto.
«Non sono geloso! Soltanto che si tratta della sorella del mio migliore amico e non piacerebbe neanche a lui vederla così... vicina... a un ragazzo, ecco.»
«Quindi, mi stai dicendo, che è come una sorella per te?» domandò speranzosa Elizabeth.
«È esattamente quello che sto dicendo. Adesso vogliamo smettere di parlare di lei e occuparci di noi? Avevo programmi diversi per questo pomeriggio.»
Harry cercava qualsiasi modo pur di accantonare la questione "Ginny".
Perché gli costava davvero ammettere che in quel periodo aveva pensato a lei troppe volte e che quando la vedeva avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di scambiare qualche parola con lei.
«Bene. Sono contenta di sentirtelo dire» ribatté l'altra con occhi languidi.
Harry ordinò da bere per entrambi.

«Miles.»
«Con quale dei due ho il piacere? Fred o
George?»
«Secondo te?»
«Dal tuo familiare tono ostile direi: Fred.»
«Bravo. Meriti un applauso» Lo fece davvero provocando gli sguardi curiosi dei presenti.
«Perché Hermione è scappata via?»
«Non lo chiedere a me. Ci stavamo divertendo un mondo quando se n'è andata senza avvertire.»
«Vi stavate divertendo, quindi? Be', lascia che ti dica una cosa» cominciò il rosso sedendosi di fronte al suo "rivale".
«Io so come ti comporti con le ragazze e non voglio che Hermione soffra per colpa di un idiota come te. Dunque, se lo farai... Considerati un uomo morto, d'accordo?»
Dopo aver sputato tutto fuori, Fred giustificò quella scenata ripetendosi che considerasse Hermione come una di famiglia e per questo voleva e doveva proteggerla. Solo questo. Dentro di sé fece un sospiro di sollievo: come aveva fatto a pensare di provare qualcos'altro all'infuori di un amore fraterno?
«Vorrei dirti anch'io qualcosa. Ho capito quanto Hermione sia diversa da tante altre ragazze che ho frequentato e quello che vedo mi piace, e pure tanto se lo vuoi sapere. Di conseguenza, credimi se ti dico che non ho la minima intenzione di farla soffrire e che è in buone mani.»
Rimasero a guardarsi così, sfidandosi con gli occhi.
«Mago avvisato, mezzo salvato» concluse
Fred alzandosi per andarsene.
Miles, invece, rimase lì a ripassare le battute della conversione appena avvenuta poi decise di tornare finalmente al castello.

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