Un Natale speciale

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La musica suona e si diffonde in tutta la chiesa.
Accanto a me trovo mio padre che tende il braccio e mi sorride.
"Papà, cosa facciamo qui?"
Papà mi guarda come se fossi pazza.
"Per il matrimonio, naturalmente!"
Sorrido eccitata: adoro i matrimoni!
"E chi sono gli sposi?" gli chiedo abbassando la voce.
"Hermione, ma ti senti bene?"
Sto per ribattere quando mi accorgo che papà mi trascina dietro di sé verso l'altare.
Mi guardo intorno e vedo dei volti familiari.
C'è Harry che mi sorride e Ginny, stretta al suo braccio, che piange emozionata.
Ron si guarda intorno infastidito e George si sistema il papillon.
Molly piange e Arthur la tiene stretta tra le braccia.
Sulla destra vedo mia madre che con un fazzoletto attaccato al naso mi saluta felice.
Mentre avanziamo sorrido a tutti, ancora più confusa.
Solo quando finalmente arrivo all'altare capisco che il matrimonio in questione è il mio.
Ho un abito bellissimo pieno di pizzi e merletti, un velo che mi arriva alle spalle e delle scarpe molto comode.
Sto per chiedere cosa sta succedendo quando lo vedo: alto, bellissimo nel suo smoking e il suo sorriso malizioso che gli illumina il viso.
"Fred..." sussurro.
Lui mi sorride e mi accarezza la guancia dolcemente.
"Sei bellissima." dice voltandosi verso il prete.
Sono incantata dalla sua bellezza e non riesco a dire niente.
"Vuoi tu, Hermione Jean Granger, prendere Frederick Weasley come tuo legittimo sposo, amarlo e onorarlo sempre, stargli vicino in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, finché morte non vi separi?"
Mi giro verso il mio quasi marito e gli sorrido.
Sono ancora molto confusa ma incredibilmente felice.
"Sì, lo..."

«Hermione! Hermione svegliati!»
La riccia aprì gli occhi assonnata e si guardò intorno. La chiesa era sparita, suo padre era sparito, così come il prete e Fred.
Guardò davanti a sé dove Ginny le sorrideva.
«Ginny...»
«Buon Natale!» urlò la rossa.

«Fred! George! Smettetela di giocare e aiutatemi a preparare la cena per stasera!»
Molly si era alzata molto presto per pulire casa: voleva che fosse tutto impeccabile.
«Cosa vuoi che faccia mamma?» chiese George arrivandole alle spalle.
«Oh, vai fuori insieme a Ginny a preparare la tavola.»
«GINNY! VIENI FUORI AD AIUTARMI!» urlò George facendo spaventare Molly.
«Fred, non urlare così tanto!» lo sgridò la signora Weasley.
Il rosso rise, dicendo «Sono George, mamma» ed uscì fuori in giardino. Molly si disse tra sé che sapeva perfettamente che si trattava di George, però con la quantità di cose a cui pensare si era confusa per un attimo.
Lo seguì con lo sguardo e sorrise: stavano crescendo così in fretta, i suoi figli, e presto, constatò con tristezza, sarebbero volati via dal nido, lasciandole un vuoto incredibile nella sua grande casa e nel suo grande cuore.

«Hermione!»
«Dimmi, Harry.»
«Volevo chiederti una cosa...»
La ragazza si sedette sul letto e fece segno all'amico di fare altrettanto.
«Spara» disse seriamente.
«Ti ricordi di Jessica? La ragazza con cui esco?»
«Sì, perché?»
«Non riesco a scrollarmela di dosso.»
«E cosa vuoi sapere da me?»
«Cosa odiano le ragazze in un ragazzo? Forse se riuscissi a farmi odiare da lei, mi lascerebbe.»
«E perché non puoi parlarle semplicemente?»
«Ci ho già provato ma ogni volta che lo faccio reagisce come se non avesse sentito quello che le ho detto.»
Hermione ci pensò un po' su: lei voleva aiutarlo non solo perché era suo amico ma anche per Ginny.
«L'arroganza, l'impertinenza, l'ironia esagerata...»
«Ma queste non sono tutte cose che ti piacciono in Fred?»
A sentire il suo nome Hermione sobbalzò.
«Harry! Ma che dici?»
Lui sorrise divertito.
Hermione diventò rossa e imbarazzata fuggì dalla stanza.
«No, Herm! Torna qui!»
Harry cercò di mantenere un tono serio ma non ci riuscì, infatti, poco dopo scoppiò a ridere.

Hermione corse giù per le scale e andò a sbattere contro qualcuno e quando vide chi era, sospirò.
«Scusa... non ti avevo visto.»
Stava per allontanarsi quando il rosso la fermò.
«Stavo cercando te.»
«Per?»
«La mamma vuole che la aiutiamo in cucina.»
La ragazza guardò Fred negli occhi: all'improvviso si ricordò del sogno e per un attimo lo rivide nel suo bel smoking.
«Che c'è?» chiese lui turbato.
La riccia scosse la testa, per ritornare alla realtà, e disse «Niente... andiamo ad aiutare tua madre».

Cucinare con Hermione e Fred era come partecipare alla Prima Guerra Mondiale: si combatteva con mestoli e coperchi delle pentole, nuvole di farina volavano in aria, il cibo andava da una parte all'altra colpendo qualunque cosa o chiunque, si lanciavano palline ripiene di mozzarella. Molly non si era mai divertita così tanto. Ad un tratto però, si fermò a guardare i due ragazzi che ridevano a crepa pelle l'uno sull'altro e constatò che fossero una bella coppia.

«Mi hai sporcata tutta di farina!» si lamentò Hermione salendo le scale seguita da Fred.
«È quello che ti meritavi dopo avermi sporcato la faccia di pomodoro!» disse l'altro sghignazzando.
Si fermarono davanti alla porta del bagno e rimasero a guardarsi.
Hermione avvicinò la mano al viso di Fred per pulirlo dal residuo di pomodoro sulla guancia: toccò la sua pelle morbida e quando stava per ritrarre la mano lui vi affondò la guancia.
Lei lo guardò con dolcezza e gli si avvicinò.
Fred tremava sotto il suo tocco e quasi svenne quando si ritrovò Hermione a pochi centimetri di distanza dalle sue labbra.
In quel momento la ragazza esitò e ritraendosi disse «Vado a farmi una doccia».
Fred la seguì con lo sguardo mentre entrava nel bagno. Appena la porta si chiuse alle spalle, il rosso chiuse gli occhi e sospirò frustato.

«Chi ha preparato la torta al cioccolato?» chiese Tonks, addentandone un po'.
Hermione e Fred alzarono le mani come se fossero stati colti in fragrante.
«Complimenti!» disse Remus.
«Sono molto bravi in cucina sai. Certo se tralasciamo il fatto che combinano un casino e che poi tocca a me pulire tutto!» disse Molly, fingendosi arrabbiata.
Tutti risero e Fred, sfruttando il momento di distrazione, sussurrò all'orecchio della riccia. «Sono contento che tu sia qui.»
Lei lo guardò sorpresa.
«Anch'io.»
Lui le strinse la mano sotto il tavolo provocando dei brividi in tutto il suo corpo.

Ginny ed Harry, poco dopo, sparirono nel buio del giardino.
«Sei bellissima con questo vestito...» le disse all'improvviso.
Ginny si girò a guardarlo e un sorriso malizioso le comparve sul suo splendido viso.
«Allora permettimi di dirti che sei stupendo con la tua giacca e cravatta.»
Harry, con grande sorpresa della rossa, la guardò in modo penetrante.
Lentamente le si avvicinò e dopo averle accarezzato una guancia, la baciò.
Le braccia della rossa si incatenarono dietro al collo del ragazzo e incominciò a rispondere al bacio prima dolcemente e poi più passionalmente.
Quando si staccarono erano senza fiato.
«In assoluto il più bel Natale di sempre!» disse la rossa, per poi tornare a baciare Harry.

«Hermione!»
La riccia si girò sul pianerottolo della sua stanza verso Fred che l'aveva appena raggiunta.
«Sì?»
«Cosa volevi fare prima? Davanti al bagno... ti sei avvicinata e poi ti sei allontanata all'improvviso.»
Lei lo guardò e pensò a Miles, che era il suo ragazzo e a tutti quei sentimenti sbagliati che provava per il ragazzo davanti a sé.
«Avevo... visto qualcosa nel tuo occhio e volevo togliertela... ma mi sono sbagliata.»
"Sei un imbecille! Non c'è scusa più idiota di questa!"
«Ah... bene... ehm, buonanotte allora» disse Fred voltandosi e sentendosi uno stupido.
«Fred! Aspetta.»
Il ragazzo tornò indietro. «Che c'è?»
La ragazza vide nei suoi occhi una tristezza immensa e nello stesso tempo una grande rabbia.
Hermione non ebbe il tempo di ripetersi che sarebbe stato ingiusto, sbagliato, irrazionale, che si ritrovò a baciare le dolci labbra di Fred Weasley.
Rimasero a baciarsi per quella che sembrò un'eternità, poi staccandosi lentamente lei disse «Buon Natale, Fred».
Con un sussurro lui rispose «Buon Natale, Hermione».

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