Lo stridio delle ruote sulle rotaie del treno che rallenta svegliò i giovani Grifondoro.
«Casa dolce casa...» disse Harry, sorridendo.
Tutti intorno a lui annuirono.
«Non vedo l'ora di iniziare le lezioni...» disse Hermione, cominciando a raccogliere le sue cose.
«Ma dai?» disse ironico Fred, beccandosi una gomitata da parte della ragazza.
Ridendo si avviarono verso le carrozze.
Man mano che avanzavano, il castello si ergeva maestoso su di loro diventando sempre più grande e le luci sempre più intense.
Quando varcarono la soglia la felicità era immensa e la prospettiva del nuovo anno, eccitante.
Si sedettero al tavolo con il resto dei loro compagni rosso-oro e dopo lo smistamento e il solito discorso iniziale del preside, iniziarono a mangiare le mille prelibatezze che gli si presentavano davanti.
Come al solito, Ron si ingozzò e ci mancò poco che non soffocasse; Hermione continuava a parlare degli esami che avrebbero fatto, i G.U.F.O, e delle lezioni; Harry parlava con Ginny di Quidditch mentre Fred e George parlavano dei prodotti Weasley che avrebbero fatto, provato e venduto.
A quel punto, Hermione rivolse loro la sua attenzione, intromettendosi.
«Non penserete di vedere quella roba, spero.»
«Sentito, Freddie? L'ha chiamata roba!» disse George infastidito, rivolgendosi al suo gemello.
«Ho sentito, Georgie. Sai, mia cara, quella che tu chiami roba sono delle invenzioni all'avanguardia, di qualità e di prim'ordine!» rispose a tono l'altro, - l'aveva detto in un modo piuttosto solenne, come se fosse davvero fiero di ciò che facevano - .
«Tss, rimane sempre della robaccia. E se dovessi pescarvi a venderle o anche solo a provarle sugli studenti, ve la vedrete con me: dopotutto, non dimenticate che sono un prefetto!»
«Lo sappiamo, prefetto-perfetto» la canzonò Fred.
Lei gli rifilò un'occhiataccia e, alzando gli occhi a cielo, tornò a mangiare. Ginny puntò il suo sguardo su George e fece una risatina.
«Che cosa succede?» chiede Harry, confuso.
La rossa scosse la testa, seguita da suo fratello.
«Ma dai, Harry! Qualcosa avrai capito...»
Harry la guardò ancora più confuso e lei lo liquidò dicendo «Non ti sforzare troppo, eh! Te lo spiegherò dopo».
Lo disse come si parla a un bambino che deve imparare ancora molte cose sulla vita e sul mondo; il suo tono infastidì molto Harry, ma un attimo dopo lasciò perdere.«Herm?»
Ginny si avvicinò al letto di Hermione e la guardò circospetta. Dal suo tono, la riccia capì che stava per dirle qualcosa e che quel qualcosa non le sarebbe piaciuto per niente.
«Mmh» rispose la ragazza, senza degnarsi di alzare lo sguardo dal libro che stava leggendo; in fondo sperava che lasciasse perdere.
«Fred non riusciva a staccarti gli occhi di dosso a cena...»
Lo sguardo di Hermione scattò verso gli occhi pieni di malizia della sua amica e, senza volerlo, era arrossita di colpo.
«Davvero? Oh, cioè, che diavolo me ne importa? E perché dovrebbe importare anche te?»
La rossa fece una smorfia.
«Non c'è bisogno che tu reagisca così: sei una pessima bugiarda, lo sappiamo entrambe.»
«Senti: io e Fred sappiamo solo punzecchiarci l'un l'altro e non abbiamo niente in comune. Come potrei anche solo pensare a lui in quel modo? Sarebbe davvero strano...»
«Herm, mi sembra che debba ricordarti che Fred è un ragazzo e anche uno di quelli buoni, capisci? Ce ne sono pochi in giro, credimi. Tu, sei una ragazza e sarebbe del tutto normale se ti sentissi attratta da lui. E dovresti anche smetterla di sminuirti come fai ogni volta che un ragazzo dimostra speciali attenzioni verso di te. So che lo fai. Anche se non lo esprimi ad alta voce, so che nella tua mente succede.»
Era vero: Ginny la conosceva meglio di quanto pensasse. Non che Hermione non conoscesse le sue potenzialità ma a volte non riusciva a fare a meno di sentirsi, in qualche modo, sbagliata.
«Gin. Tu sai chi mi interessa...»
«Certo, che lo so, ma credo che tu stia confondendo amore con amicizia. Dovresti prima sapere cosa significhi il primo per notare la differenza. E credo che se ti lasciassi un po' andare, tu e Fred non ci metterete molto a...»
La riccia scosse la testa, ormai era una causa persa.
Ma non avrebbe mollato facilmente.
«Ginny. Lascia stare. Buonanotte.»
L'altra, non accennava a muoversi dal suo posto.
«Ho detto: buonanotte!»
Finalmente, decise di andare a mettersi nel suo letto sussurrando un buonanotte scocciato.
Da un lato, era irritata dal fatto che l'amica continuasse ad insistere su quell'argomento ma, dall'altro, quello che le aveva detto riguardo Ron le stava facendo pensare che forse, dopotutto, non avesse tutti i torti. Le aveva fatto intendere di non sapere la differenza tra amore e amicizia: era intenzionata a scoprirla.Angolo Autrice
Scusate per il ritardo, ma il Wi-Fi non ha funzionato per quattro giorni e adesso hanno aggiustato il modem. Scusate se è corto, ma non ho tempo perché è tardi e domani c'è scuola, prometto che il prossimo sarà più lungo.
Grazie e al prossimo capitolo! 😊
STAI LEGGENDO
Un Amore Inaspettato
FanfictionFred è il re degli scherzi. Ama fare dispetti, soprattutto se la vittima è Hermione. Ma il nostro Weasley non sa che sarà proprio il nostro prefetto-perfetto a fargli perdere la testa... "Ti sei fatta spazio nel mio cuore e lì sei rimasta. Come un...