«Herm sei pronta?»
La ragazza guardò l'amica da sopra il baule che aveva appena chiuso.
«Sì.»
Scesero le scale per rincontrarsi con gli altri nella sala comune.
«Miseriaccia, quanto siete lente!» esclamò Ron.
Hermione e Ginny gli fecero la linguaccia mentre Harry guardava di sottecchi la rossa.
Fred, intanto, si piegò per raccogliere qualcosa a terra.
Quando Hermione vide ciò che teneva tra le mani, avvampò: era uno dei suoi reggiseno.
«Mi sembra di averla già vissuta questa scena...» disse ridendo.
La diretta interessata sapeva cosa intendeva: in un momento, si ritrovò a rivivere il momento i cui erano nella sua stanza, prima di partire per Grimmauld Place.
E al ricordo, si fece rossa ancora di più.
Prese velocemente l'indumento dalle mani del ragazzo e se lo mise in tasca.
«Vogliamo andare?» disse Harry cambiando argomento.
Tutti annuirono e si avviarono verso l'uscita.«Buon Natale, Hagrid!» disse Hermione abbracciandolo.
«Buon Natale, Hermione.»
La riccia salì sul treno che stava per partire.
Si avviò verso lo scompartimento dove si trovavano gli altri e si sedette vicino il finestrino.
Prese un libro e cominciò a leggere la prima pagina di Le due città di Dickens.
«Sapete, ho deciso che l'anno prossimo farò le selezioni per il Quidditch: voglio fare il portiere» annunciò Ron tutto ad un tratto.
I gemelli scoppiarono a ridere.
«Dici sul serio?» chiese George, facendo fatica a calmarsi.
«L'ultima volta che abbiamo giocato hai lasciato gli anelli incustoditi facendoci fare cinquanta punti!»
Ron divenne quasi viola.
«Lasciatelo stare. Da qui all'anno prossimo può sempre migliorare» disse Hermione con un'alzata di spalle.
L'amico le rivolse uno sguardo di gratitudine.
«Come un Troll che va in bicicletta» aggiunse Fred ghignando.
«Molto simpatico» disse Ron con un pizzico di ironia nella voce.
La riccia guardò Ginny che stava leggendo il quotidiano de La Gazzetta del Profeta.
Harry ogni tanto alzava lo sguardo dal suo Manuale di Incantesimi per guardarla.
Aveva uno sguardo così dolce che fece stringere il cuore di Hermione.
«Ehi, Granger!»
Lei si voltò e si trovò il volto di Fred davanti a se.
«Che vuoi?»
«Volevo solo dirti che quel reggiseno era molto carino; secondo me, comunque, ti starebbe meglio uno di pizzo» le spiegò con tono serio, aggiungendo un occhiolino alla fine.
«Fred!» urlò invece lei dandogli un pugno sulla spalla.
«Ahi! Manesca!»
Il rosso le restituì una leggera pacca sulla spalla.
Hermione lo colpì di nuovo per poi ritrovarsi alcuni secondi dopo in una vera e propria "zuffa" sotto gli sguardi divertiti degli amici.
Ginny e Geroge si scambiarono uno sguardo di intesa mentre gli altri due ridevano a crepapelle per colpa del solletico.
«Tregua, tregua! Non respiro più!» si arrese la riccia.
Fred alzò le mani in segno di trionfo.
I loro occhi si incrociarono.
Hermione sentì qualcosa muoversi nello stomaco e Fred trattenne l'impulso di spostargli la ciocca, che le ricadeva sulla guancia, dietro l'orecchio.
«Volete qualcosa dal carrello?» chiese un'anziana signora, rompendo il silenzio che era ricaduto su di loro.
Hermione la benedì con un sorriso.Il resto del tempo trascorse in fretta: giocando a carte, leggendo un libro, parlando di invenzioni e di partite di Quidditch.
Quando finalmente giunsero a Londra era ormai tarda sera.
Scesero dal treno e il vento freddo li investì in pieno facendoli rabbrividire.
«Arthur, smettila di parlare di paperelle di gomma e vieni qui che i tuoi figli sono arrivati!» urlò la signora Weasley.
La donna si precipitò ad abbracciarli.
Arrivato il turno di Hermione, Molly le disse
«Sono contenta di averti qui con noi, cara. Molto contenta».
Involontariamente la ragazza alzò lo sguardo su Fred e sorrise.
«Lo sono anch'io.»
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Un Amore Inaspettato
FanfictionFred è il re degli scherzi. Ama fare dispetti, soprattutto se la vittima è Hermione. Ma il nostro Weasley non sa che sarà proprio il nostro prefetto-perfetto a fargli perdere la testa... "Ti sei fatta spazio nel mio cuore e lì sei rimasta. Come un...