Gelosia

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«Cosa stai facendo?»
Miles le arrivò alle spalle facendola sussultare.
«Per la barba di Merlino, mi hai
spaventata!»
«Mi dispiace. Per caso, c'è qualcosa che posso fare per farmi perdonare?» chiese ammiccando verso di lei.
Hermione sorrise di sbieco.
«Una cosa forse, ci sarebbe...»
Si sporse per lasciargli un bacio sulle labbra poi, l'attimo dopo, prese il calice buttandogli l'acqua in faccia e scappò fuori dalla Sala Grande.
«Dove scappi? Vieni subito qui!»
«Prova a prendermi avanti!»
Il sorriso di Miles si allargò ancora di più e divertito, le andò dietro.
Si rincorsero per i corridoi deserti del castello - dato che tutti erano a pranzo - ridendo come due bambini.
Quando finalmente Miles riuscì a raggiungerla, Hermione aveva la schiena premuta contro il muro alle due spalle.
«Ti arrendi?» le chiese cercando di regolarizzare il respiro.
«Sì.»
Lui sorrise ancora e dopo averle posato un bacio sulla guancia percorse il breve tragitto che lo separava dalla sua bocca.
Hermione gli portò le mani dietro la nuca e gli accarezzò l'attaccatura dei capelli.
Quando si staccarono, la riccia si ritrovò a sorridere a Fred come ogni volta che baciava Miles.
«Sembrate dei marmocchi» affermò ad un tratto, una voce tagliente.
I ragazzi si voltarono a guardare Fred Weasley in tutto il suo splendore.
Il battito del cuore di Hermione prese ad andare più velocemente.
«Ehi Fred! Come va?» gli chiese deglutendo a fatica.
«Alla grande» rispose l'altro con tono piatto.
Il rosso fece scorrere lo sguardo su di loro.
Era chiaramente infastidito.
«Allora: come va la vostra relazione?» chiese - anche se non sembrava gli importasse
davvero - .
«A gonfie vele.»
«La ragazza qui presente è magnifica e super intelligente. In pratica, è perfetta» decise di rispondere Miles.
«Lo so» sussurrò Fred. Voleva anche aggiungere che lei era molto di più ma decise che non avrebbe giovato a nessuno dei due.
Hermione - che aveva comunque sentito ciò che lui evidentemente non voleva far sentire a nessuno - diventò rossa dalla testa ai piedi.
«E tu? Con Angelina tutto bene?» chiese lei cambiando discorso e portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Noi, be', abbiamo deciso di prenderci una
pausa» mentì.
La sera prima aveva trovato la sua "ragazza" in compagnia di qualcun altro.
«Ah» disse Miles mettendo le mani in tasca.
Calò il silenzio.
Fred puntò gli occhi in quelli di Hermione mentre Miles li guardava.
«Ehm, allora io vado. Ci vediamo in giro» se ne uscì Fred - voleva allontanarsi il prima possibile - .
La riccia lo seguì con lo sguardo mentre spariva dietro l'angolo.
«Cos'era quello?» chiese il ragazzo che le stava accanto.
«Che intendi?»
«Lo sguardo che vi siete scambiati tu e Weasley.»
Miles sbuffò contrariato ma lei era troppo divertita dalla sua gelosia.
Gli buttò le braccia al collo con fare civettuolo.
«Sbaglio o qualcuno qui è geloso?»
«Ovvio che ti sbagli: che ti viene in
mente?»
«Sei geloso, sei geloso!» lo canzonò lei.
«Forse un pochino... mi pare ovvio no? Tu sei mia»
«Sempre e solo...» lo baciò lentamente.
«Adesso però, devo aiutare Ginny con un compito: Divinazione, tss! A mio parere, la più inutile delle materie.»
Miles ridacchiò. «Ci vediamo a cena.»
Hermione sorrise e si allontanò.
I pensieri che turbinavano irrequieti nella sua testa.

«Dov'eri finita?»
Ginny era in biblioteca che l'aspettavo da almeno un ora.
«Scusa: ero con Miles.»
«Ah, Miles... Da quanto state insieme già?»
«Due mesi; ma non parliamo di lui adesso. Voglio parlare della scommessa che ho vinto...»
«Uff, speravo te ne fossi dimenticata!»
«Io non dimentico nulla, mia cara amica.
Mi raccomando: ti ho lasciato la lista dei libri sul comò!»
La rossa la spintonò e le fece la linguaccia.
«Dai: cominciamo a lavorare.»

Bussarono alla porta. «Avanti.»
«Ehi Fred! Vieni a fare una partita con noi?» chiese Harry facendosi spazio nella stanza.
«Non sono dell'umore adatto.»
«Fred Weasley che rifiuta una partita a Quidditch? Roba da matti!» disse George sbucando dietro Harry.
«Potreste lasciarmi in pace?» sbottò l'altro innervosito.
«Wow, calma fratello: che ti prende?» chiese Ron entrando tutto trafelato.
«Non mi prende proprio niente.»
Erano due mesi ormai che imbattendosi in Hermione con quell'idiota - come amava definirlo - si sentiva strano.
Sentiva una morsa allo stomaco e una voglia matta di rifilargli un pugno sul naso.
«Comunque, mi sono dimenticato di informarvi che Hermione passerà le vacanze di Natale da noi quest'anno» disse Ron ricordandosi all'improvviso della novità.
George rivolse lo sguardo verso il fratello che, sentendo pronunciare il nome della riccia, si era ripreso in fretta.
«Mmh, come mai?» chiese nascondendo una nuova e prorompente felicità.
«I suoi genitori vanno alla Fiera dei Bastoncini di Zucchero, nel Galles. Hermione non voleva andare e ha deciso di rimanere qui. Quando la mamma l'ha saputo ha voluto invitarla subito e lei ha accettato» rispose il rosso distrattamente.
All'improvviso, una nuova luce si fece spazio negli occhi di Fred.
«Avete detto che volete giocare a Quidditch? E allora, giochiamo» disse alzandosi e uscendo per dirigersi al campo.
George rimase sorpreso da quella reazione ma, del motivo aveva in mente qualcosa.

«Ginny?»
« Che c'è? »
«Ti vuoi muovere? Se non ci affrettiamo resteremo indietro!»
«Dammi un minuto.»
Hermione era davanti alla porta della sua stanza ma voltandosi verso una finestra lì vicino, vide Fred con una ragazza dai lunghi capelli biondi.
Erano troppo vicini per i suoi gusti.
Tutto la infastidiva: il modo in cui lo guardava, in cui lo toccava e nel modo in cui lo baciava.
Le faceva esplodere qualcosa nel petto.
«Herm?»
Vedendo l'amica distratta da qualcosa, si sporse per vedere di cosa si trattava.
Quando vide cosa aveva attirato la sua attenzione, sorrise.
«Cosa c'è, Herm? Ti da fastidio che quella ragazza stia così vicino al mio fratellone?»
La riccia si girò a guardarla.
«A me? Per niente. Può fare quel che
vuole.»
«Ehi, bastava dire soltanto un semplice no» ribatté la rossa.
«È che mi mandi in bestia quando dici queste cose. Io sto con Miles quindi, non mi dovrebbe fregare di cosa fa o non fa un altro ragazzo.»
«Va bene, va bene. Mi dispiace.»
Ginny era molto divertita.
«Sù, andiamo» disse Ginny avviandosi verso le scale.

George stava vagava per i corridoi del secondo piano quando ad un tratto si bloccò dietro una colonna.
«Hai detto che volevi parlarmi.»
Ginny comparve dal nulla facendo spaventare il fratello.
«Santa Minerva, Ginny! Mi hai fatto prendere un colpo.»
«Non esagerare. Dai: cosa volevi dirmi.»
«Hai visto come si comportano quei due?»
«Certo. Sono gelosi persi l'uno dell'altra ma felici quando sono insieme: a vederli se ne accorgerebbe chiunque... a quanto pare gli unici a non capirlo sono proprio loro due.»
«Credo che ci sia bisogno di un piccolo aiuto: avevo pensato che durante queste due settimane in cui saremo in vacanza, avranno molto tempo per stare insieme... così se non succederà niente potremo dargli una mano...»
«È quello che avevo pensato anch'io.»
George annuì sorridendo.
«Comunque, è vero che tu ed Harry...?»
«Ma stai zitto!» disse la sorella dileguandosi in fretta.

Un Amore InaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora