QUARANTA-CINQUE

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- Capitolo Quaranta-Cinque -

"Non credo nelle coincidenze."

"Quindi alla fine si è scoperto che Percival Graves, l'uomo con cui stavamo combattendo, era in realtà Grindelwald

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"Quindi alla fine si è scoperto che Percival Graves, l'uomo con cui stavamo combattendo, era in realtà Grindelwald."

"Gellert Grindelwald?"

"Proprio lui."

Remus, Sirius, Peter, Ernie e Porpentina Scamander (nata Goldstein) guardarono Elladora parlare animatamente con Newt riguardo ai suoi viaggi durante la raccolta di informazioni per il suo manoscritto. Tutti stringevano le loro tazze di burrobirra, gli occhi un po' pesanti per la noia mentre i due erano tutto sorrisi e occhi spalancati. Lei era completamente affascinata dal fatto che stesse parlando con Newt Scamander, l'uomo con una valigia piena di creature magiche.

Dopo essersi ripresa dal suo episodio, era così imbarazzata di essere svenuta al solo pensiero di essere a sei piedi da lui. Lui l'aveva prontamente rassicurata che non c'era problema e le aveva comprato una tazza calda di tè, mentre Madame Rosmerta le aveva trovato una coperta. Ernie aveva cercato di aiutare anche lui, ma Peter era praticamente in punta di piedi e si era messo intenzionalmente davanti mentre si affrettavano ad aiutarla.

Quando riprese conoscenza, aveva espresso quanto fosse una sua grande fan e avevano cominciato a parlare di diverse creature e animali nel mondo magico, cosa che francamente stava per far addormentare il resto di loro.

"Cosa è successo poi?" Elladora chiese, stringendo tra le mani la calda tazza di tè mentre parlava con Newt.

"Beh, è stato arrestato ovviamente." Lui ridacchiò. "MACUSA era furiosa per l'esposizione, quindi ho dovuto dare a Frank, il Tuono Alato, un po' di veleno di Velenottero e lui ha volato sopra la città di New York, cancellando i ricordi di tutti i babbani che avevano visto il caos di quel giorno."

"E Jacob?" Chiese lei con entusiasmo.

"Abbiamo dovuto cancellare anche la sua memoria." Disse Newt casualmente e un grande broncio apparve sul viso di Elladora. "Ma ha ricordato quando siamo tornati a New York e-"

"Newt." Intervenne Tina, lanciandogli uno sguardo mentre batteva l'orologio al polso. "È ora di andare."

"Ma-" Protestò lui, indicando la giovane davanti a lui, ma la donna scosse la testa fermamente. "Oh, va bene allora. È stato un piacere conoscerti, Elladora."

"Anche per me, signor Scamander." Lei si alzò, volendo dargli un vero addio.

"Ho così tante altre storie da raccontarti." Disse lui con uno sguardo di rammarico a Tina, che batté di nuovo l'orologio e Newt abbassò le spalle prima di guardare di nuovo Elladora. "Ti manderò un gufo."

"Lo farà?"

"Sì. Adorerai le storie su Pickett-" Iniziò lui, ma Tina gli toccò la spalla e lo condusse fuori dal Tre Manici di Scopa senza nemmeno un cenno di saluto alla giovane.

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