QUARANTUNO

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- Capitolo Quarantuno -

"Andrà tutto bene."

Elladora a volte si sentiva triste

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Elladora a volte si sentiva triste.

Non per una ragione particolare, ma semplicemente si sentiva triste. Non era quel tipo di tristezza che la faceva piangere ogni minuto di ogni giorno, come accadde quando morì suo fratello, ma quel tipo di tristezza che sembrava di essere intrappolata in una gabbia stretta di aria oscura e cupa, senza niente e nessuno con lei.

Sembrava che tutto ciò che volesse fare fosse rannicchiarsi in un angolo e abbracciare le ginocchia al petto, aspettando che qualcuno aprisse la serratura e la lasciasse uscire.

Poi, quando veniva liberata, era anche peggio. Era come se ci fossero fasi di tristezza. Quando veniva liberata dalla gabbia, si trovava in mezzo a folle di persone. Persone che parlavano davanti a lei, persone che parlavano dietro di lei e persone che parlavano accanto a lei. Le risate si mescolavano a quei discorsi, ma sapeva che nessuno stava ridendo o parlando con lei. Così faceva finta di fare qualcosa, magari prendeva un libro. Ma poi iniziava a preoccuparsi. Preoccupandosi se stesse tenendo il libro nel modo giusto, preoccupandosi se i suoi capelli fossero a posto o se la sua pelle fosse a posto.

Non le era mai importato molto dell'aspetto, ma non poteva farne a meno.

Il petto si stringeva e i polmoni sembravano sul punto di esplodere, poi si preoccupava se qualcuno la stesse guardando, prestando attenzione a lei quando non voleva. Così accelerava il passo e girava un angolo, poi iniziava a preoccuparsi se le persone si stessero chiedendo dove fosse andata e perché ci fosse andata così velocemente. Si chiudeva di nuovo in quella gabbia e cercava di non avere un attacco di panico.

Questo era essenzialmente ciò che stava facendo in quel momento e non se ne stava rendendo conto. Camminava lungo il corridoio verso la sala comune di Serpeverde dopo una giornata di lezioni, guardando con ansia in tutte le direzioni. Non sapevs perché era così e non sapeva perché stava succedendo ora, quando non succedeva da così tanto tempo. Ma quando James aveva menzionato Sebastian, era come se qualcosa dentro di lei si fosse gonfiato e quella stessa sensazione di oppressione stava tornando.

Perché Elladora a volte si sentiva triste.

L'ingresso in pietra della sala comune di Serpeverde che si trovava nei sotterranei appariva inospitale come sempre quando Elladora si fermò davanti ad esso e si tolse gli occhiali da sole dal viso per la prima volta quel giorno. Mormorò la parola d'ordine e il muro scivolò accanto, creando un grande rettangolo attraverso il quale poteva passare, e lo fece.

Le serate erano forse l'unico momento in cui aveva visto la sala comune piena di più di 5 persone alla volta. C'erano circa 54 persone lì quando entrò, guardandosi intorno alle decorazioni verdi e alle finestre che avevano l'acqua scura del lago nero che brillava attraverso, gettando un'ombra cupa su tutta la stanza. Se non fosse stato per il fuoco acceso e le molte candele accese accanto, era sicura che sarebbe stata completamente buia.

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