Quarto anno

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Settembre 1990 - agosto 1991

Ormai 14enni, Monica e Lauro passarono tutta l'estate in giro per l'Europa, affinando il loro francese e spagnolo e conoscendo varie leggende, come quella dei doni della morte la quale affascinò così tanto Monica da spingersi a tatuarsi sul polso sinistro il loro simbolo.
Il primo settembre partirono per il quarto anno. Oramai le amicizie di Monica e Lauro erano poche, dato che erano abbastanza inquietanti, solo tra i serpeverde c'erano ragazzi che parlavano con loro, qualche corvonero e pochissimi grifoni.
Durante la prima cena, il preside annunciò che in quell'anno, prima delle vacanze natalizie ci sarebbe stato un ballo per celebrare i cento anni di amicizia tra le scuole di magia europee e dunque Hogwarts avrebbe ospitato le scuole di Durmstrang e Beauxbatons. Monica e Lauro erano felicissimi di poter rivedere Luca e Andrea e poi avevano conosciuto anche dei ragazzi di Durmstrang durante le loro missioni, anche se la competitività dei ragazzi non permise di stringere delle amicizie vere.
Durante i primi mesi, Monica passava come sempre le giornate in biblioteca, insieme a Sebastian, il quale le confessò che provava qualcosa per Lauro e che avrebbe voluto invitarlo al ballo. Anche Lauro era gay, Monica lo sapeva da sempre e sapeva anche che Lauro provava qualcosa per Sebastian, anche se il suo amico non era ancora pronto per una relazione seria, ma voleva ancora volare di fiore in fiore.
I mesi passarono e Monica, Wendy e Michelle, una ragazza serpeverde, sotto stretta sorveglianza di Lauro e Sebastian che morivano dalla voglia di andare a fare shopping, un sabato mattina si recarono ad Hogsmeade per fare compere per il ballo. 
Passarono a raffica vari negozi in cui Lauro e Sebastian trovarono i loro vestiti, poi arrivarono in un negozio pieno di abiti da cerimonia. Wendy scelse un abito color corallo, che si abbinava con la sua pelle olivastra e i suoi capelli nero corvino, mentre Michelle ne scelse uno rosa antico, adatto ai suoi capelli biondo platino e che metteva in risalto i suoi occhi azzurri. Monica invece scelse un abito lungo, verde smeraldo con dei brillantini all'interno, che fasciava il suo fisico perfetto e che spezzava con i suoi capelli castani ramati e donava riflessi verdi ai suoi occhi color ambra.
Era meravigliosa, bellissima, elegante, Lauro era in estasi, era contentissimo per la sua amica e già aveva non pochi tarli su chi potesse accompagnarla, sapeva che tutti i ragazzi le morivano dietro, ma nessuno aveva il coraggio di chiederle nulla. Inoltre voleva indagare se Monica avesse qualche preferenza, ma era come cercare l'acqua nel deserto, era una tomba con le emozioni.
Eppure Lauro la conosceva, qualcuno che le faceva battere il cuore c'era.
Tornarono al castello e i serpeverde si recarono in sala comune, dove li attendeva Snape per prendere l'elenco di chi sarebbe rimasto per le vacanze di Natale. Monica e Lauro diedero i loro nominativi, quell'anno più che mai non avevano motivo di tornare a Roma dato che Luca e Andrea sarebbero venuti ad Hogwarts, al massimo avrebbero potuto passare dei giorni nel loro appartamento a Londra.
Snape lasciò la sala comune e Monica andò a farsi una doccia prima di scendere in sala grande per una partita a scacchi magici con Wendy.
Sotto la doccia la ragazza si stava torturando, cercando cancellare dalla sua testa la scia del profumo lasciata dal potion master in sala comune. Come era possibile? Era un suo professore. Aveva 16 anni in più di lei, ma soprattutto non capiva perché non era mai successo con uno della sua età o comunque alla sua portata. Aveva accettato qualche uscita con alcuni ragazzi la scorsa estate, ma non riusciva a sopportate il contatto con loro, gli unici maschi che potevano toccarla e abbracciarla erano Lauro, Luca e Andrea. Del resto non si fidava, ogni volta che qualcuno le si avvicinava più del dovuto, le si parava davanti agli occhi la scena di dei due abusi subiti. Bramava però anche un solo lieve strusciarsi di mano con il professor Snape. No, non poteva. Non doveva assolutamente cedere a questo interesse, era contro ogni principio e poi sicuramente sarebbe stata rifiutata, lui forse negli ultimi anni la tollerava di più, le aveva anche dato punti della casa, ma si vedeva lontano un miglio il suo disgusto quando pronunciava il suo cognome.
Accantonò quei pensieri malsani e si concentrò sul ballo, in realtà ci partecipava solo perché Lauro moriva dalla voglia di fare festa e anche perché c'erano Luca e Andrea, lei avrebbe preferito di gran lunga una missione al ballo, ma avrebbe dovuto trovare un accompagnatore o no? Sebastian lo avrebbe proposto a Lauro il quale avrebbe accettato senza preamboli, Luca e Andrea a quanto ne sapeva Monica, morivano per due ragazze di Beauxbatons e avrebbero sicuramente preso la palla al balzo per invitarle. E lei? Per solo un decimo di secondo si vide volteggiare tra le braccia di Snape, ma cestinò quel pensiero in un attimo. Poteva andare con Oliver Wood, il bel portiere di Quiddich del sesto anno, era grifondoro, sarebbe stato un'ottimo modo per sbarazzarsi di Flint, che non faceva altro che provarci. Oppure con qualche corvonero, almeno avrebbero potuto conversare tutta la sera senza annoiarsi. C'era anche l'incognita Durmstrang e Beauxbatons, conosceva un bel po' di ragazzi di entrambe le scuole, conosciuti durante le missioni, la maggior parte era di Durmstrang, tutti belli e forti, ma tutte teste di legno. Le cose si incasinarono troppo e Monica spense il cervello e scese in sala grande, ci avrebbe pensato in seguito.
Nei giorni seguenti fecero il loro arrivo le due scuole, si incontrarono tutti in sala grande, Monica venne strapazzata come un peluche dai due ragazzi di Beauxbatons sotto gli occhi stupiti dei presenti. Quella sera chiacchierarono tranquillamente con la maggior parte dei ragazzi di Beauxbatons che usavano Monica e Lauro come interpreti tra francese e inglese. Tutto procedeva tranquillamente quando Monica sentí una mano troppo grande posarsi sulla sua spalla, la pantera che era in lei la fece girare di scatto puntando la bacchetta alla gola del ragazzo che compiaciuto alzò le mani in segno di resa. "Calma,calma Black, sono solo venuto a salutarti, sei strana con la divisa della scuola addosso, non ti avevo riconosciuto"
Vladimir.
Vladirmir Stonk.
Un ragazzo di Durmstrang, anch'egli agente del ministero. Alto, muscoloso, occhi e capelli scuri, sguardo fiero e ammiccante. Ritenuto il più bello di Durmstrang, già la maggior parte delle ragazze di tutta la scuola gli sbavava dietro e avrebbe fatto carte false per un suo invito.
Monica posó la bacchetta e gli porse la mano in segno di tregua. Tra i due c'era una competizione palpabile.
"Neanche io ti avevo riconosciuto vestito da Babbo Natale, Stonk.
Spero che Hogwarts sia all'altezza dei tuoi standard" rispose acida Monica.
"Tu fai superare la media di questo posto, lo sai" rise beffardo Vladimir lasciando Monica ancor più inacidita.
"Indovina chi riceverà un invito al ballo da Vladimir tuttomuscolinientecervello Stonk" ridacchiò Luca.
"Beh Monica non é niente male, come mai lo conosci?" chiese Michelle, ancora con gli occhi a cuoricino dalla vista di Stonk.
"Lunga storia Michelle, ma se vuoi te lo presento, è un cretino solo muscoli, va bene per un po' ma poi va cambiato, se vuoi invitarlo al ballo fa' pure, io piuttosto vado con Flich e Mrs Norris" disse sprezzante Monica.
"Lo sai che ti inviterà, vero?" disse Luca.
"Sì, e scommetto che lo farà anche in modo plateale come suo solito" aggiunse Andrea.
"Tanto peggio per lui. Si umilierà da solo" controbattè Monica
"COSA?! Monica per la barba di Merlino! Hai visto che muscoli? Cavolo non puoi rifiutare!" urlò quasi Lauro.
"Scommettiamo?" propose maliziosamente Monica "scommettiamo che rifiuto il suo invito e che lui dalla vergogna non inviterà più nessuna?"
"Non avresti il coraggio di farlo, infondo te ne dispiace! Accetto la scommessa" si pavoneggiò Lauro puntando sull'empatia nascosta della ragazza.
"50 galeoni?"propose Monica.
"No, voglio soldi babbani"
"100 euro"
"Affare fatto"
Nei giorni seguenti Sebastian e Lauro avevano deciso di comune accordo di andare al ballo insieme, mentre Luca e Andrea ancora non avevano chiesto nulla alle due ragazze francesi. Tre  giorni prima del ballo, Monica stava scendendo in sala grande per la cena, si era attardata in biblioteca e tutti la aspettavano già al tavolo al solito posto, ovvero all'estremità vicina ai professori, dato che erano quelli i posti sempre liberi, adatti ai ritardatari come loro.
Appena fece il suo ingresso, vide Vladimir che si alzò e si diresse verso di lei a grandi falcate, fino a raggiungerla a circa metà della navata principale. Il ragazzo si inginocchio
"MONICA BLACK, TI OFFRO LA POSSIBILITÀ E L'ONORE DI VENIRE AL BALLO CON ME" urlò Stonk.
Monica era rossa in viso, tutti, ma proprio tutti nella sala la stavano fissando.
Lei si portò una mano sul cuore e sorrise, inizialmente un sorriso che sembrava quello di una bambina felice che ha ricevuto il regalo più bello del mondo, aprí la bocca per parlare, sembrava stesse per accettare, ma invece dalla sua faccia felice ed emozionata uscí tutto il contrario di quello che il suo viso e le sue gesta suggerivano "Oh Stonk sono così lusingata di essere la prima ragazza A DARTI UN UN BEL DUE DI PICCHE PERCHÉ  CON TE AL BALLO NON CI VERREI NEMMENO SOTTO TORTURA E QUEST'ONORE CHE MI OFFRI PER ME PUOI ANCHE FICCARTELO NEL TUO DERETANO D'ORO" e con queste parole superó il corpo di Vladimir che era rimasto in ginocchio e interdetto e sfilò fino al tavolo sepeverde, passando dietro Lauro che gli allungò malamente il denaro della scommessa. Monica lo prese e con aria soddisfatta infilandoselo nel reggiseno si andò a sedere al solito posto. Scatenando il caos in sala grande.
Fu il preside che ristabilí l'ordine, osservando con occhi scintillanti il quartetto e soprattutto Monica. Ma Silente non era il solo ad osservare la ragazza, anche Snape, non le aveva tolto gli occhi di dosso, compiaciuto dal rifiuto che aveva dato a quella testa di legno non degno di portare una ragazza brillante come Monica al ballo.
Alla fine il ballo arrivò e Monica ebbe ben due accompagnatori: Luca e Andrea, i quali erano stati rifiutati dalle due francesine che aspettavano l'invito (mai arrivato) di Stonk.
Al ballo Monica fu invasa da sguardi di ammirazione, invidia e stupore. Passò la serata a trasformare succo di zucca in vino, attenta a non farsi beccare dai professori, fin quando non decise di uscire dal castello per prendere aria e fare una passeggiata in solitudine lungo il lago nero. 
Reggeva bene l'alcol, ultimamente dopo le missioni lei e Lauro ne facevano uso per dimenticare gli omicidi che facevano.
Si appoggiò comunque ad un albero per un lieve capogiro.
"Non è troppo giovane per bere tutto quel vino, miss Black?"
Monica si girò di scatto e vide una sagoma nera che si avvicinava, un profumo di pergamene misto a cuoio e bergamotto  invase le narici di di Monica mandandola in estasi per alcuni secondi. Snape si avvicinò mantenendo sempre il sopracciglio alzato in attesa di una risposta. Monica balbettò qualcosa di incomprensibile sui punti della casa.
"Devo per caso accompagnarla in infermeria? Non ho intenzione di togliere dei punti a serpeverde. Voglio sapere se sta bene o se ha bisogno di una pozione ricostituente"
"No, sto bene. Non ho bisogno dell'infermeria, ma solo di una dormita, non è l'alcol, ma la confusione a farmi perdere le forze" sbiascicò Monica, sedendosi su un sasso e lasciando un posto per Snape, il quale si sedette e passò il suo mantello a Monica, notando che si stringeva sempre più nel suo.
La ragazza ringraziò mentalmente il professore e si avvolse nel mantello caldo del professore.
"Non ha risposto alla mia domanda" disse Snape.
Monica ci mise qualche secondo per capire di cosa stesse parlando il professore, poi rispose "Sono cresciuta in Italia, il buon vino era sempre presente durante i pasti, no, non si preoccupi non sono ancora un'alcolista. Mi piace berlo, ma non ne abuso."
"Resta pur sempre troppo giovane per bere"
"Ero troppo giovane anche per tutte le altre cose che ho subito e che mi hanno costretto a fare, ma nessuno si è posto questo problema."
"Di che sta parlando?"
"Di nulla. Lasci perdere"
"C'entra con i permessi tuoi e di Rosier durante quasi tutti i finesettimana?"
"N-no, quelli sono per questioni riservate. Sono da parte del ministero."
"Chi vi allena, Black. Sei nettamente superiore già a tutti gli studenti del settimo anno. Alcuni professori credono che sia merito mio per le lezioni extra dello scorso anno. Ma non è così, lo sa meglio di me. Un talento del genere non nasce da solo se non ben coltivato."
"Non sono autorizzata a parlare di questo signor Snape" disse in modo meccanico Monica.
"Lavorate per il ministero"
"Non la riguarda"
"Stai attenta Monica. Arruolare minorenni non è una scelta qualunque. Stai attenta ragazzina."
Monica rimase di sasso.. non le aveva mai dato del tu, non la aveva mai chiamata per nome. Si meraviglió anche che la sua pronuncia fosse accettabile a differenza degli altri inglesi che mangiavano quasi tutte le vocali del suo nome.
"L-lo farò professore.."
"Bene. Torno a visionare il ballo ... no, tenga il mantello, me lo restituirà in seguito" disse Snape fermando Monica dal privarsi del mantello per restituirglielo. 
Monica lo vide allontanarsi e meccanicamente annusò il mantello inebriandosi del profumo che preferiva in assoluto.
Passarono i giorni e i quattro, ancora ad Hogwarts passarono il tempo tra la biblioteca, partite di Quiddich improvvisate e allenamenti.
A Natale, Monica azzardò a fare un regalo al suo professore preferito. A malincuore incartò il mantello con cui aveva dormito l'ultima settimana, appartenente al professore e gli scrisse un piccolo biglietto:
"É giusto che questo mantello ritorni al suo proprietario.
Complimenti per il profumo, signore.
Buon Natale
  MMB"
Il pacco arrivò in mano a Snape il quale lesse il biglietto con un piccolo sorriso obliquo a caratterizzargli il volto. Quando aprí il pacco riconobbe il suo mantello, ma l'odore era cento volte migliore del suo. Aveva assorbito l'odore della ragazza: profumava di Italia, di fiori, di pane, di buono. Snape lo ripose con cura in un cassetto, con l'intento di conservare quel profumo.
La ragazza lo aveva colpito, non le era indifferente. Forse per il suo talento forse erano quei suoi occhi ambra pieni di mistero e sofferenza che però non si lasciavano varcare, forse era il suo intenso profumo, forse perché sembrava tanto più grande di quello che in realtà doveva essere. Snape si ritrovava sempre più spesso a pensare a lei da quando l'aveva vista dialogare in francese, in spagnolo, in italiano, e poi ritornare all'inglese come se nulla fosse stato più naturale. Era affascinato da quella ragazza, ma non poteva avvicinarsi. Si era  già troppo sbilanciato la sera del ballo. Era una sua studentessa e poi lui, lui non era degno di cotanta intelligenza e bellezza. Lui era un assassino, un traditore, un mangiamorte. Pentito, sì, ma lo era stato e non era degno nemmeno di pensare ad una come Monica.  Ma poi c'era Lily. Lui l'aveva tradita. La donna che amava. Era colpa sua se era morta. Doveva pagare. Non poteva pensare ad altre donne. Certo, spesso si intratteneva con alcune donne, ma nulla di più e di certo quella che provava per la sua Lily non era paragonabile a quello. D'altronde nemmeno ciò che provava per Monica era qualcosa di fisico. Non era un pedofilo. Lui era attratto da qualcosa di più profondo. All'inizio la odiava. Pensava fosse come il fratello, Sirius. Si somigliano così tanto. Sono due gocce d'acqua. Ma non hanno proprio nulla in comune. Sirius amava stare al centro dell'attenzione, amava mostrare quanto fosse bravo, tutto al contrario di Monica, la quale pur essendo 10 volte più potente, cerca con tutte le sue forze di passare inosservata, tranne quando la sfidano, allora caccia le unghie e i denti mostrando il caratterino serpeverde che si ritrova. È una forza della natura.
Ma doveva starle lontano. Lei merita di meglio. Lei lo vedeva sicuramente solo come un professore che tentava troppo spesso di farsi i fatti suoi. Doveva allontanarla.
L'anno passò in fretta. Snape era altamente professionale. Monica ne risentì,credendo di aver esagerato con il biglietto di Natale. Arrivò giugno e tornarono a casa. Passarono un'estate come la precedente, missioni su missioni e poco tempo per loro. I ragazzi cominciavano a risentirne. Le morti erano veramente troppe e il peso cominciava ad essere insostenibile e trovavano sempre più spesso rifugio nel fumo e nell'alcol.
L'ultimo mese d'estate lo passarono tutti a Londra, nell'appartamento di Monica, dato che avrebbero dovuto sorvegliare da lontano, senza farsi vedere, il giovane Harry Potter che a settembre avrebbe dovuto iniziare i suoi studi ad Hogwarts.

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