Inganni

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L'estate finí con la visita a Spinner's End di Narcissa e Bellatrix. La prima era venuta a chiedere la protezione per suo figlio Draco da parte di Severus e Monica, dato che erano entrambi professori di Hogwarts.
Monica aspettava da tempo quella visita, aveva capito che Narcissa avrebbe fatto di tutto per proteggere suo figlio, persino proporre un voto infrangibile.
Ne aveva parlato con Severus, stringere un patto del genere era fuori discussione. Non potevano uccidere Silente, non se ne parlava proprio. Ma come uscirne senza destare sospetti? Soprattutto in Bellatrix, la quale, non aveva molta fiducia nella coppia. 
Beh un metodo c'era, era dettato dal lato più ambizioso e crudele di Monica.
Spesso Pettigrew, veniva a Spinner's End, mandato da Voldemort stesso per servire Snape e fare da portavoce tra Severus e il signore Oscuro.
Monica osservando spesso l'uomo, le venne in mente che era un buono a nulla, che non aveva mai pagato per i suoi crimini e dunque, non si sentiva minimamente in colpa quando lanciò su di lui la maledizione imperio, gli fece assumere una polisucco con un capello di Severus e fece stringere al finto Snape il patto infrangibile. Severus, anche se contrariato, accettò. Anche perché il voto infrangibile non sarebbe stato valido. Peter, seppur sotto la pozione polisucco, non era Severus e quindi non poteva concludere un voto vero e proprio, quindi non correva pericoli di morte qualora il patto non venisse rispettato.
A settembre ritornarono ad Hogwarts. Gli studenti che seguivano il corso di Aritmanzia furono ben contenti di essersi liberati della Vector, anche se erano consapevoli che la nuova professoressa Black era molto più esigente.
Severus fu scostato dalla sua cattedra di pozioni per insegnare Difesa contro le Arti Oscure e lasciare il suo posto ad Horace Lumacorno. Convinto a tornare grazie ad Harry e Silente.
Le prime lezioni tenute da Monica, furono dure e allo stesso tempo piacevoli. La professoressa ci teneva che i suoi ragazzi apprendessero a pieno la sua materia, ma essendo stata una studentessa solo pochi anni prima, sapeva tutti i punti deboli degli studenti, quando la loro attenzione calava e quando era il tempo per rilassarsi. Nel suo corso c'erano solo Draco Malfoy ed Hermione Granger con cui aveva già parlato e con cui avevano una specie di "amicizia" al di fuori delle lezioni, ma imparò a conoscere tutti i suoi allievi, i quali riscontrarono in lei, una persona su cui poter contare. Era la professoressa più giovane in quell'anno e dunque le ragazze soprattutto, si affidavano spesso ai suoi consigli, anche extrascolastici, mentre molti ragazzi presero una bella cotta per Monica.
Misteriosamente, quell'anno Harry era il più bravo nel corso di pozioni.
Monica ne approfittò per beffeggiare Snape quasi tutte le sere, anche se la cosa era strana, non che Harry fosse un inetto, anzi, solitamente in pozioni era una schiappa solo perché Snape lo pressava, Monica sapeva che aveva del potenziale, ma non così tanto da essere addirittura superiore alla Granger e ad alcuni serpeverde che si erano sempre distinti.
Decise che avrebbe chiesto alla Granger non appena si sarebbe presentata un'occasione decente.
Nel frattempo, Silente aveva distrutto l'anello, ma ahimè aveva assorbito gran parte della maledizione riposta nell'anello che avrebbe portato a morte certa. Severus e Monica erano gli unici che Silente stava mettendo al corrente. Mentre Severus cercava di circoscrivere la maledizione, Monica studiava l'horcrux. Un anello, con una pietra nera, troppo nera. Guardò Silente a lungo, cercando di leggere qualcosa dal suo volto. Poi si guardò il polso, fu come un gesto forzato, che non arrivava da Monica, ma da una pressione esterna. Si ritrovò a guardare il sul tatuaggio dei doni della morte. Era la pietra. Ecco perché Silente lo aveva indossato. Era un dono.
Monica scattò in piedi.
"POSSO GUARIRLA COMPLETAMENTE"
Severus e Silente la guardarono strabuzzando gli occhi.
"La pietra, se fa parte di questi -e alzò il polso mostrando il tatuaggio- aumenta sì, l'effetto della maledizione degli horcrux, ma ne assorbe la mortalità. Dunque è una maledizione che se curata con il giusto incantesimo non è mortale"
I due continuarono a guardarla con aria stupita, anche Silente, non se ne capacitava eppure aveva un'esperienza non indifferente su entrambi gli argomenti. La ragazza conosceva la magia oscura persino meglio di egli.
Monica vedendo ancora le loro espressioni titubanti e confuse, tirò fuori dal ciondolo del braccialetto di cui non si separava mai, un libro enorme e antico, aprendo a memoria la pagina su cui c'era scritto quello che aveva appena detto ai due.
"Come hai ottenuto questo libro... e stato scritto da Salazar Serpeverde in persona.." chiese Silente che ne aveva sentito parlare, ma non lo aveva mai visto.
"Ereditato da mia nonna materna, insieme a tanti altri libri simili, ve l'ho detto che era una appassionata di magia oscura" rispose Monica.
"Molto bene Monica, ma io credo sia meglio lasciare le cose come stanno, io sono comunque molto vecchio e poi, siete stati voi a dirmi che Voldemort sta tramando la mia morte, giusto? Da Draco. Ma sappiamo benissimo che il ragazzo non ne sarà capace, dunque sarà uno di voi due a farlo, lasciate che vi dica che per me è un onor..."
"Non se ne parla" esclamarono insieme Severus e Monica, il primo accompagnando l'esclamazione sbattendo la mano sulla scrivania del preside.
"Nessuno morirà in questa stanza signor Preside. Senza di lei andremo dritti dritti nelle mani di Voldemort"
"C'è Harry, ci siete voi due, c'è l'Ordine e anche l'Esercito di Silente dará una mano"
"Professore io non ho usato una maledizione senza perdono, una polisucco e un oblivion su un.. mezzo uomo per far stringere un voto infrangibile inutilmente. Voldemort brama la sua morte? Bene. L'avrà. O meglio, penserà di averla ottenuta. Ora però si faccia curare." Disse Monica con la sua luce serpeverde negli occhi.
Dalla bacchetta della ragazza uscì una luce lilla che penetrò nella mano del professore e poi uscì, tramutando il suo colore in nero per poi trasformarsi in cenere e cadere sul pavimento.
La mano del professore era come nuova.
"Sorprendente" esclamò Silente.
"Decisamente affascinante"sibillò Severus lanciando uno sguardo a Monica che lasciava poco all'immaginazione.
"Ehm prima di lasciarvi andare ragazzi -ridacchiò Silente- volevo prima di tutto ringraziarti Monica, devo darti la vita... e poi vorrei sapere il tuo piano, la tua ambizione è a livelli superiori persino più della mia, ti ascolto"
Monica si mise comoda sulla polttoncina di fronte a Snape e Silente. Li guardò intensamente, poi cominciò "Severus o Draco o io, dovremo comunque uccidere un uomo. Che sia chiaro.
Ma possiamo scegliere quello che vogliamo e farlo passare per lei, Silente"
"La pozione polisucco si annulla nel momento in cui l'individuo muore, non possiamo cavarcela di nuovo con tale strategia, Monica" intervenne Severus
"Ma difatti io non ho parlato di polisucco. È troppo inaffidabile. Ci affideremo invece agli incantesimi permanenti e soprattutto a metodi babbani molto efficienti. Si tratta di chirurgia estestica, funziona anche sui maghi, l'ho praticata qualche volta, ma conosco un professionista che mi deve molto e che è disposto a tutto pur di liberarsi degli oneri nei miei confronti. Basta scegliere qualcuno sacrificabile, un mangiamorte direi io, della sua stessa altezza e il gioco è fatto."
"Non posso permettere che qualcuno perda la vita al posto mio, no non posso, neppure un mangiamorte" rispose Silente, preoccupato.
Monica sbuffò "e se le procuro qualcuno che è nel mirino del ministero? Alla fine comunque la vita di quest'ultimo avrebbe le ore contate" propose.
Silente scosse la testa "no, non riuscirei a vivere con tale rimorso"
"Me lo aspettavo, siete troppo sentimentali" disse la ragazza leggendo il disappunto anche sul viso di Snape "dunque ho un piano B, solo che ad uccidere lei, preside, dovremmo necessariamente essere o Severus o io.
Severus, sai per caso lanciare un incantesimo non verbale diverso da quello che stai pronunciando?" Se ne uscì Monica.
"Black, potresti essere più chiara, di grazia?" Chiese Severus.
Monica alzò gli occhi al cielo "Se per caso vuoi lanciare un ad esempio expelliarmus, lo riescia lanciare se contemporaneamente pronunci ad alta voce Stupeficium, ad esempio?"
Severus cominciava a capire l'idea di Monica.
"Beh no, ma ho sentito di alcuni maghi con queste abilità, lo stesso Merlino ne era in grado"
"E anche i miei nonni. Ma non hanno avuto il tempo di insegnarmelo. Comunque ho molti libri e poco tempo, ma insieme potremmo riuscirci. Basta lanciare su di lei preside un incanto con luce verde e pronunciare l'anatema che uccide, senza in realtà scagliarlo, lei dovrebbe solo recitare un po' la parte del defunto e il gioco è fatto"
"Basterebbe scagliare un semplice depulso" rimuginò Silente, accarezzandosi la barba.
"Beh sì, è verde." disse Monica.
Passarono il tempo ad aggiungere dettagli al piano per altre due ore buone e poi la coppia lasciò l'ufficio. Appena scese le scalette, Monica si trovò sbattuta in una piccola rientranza sul muro con Severus che si buttò a capofitto a divorargli le labbra e baciarla con foga e passione, premendo il suo corpo su quello della ragazza.
"A cosa devo cotanta gioia di vedermi, professore" chiese sorridendo maliziosa Monica, riferendosi alla virilità di Severus che premeva per essere liberata.
"Ti amo piccola serpe. E mi provochi questo ogni volta che apri la bocca e metti in moto il tuo brillante cervello" disse il professore continuando a torturare labbra, collo e seni della ragazza.
"Severus mi lusinga il tuo interesse per il mio ingegno, ma credo che tu debba staccarti subito, ci sono degli studenti in lontananza."
Severus borbottò e si stacco allontanandosi ma mai staccano gli occhi da quelli di lei. Monica era eccitatissima. Bastava un semplice sguardo di Severus per infiammarla dalla testa ai piedi, ora si sentiva una torcia vivente, era lussuria allo stato puro, era allo stesso tempo dolce amore, vero amore.
Monica si sistemò alla bella e meglio il corpetto aderente del vestito da strega nero che indossava quel giorno e si avviò nel corridoio, sorridendo e scuotendo la testa. Severus la affiancava mantenendo una distanza professionale. Gli studenti che si avvicinavano erano del settimo anno e frequentavano tutti il corso di Monica. Erano due corvonero e un serpeverde. Appena la videro si illuminarono, salutandola a gran voce e fermandosi a parlare con lei, erano così ammaliati che non si accorsero nemmeno del professore di difesa contro le arti oscuri che si era fermato e li osservava.
Appena si allontanarono, lanciando sempre occhiate dietro per guardare Monica camminare, Severus si avvicinò leggermente.
"Credo che inizierò togliere punti anche ai serpeverde e aumenterò i punti sottratti ai corvonero." affermò Severus arcigno.
Monica ridacchiò, "Hai letto loro la mente. Non dovresti farlo"
"Disse colei che leggeva la mente anche dei professori quando era una studentessa" rispose a tono Snape.
"Oh non è vero! Raramente lo facevo! E mai con te"
"Solo perché sapevi che ero impenetrabile" disse Severus guardandola negli occhi.
Monica annaspò. Severus quel giorno era decisamente sexy, non che gli altri giorni non lo fosse, ma quel giorno era molto piú esplicito con Monica, cosa che le provocava un desiderio non indifferente che Severus le leggeva in faccia. In realtà il professore si divertiva a stuzzicarla, ma la desiderava ardentemente. Quel vestito nero che aveva indossato la mattina era qualcosa di fiabesco. Il corpetto nero, era composto solo da bottincini che le tenevano stretti i seni e lasciava intravedere il loro solco, nel quale andava a cadere una collana sottile con un simbolo rosso, Monica gli aveva spiegato che era un corno diffuso nelle tradizioni del sud Italia tra i babbani, che le aveva regalato la sua amica Marilú e non se ne separava mai. Dalla vita partiva morbida una gonna lunga fino alle caviglie, non troppo ampia, tale da far intravedere leggermente anche le forme di fianchi e fondoschiena. Era divina. Ma Monica lo era sempre e Severus l'avrebbe posseduta in ogni anfratto del castello se solo fosse stato possibile.
E inoltre era geloso, geloso che qualcuno potesse portarsela via. Sapeva che lei lo amava tantissimo, ma non riusciva ancora a capire come facesse una bellezza e un'intelligenza del genere ad essersi innamorata di un vecchio bruto come lui. Ed era proprio per questo che quando quei ragazzi con il testosterone alle stelle avevano fermato Monica, la SUA Monica, e aveva notato che pendevano dalle sue labbra, che le guardavano troppo spesso la scollatura e tutto il resto, li avrebbe uccisi volentieri senza ripensamenti e sensi di colpa.
"Severus" sussurrò Monica,
"Sì?!"
"Vieni con me un attimo?"
Velocizzò il passo, portò Snape in un passaggio segreto che portava poi alla sala comune serpeverde che però nessuno conosceva. Spinse Severus al muro e gli fece segno di tacere. Poi lo baciò a stampo e scese per dargli piacere orale. Voleva sorprenderlo proprio come aveva fatto lui fuori dall'ufficio di Silente.
Severus era in estasi, ma non voleva ricevere per non dare nulla in cambio. Trascinò Monica su.
"Mi farai impazzire" le sussurrò mentre la spingeva verso il muro di fronte e le alzava la gonna, le scostò le mutandine ed entrò in lei con una botta secca. Monica sussultò, aggrappandosi alle forti spalle di Severus "io sono già pazza di te amore" disse Monica sottovoce all'orecchio di Severus, il quale si bloccò, guardandola negli occhi
"Dillo ancora."
"Amore...amore mio"
Severus la baciò appassionatamente e continuò a spingere, Monica venne e i suoi gemiti furono soffocati da Severus che non smetteva di baciarla, ma l'orgasmo della ragazza fu troppo e venne anche lui "ti amo" le sussurrò.
Continuarono a baciarsi per un po', poi si ripulirono, si sistemarono e uscirono.
I mesi passavano e Severus e Monica avanzavano con i loro allenamenti per migliorare a lanciare gli incantesimi pronunciandone altri diversi, avanzavano anche i flop di Draco che tentava di avvelenare Silente mettendo in pericolo la vita di due studenti, tra cui Ron Weasley.
Fu ad una delle feste di Lumacorno che Severus riuscí a parlare con Draco e Monica con Hermione. Le due si scontrarono in un angolo fuori portata, entrambe che cercavano di sfuggire a delle persone, la Granger al suo accompagnatore, mentre la Black allo stesso Lumacorno, il quale voleva indagare sulla sua potenza magica e se le voci di corridoio che aveva una relazione con Severus erano vere.
Le due passarono molto tempo a parlare del futuro di Hermione, di quanto potenziale avesse e della sua cotta per Ron Weasley.
"Oh Ron non è affatto male, molto più coraggioso di quel che dimostra, conosco suo fratello Charlie, molto simpatico, a differenza di Percy. Ma dimmi un po' ed Harry? Ancora innamorato di Ginny?"
"Beh si.. ma anche lei lo è.. in realtà mi sento in colpa. Ho consigliato io a Ginny di andare avanti e non aspettare Harry.."rispose Hermione arrossendo.
"E che cosa doveva fare? Restare in disparte in un angolo ad aspettare che Harry Potter si accorgesse di lei? Beh non credo sarebbe mai successo. Anzi credo si sia "accorto" di Ginny solo perché la ragazza ha seguito il tuo consiglio. Dai tempo al tempo Hermione. Quei due si metteranno insieme" rispose la Black e poi continuò "senti, per curiosità, ma tu ti spieghi il netto miglioramento di Harry in pozioni? Cioè sapevo che aveva molto più potenziale rispetto a quello che dimostrava con Snape, ma addirittura ad essere il primo della classe, è un po' surreale, non trovi?"
"Oh.. beh.. credo che.. stia studiando un sacco.. per diventare auror, sa, ci tiene tanto"
"Hermione, non sai mentire... ti prometto che non prenderò provvedimenti disciplinari, anche perché non é mio studente e che soprattutto io e te non abbiamo mai avuto questa conversazione"
Hermione era titubante, ci pensò un po'
"Ok, ma te lo dico solo perché sei la sorella del suo padrino e quindi te lo sto confidando in veste informale" passò a darle del tu come Monica le aveva detto di fare fuori Hogwarts
"Affare fatto"
"Harry ha trovato un libro tra quelli delle scorte di pozioni. Un libro appartenuto a uno studente brillante a quanto pare, un certo principe mezzosangue"
Monica sbarrò gli occhi. Il libro di Severus. Quello che lui gli aveva regalato e che lei dopo la loro litigata aveva lasciato nell'aula di pozioni in modo che se lo riprendesse. A quanto pare Flitch era passato per prima e lo aveva messo tra i libri delle scorte.
"HERMIONE quel libro è estremamente pericoloso se messo in mani sbagliate. Ci sono degli incantesimi mortali. Devi aiutarmi a recuperarlo prima che Harry possa far male a qualcuno"
"Lo sapevo!! Lo sapevo io! Ma come faccio? Harry ci dorme praticamente insieme"
"Ti pareva... vedrò di escogitare qualcosa, tu fa finta di niente, non metterlo in allarme o sarà peggio, ma allo stesso tempo controllalo, dissuadilo dal fargli provare gli incantesimi che sono scritti a penna"
"S-si, faró del mio meglio" rispose confusa la ragazza.
"Bene, grazie Hermione. Vuoi che ti aiuti a fuggire dalla festa?"
"Oh magari professoressa"
"Seguimi"
Si diressero verso l'uscita e a chiunque cercasse di fermarle, Monica li freddava con un "non adesso, la signorina Granger ha bisogno dell'infermeria". All'uscita si separarono. Monica mentre si dirigeva nelle sue stanze per cambiarsi, vide una scarpa a terra. Doveva essere "qualcuno" che possedeva un mantello dell' invisibilità ma che non si era coperto bene. Stava origliando una conversazione in un'aula. Monica fece finta di niente fin quando non arrivo in linea d'aria alla scarpa.
"Non sei un granché come spia, Harry." Disse a bassa voce.
Harry sussultò, si tolse il mantello e fece segno di tacere e avvicinarsi. Buttò il mantello anche su Monica e continuarono a sentire la conversazione. Erano Severus e Draco. Severus stava cercando di offrirgli il suo aiuto ma Harry non riusciva a capire per cosa. Sospettava che Draco fosse diventato un mangiamorte, ma nessuno lo ascoltava. La conversazione finí con Draco che uscì velocemente dall'aula e Severus poco più tardi.
Rimasti soli, Monica es Harry si tolsero il mantello "Dai spara, che vuoi chiedermi?" Disse secca Monica.
"Tu sai di cosa stavano parlando, vero? E soprattutto anche tu sai che Draco è un mangiamorte. Uno vero."
"Sì, lo so, ma non posso dirtelo. Posso però dirti di non preoccuparti.
Per quanto riguarda Draco, beh è ancora recuperabile. Non ha la stoffa del vero cattivo. Ma Harry. Discrezione."
"È stato lui. È stato lui ad avvelenare Katie Bell e Ron!"
"Harry non hai le prove, ti prego di non mettere voci in giro. La situazione è più delicata di quanto sembra"
"Ma perché! Perché non posso sapere? D'altronde sono o non sono io quello che deve uccidere Voldemort? E come posso fare se continuate tutti a tenermi all'oscuro di tutto!"
Harry quasi urlava.
"Vuoi sapere perché? Perché non sai occlumare Harry. Se ti dicessimo cosa succede uno: la tua impulsività manderebbe tutto a rotoli, due: casomai qualcuno ti leggesse la mente scoprirebbe tutto e ci sarebbero molti, molti morti Harry. Saprai tutto a tempo debito Harry."
Harry sbuffò e si allontanò.
Monica e Severus si aggiornarono a vicenda. Dopo pochi giorni però, Severus salvó Draco da un sectumsempra lanciato da Harry.
Monica ed Hermione avevano recuperato il libro, ma Harry ricordava tutto e usò un incantesimo del principe.
Severus era furioso, con egli stesso, con Monica, con Harry e con Draco.
Ci volle del tempo affinché Monica riuscisse a calmarlo, ma alla fine ci riuscì. Il libro del professore ora lo custodiva Monica nel suo braccialetto, insieme agli altri libri e cose importanti e di prima necessità.

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