L'inizio della guerra

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Nei primi giorni di agosto, Monica e Severus tornarono ad Hogwarts. Ad attenderli non c'era anima viva, d'altronde tutti i professori di Hogwarts li odiavano. I due ripresero le loro stanze, entrambe nei sotterranei, poco lontane le une dalle altre, mentre i Carrow si aggiudicarono gli alloggi poco lontani della torre di corvonero.
La Black aiutò il suo compagno a sistemare l'ufficio del preside, salutando i vecchi presidi nei quadri.
C'era un quadro anche per Silente, ma ovviamente era vuoto, essendo vivo e vegeto a prendere il sole sulla costiera amalfitana. Forse era stata Minerva a metterlo. Cambiarono la parola d'ordine per accedere alla presidenza in "Caffè" (su insistenza di Monica) e poi Snape mandò un gufo a tutti i professori, dato che nel castello erano ben nascosti, per indire una riunione nell'immediato nel suo ufficio, comunicando loro anche la nuova parola d'ordine.
I primi ad arrivare furono i Carrow, poi Lumacorno, e poi in gruppo la Hook, Sproute, e tutti gli altri, capitanati dalla Mcgonagall.
Una volta riuniti tutti davanti a Severus, chi seduto, chi rimasto in piedi, il nuovo preside li accolse "Bene, siamo tutti. Come sicuramente saprete sarò io il nuovo preside di Hogwarts e la vicepreside sarà la signorina Black, che continuerà ad insegnare Aritmanzia, come tutti voi continuerete ad insegnare quello che avete sempre insegnato. Tuttavia, ci ritroviamo con due cattedre vuote. Babbanologia e Arti Oscure.
E sono qui presenti Alecto e Amycus Carrow che occuperanno queste due cattedre.
Un'altra novità è che da quest'anno in questa scuola non si tollerano nati babbani, nè è permesso insegnare agli studenti rimasti e coloro che verranno discipline volte all'integrazione con quest'ultimi. Regneranno severità, ordine, compostezza e disciplina. In TUTTE le lezioni. Le gite ad Hogsmade sono abolite. Non si indosseranno abiti babbani nel tempo libero, ma si indosserà sempre l'uniforme, mi aspetto la massima collaborazione di voi tutti nel far rispettare queste regole.
Prima che lo chiediate voi, sì è Arti Oscure, non più Difesa da esse.
È tutto per il momento. Se avete domande, prego altrimenti conoscete l'uscita." Severus era stato glaciale. Monica se ne stava in un angolo ad osservarlo, ma sentiva dietro di lei gli sguardi di tutti quelli che erano stati suoi professori, percepiva un turbine di emozioni che provenivano da loro, sentiva rabbia, delusione, compassione. Avevano compassione per lei. La credevano una pedina sotto il controllo di Snape.
Quando Snape finì il suo discorso, ci fu solo una domanda, sorprendentemente da parte della Cooman "Co-cosa è suc-successo a Charity" chiede mai alzando lo sguardo da terra.
"La professoressa Burbage si è dimessa l'anno scorso. Non mi e non vi riguardano le motivazioni di tale gesto" sentenziò Snape, scoccando un'occhiataccia ai due Carrow che si stavano facendo scappare dei risolini.
Lo stesso fece Monica, li squadrò con sprezzo e disgusto palpabile. Erano due beoti. Avevano proposto loro come professori perché erano due tonti, si lasciavano ingannare facilmente, ma erano sempre mangiamorte violenti e Monica doveva tenerli sottocontrollo per evitare che facessero del male agli studenti.
Cominciarono ad uscire, tutti, tranne Minerva che rimaste lì dove era rimasta per tutta la riunione, a fissare Severus e Monica.
"Minerva, necessiti altro?" chiese con aria ironica Severus.
La Mcgonagall continuò a fissarlo per un po' prima di iniziare a parlare "lui ti voleva bene, lui credeva in te! Lui ti reputava suo figlio, come anche io ti reputavo. Ma tu non hai esitato a tradirci tutti. A macchiare anche una ragazza innocente con la tua oscurità. Come hai potuto. Come hai osato. Hai fatto sempre il doppio gioco. Tu hai lavorato sempre per Voldemort."
"Sì. Minerva. Ho orchestrato tutto davanti ai vostri occhi, ho ucciso Silente davanti a tutti, l'ho fatto e lo rifarei. Ora la scuola è sotto il mio controllo e posso cambiare tutto, facilitare le cose al Signore Oscuro, ecco il mio obiettivo."
"Eppure non hai cambiato niente, Severus.
Silente non si è mai visto nel quadro, perché?"
"E che vuoi che ne sappia io, meglio così" sbuffò Severus
Monica intanto assisteva alla scena senza intervenire. Ma Minerva sospettava qualcosa, sospettava che c'era qualcosa che nessuno sapeva. "Severus, cosa sta succedendo?"
Snape era nervoso, non sopportava più quella donna, quella donna che lo aveva cresciuto, difeso, accolto, la verità è che le voleva bene e non voleva mentirle, ma doveva "vuoi sapere cosa succede Minerva? -Continuò mentre si alzava dalla sua sedia andandole in contro- succede che per quel Potter le ore sono contate, succede che avete perso, che il signore oscuro, che noi abbiamo vinto. Succede che Silente è morto e con lui qualsiasi vostra speranza di successo. Voldemort ha vinto e se non vuoi ritrovarti anche tu appesa su un muro in un quadro ti conviene voltare bandiera e stare dalla nostra parte o almeno, avere il buon senso di non intralciarci"
Severus era minaccioso, ma Minerva non si scompose "MAI. Piuttosto mi faccio uccidere. Mi hai deluso. Mi avete deluso. Siete dei codardi! Avete tradito chi vi voleva bene!" La Mcgonagall quasi urlava, ma Severus la sovrastò "BASTA! NON TI PERMETTO DI INSULTARLA! NON TI PERMETTO DI CHIAMARLA IN QUEL MODO" Minerva si era permessa di rivolgersi anche a Monica e questo aveva mandato in tilt Severus. Su di lui potevano dire tutto quello che volevano, ma dovevano lasciare in pace la sua Monica. Aveva reagito di impulso, una delle poche volte nella sua vita.
Solo allora Minerva indietreggiò, mentre Monica avanzó prendendo per un braccio Severus e tirandolo indietro. "Basta così. Professoressa Mcgonagall, le consiglio di accettare al più presto la situazione e riprendere ad essere la buona insegnante che è sempre stata. Ora per cortesia esca e ci lasci in pace."
Minerva si ricompose, osservando la coppia e poi di nuovo il quadro vuoto di Silente, poi girò i tacchi e si diresse verso l'uscita "Non sono una stupida, voi TRE nascondete qualcosa" e con questo uscì sbattendo la porta.
Rimasti soli, entrambi tirarono un sospiro di sollievo e la ragazza appoggiò la testa sul braccio di Snape, il quale si mise a sedere sulla sedia trascinando Monica con se, facendola accomodare sulle sue gambe.
Rimasero zitti per un po', poi Monica ruppe il silenzio "Sev, questo è solo l'inizio. La Mcgonagall non si arrenderà e non sarà l'unica ad insultarci. È meglio farci l'abitudine già da ora.."
"Lo so, ho perso il controllo, ma non può dirti che sei una codarda, specialmente lei che ti conosce, non può"
"Sei davvero molto dolce, amore, ma lei non sa la verità, è normale che lo pensi. Lasciala fare, vedrai che se ne renderà conto da sola, l'hai sentita, lei sospetta già qualcosa, sospetta che Albus sia vivo"
"Le hai letto la mente anche tu?"
"Sì, e non pensa nemmeno tutto quello che ha detto, è solo sconvolta, dalle tempo"
"Lo so, lo so che non lo pensa... ma pensavo che avesse più fiducia in me, in te.. in noi"
"Oh Sev, tieni duro. Sono sicura che passerà presto. Nel frattempo, non curarti di quello che dicono in giro, nè di me, nè di te"
Quel mese passò lentamente. A Monica si strinse il cuore quando vide l'elenco dei nati babbani che non potevano partecipare alle lezioni quell'anno. Era una vera e propria crudeltà, mentre i primini che dovevano arrivare, trovarono una diagon alley totalmente vuota e molti che non provenivano da buone famiglie, inviarono una lettera a Severus in cui dicevano che non potevano procurarsi il materiale e che non avrebbero mandato i loro figli ad Hogwarts.
"Hanno ragione. A Diagon Alley sono aperti solo i negozi più costosi, inoltre chi vorrebbe mai mandare il proprio figlio ad Hogwarts quest'anno, pieno zeppo di mangiamorte com'è"
Severus, seduto dietro la scrivania, aveva le mani sulla fronte e si appoggiava su gomiti, in segno di esaurimento. Le carte a cui star dietro erano veramente tante e si chiedeva come facesse Silente a regolare il tutto.
Monica lo guardava con apprensione, sapeva tutta la tensione che pesava sulle spalle del suo compagno, sapeva tutte le sue preoccupazioni per l'anno a venire e la paura di non essere all'altezza.
"Beh, se la motivazione è il materiale didattico, è risolvibile. Lasci che me ne occupi io. Quante sono le famiglie che ne hanno bisogno?"
"Che vuoi fare?"
Monica roteò gli occhi al cielo "tranquillo, me ne occupo io. Dammi le lettere"
"Monica.. sono tante famiglie. Non mi sembra il caso di.."
"Oh Severus, sta' zitto, sono già quattro gatti in totale, se poi lasciamo che questi non vengano le lezioni del primo anno si potrebbero fare addirittura nello sgabuzzino e starebbero anche larghi"
"E cosa intenderesti fare? Prenderti a carico tutte le loro spese?"
"Beh perché no?"
"Perché sono troppi, perché sarebbe ambiguo e perché nemmeno sai se verranno"
"Beh vuoi che chieda il permesso al tizio senza naso?"
"MONICA" esclamò Severus spalancando gli occhi
"Mi dai quelle lettere?"
"No"
"Allora vado a recuperare tutti i nati babbani"
"Sì così uccideranno loro, poi me e poi anche te"
"Allora lasciami aiutare gli altri a pagare le cose per la scuola"
"Se ne approfitterebbero tutti"
"E secondo te mi lascio ingannare?"
"Merlino quanto sei testarda!" Sbuffò Severus "ma faremo metà con le spese."
"Non ne ho bisogno" rispose con un gesto della mano la ragazza.
"Lo so che non ne hai bisogno, ma non è giusto che tu te ne faccia carico da sola. Non credere che io non stia economicamente bene. Solo perché non ostento la mia ricchezza non vuol dire che non abbia nulla da parte"
"Non intendevo di certo questo...
E va bene, dividiamo a metà. Ma poi divideremo a metà anche le spese per una nuova casa"
"Nuova casa?" Chiese Severus confuso
"Dopo che sarà tutto finito, vuoi per caso continuare a vivere a Spinner's End? O vuoi per caso vivere in Italia e fare ogni volta una smaterializzazione così pesante?" chiese accigliata Monica. Pensava che ci aveva riflettuto sopra anche lui.
"No.. io non ci avevo ancora pensato..."
"Sì, ma comunque, non è il momento di pensarci"tagliò corto Monica "ora dammi le lettere"
Severus si ridestò leggermente allungandole tutte le lettere in cui si diceva che i ragazzi per questioni economiche non sarebbero venuti. Erano numerose, ma Monica non si stupì.
Iniziò a leggere gli indirizzi, mentre Severus si perse di nuovo nei suoi pensieri.
Una casa nuova, da condividere con Monica. Certo, convivevano si può dire dato che passavano tutto il tempo insieme, ma ufficializzare la cosa era diverso. Severus non era affatto contrario alla cosa, assolutamente no, solo che tutto ciò gli sembrava troppo per lui, una felicità oltre ogni aspettativa. Voleva sopravvivere alla guerra, voleva sopravvivere insieme a Monica per poi vivere quella vita che sembrava un sogno lontano. Insieme. Solo loro due. O forse un figlio? Lui non ne aveva mai desiderati e per quanto ne sapeva anche Monica non andava molto d'accordo con i bambini. Se la ricordava la sua faccia disgustata quando Sirius le aveva detto che Tonks e Lupin aspettavano un bambino. Anche se, Severus infondo infondo, un figlio con Monica lo avrebbe fatto. Dati i due caratteri non credeva avesse dato tanti problemi. Un figlio magari uguale a lei, lei che era bellissima, e chissà se sarebbe diventato serpeverde anche lui, oppure corvonero o ahimè grifondoro...
"SEVERUS SNAPE STO PARLANDO CON TE"
Il preside sobbalzò, trovandosi una Monica irritata, con braccia conserte e sguardo indagatore.
"Cosa?" Le chiese
La ragazza sbuffò "è la terza volta che ti chiedo se conosci una di queste famiglie e se vuoi venire con me"
"Ah.. no, ne conosco solo alcune, ma non bene. Credo che sia meglio che non venga anche io, li metterei solo più a disagio, sanno che sono stato io ad uccidere Silente"
"Vabene.. ma si può sapere in quale film ti eri perso? Se è per la casa, io intendevo in un futuro, sai, dopo la guerra e il resto... ma se tu preferisci Spinner's End, per me va benissimo, non fa diff.."
"Shhh" Severus si era alzato e incamminato verso di lei, le prese il viso tra le mani e le diede un bacio a stampo "non voglio passare il resto della mia vita con te in quella topaia. Sì che compreremo un'altra casa. Una NOSTRA. È solo che mi era sembrato tutto un sogno irraggiungibile. Ma tu sei qui e io sono qui. E promettimi che sopravviverai alla guerra."
"Te lo prometto, ma solo se sopravvivrai anche tu"
Snape sorrise, "Sei bellissima"
Si baciarono, dolcemente e a lungo, si staccarono lentamente e poi Monica andò a trovare la prima famiglia. Ad alcune convincerle fu molto semplice, altre meno, ma alla fine convinse tutti ad andare, lasciando ad ogni famiglia una cospicua somma di denaro che poteva essere spesa solo per gli acquisti per Hogwarts.
Impiegò tutto il giorno, tornando ad Hogwarts solo quando il sole era già calato, prima di andare da Severus si precipitò nelle cucine per agguantare più cibo possibile. Appena entrò trovò gli elfi, (con cui aveva stretto una bella amicizia durante gli anni ad Hogwarts tanto da convincerli a cucinare anche qualche piatto italiano) tutti spaventati e inchinati alla sua presenza. Monica si inginocchiò per essere alla loro altezza "Hey, ma che succede qui?"
Fu solo Dobby che ebbe il coraggio di rispondere "mia signora noi omaggiamo l-lei"
"Oh ma smettetela, noi siamo amici e gli amici non si inchinano tra di loro"
Dobby si illuminò, saltandole al collo, piangendo disperato "oh io lo avevo capito dal nostro primo incontro al m-manor dai miei ve-vecchi padroni che lei era diversa e buona e gentile e generosa"
Insieme a Dobby tutti gli altri elfi presero a cucinare e e festeggiare per Monica. Le prepararono una cena abbondante per due e con due vassoi stracolmi di cibo, Monica si avviò nelle stanze di Severus, sicura di trovarlo lì.
E il suo intuito aveva ragione, lo trovò sul divano con un libro e una mezza sigaretta accesa.
"Hai mangiato?"
"No, ti aspettavo. Com'è andata?"
"Bene, vengono tutti" lo avvertì Monica con un sorriso a 32 denti "ebbene ho fatto loro buona impressione e credo che al terzo anno sceglieranno tutti Aritmanzia per seguire le lezioni con me" aggiunse scherzando.
"Oh ne sono sicuro. Non so se hai notato, ma dall'anno scorso il numero dei ragazzi di sesso maschile soprattutto, iscritto ad Aritmanzia è aumentato drasticamente."
Monica fece posto per lei e i vassoio affianco a Severus e ignorando le frecciatine del preside continuò, "e non è un bene? Almeno lasciano perdere Babbanologia con quel mostro della Carrow"
"Se fossero interessati alla materia piuttosto che alla professoressa, sarebbe meglio"
"Mh qualcuno è geloso" ammiccò Monica iniziando a trangugiare la cena.
Severus alzò un sopracciglio "non fare la spiritosa ragazzina. Anche tu lo sei oppure la voglia che hai di affatturare Narcissa, quando solo mi sfiora è una mia impressione?"
Monica quasi si strozzò "Che c'entra, quella donna è un mostro e poi, si vede che ti salterebbe addosso anche davanti al marito..."
"Narcissa non è malvagia, ha idee da purosangue, ma alla fine non farebbe male ad una mosca, e non ci prova con me soprattutto"
"Anche io sono purosangue, ma non mi permetterei mai di anche solo pensare che i babbani sono esseri inutili e sacrificabili. E sì, Severus ci prova con te, non vedi che fa di tutto per toccarti? Che pende dalle tue labbra e che nemmeno Lucius guarda come guarda te? È attratta da quelli più giovani."
Severus rise "Allora potrei dire lo stesso di quei tuoi due amichetti di Beauxbatons. Loro erano molto, molto più in confidenza con te"
"Luca e Andrea?"
"Ovviamente. Mi ricordo che appena arrivarono ti abbracciarono entrambi sollevandoti da terra, ti baciavano e anche sulle labbra e questa me la devi ancora spiegare e soprattutto al ballo. Al ballo eri con loro. Che non facevano altro che corteggiarti."
Questa volta fu Monica a ridere "quindi tu ammetti che ti interessavo già allora"
"Non ho detto questo, ma forse, probabilmente, un interesse leggerissimo, in più c'era, ma non cambiare discorso."
"Ma lo sai, ti ho mostrato i miei ricordi, Lauro, Luca e Andrea sono la mia unica famiglia, i miei fratelli. Ci conosciamo da quando eravamo dei marmocchi che ancora non sapevano nemmeno correre. E poi quella sera sono venuti con me perché erano stati rifiutati da due ragazze di cui erano follemente innamorati."
"Sì ma resta il fatto che ci sono troppi... elementi, interessati a te, troppi."
"L'unico che mi preoccupa è Lestrange. È il fratello del padre di Marilú, e sembra peggio di lui"
Severus si scurì. "Quello lascialo a me. Me ne occuperò io. Sarà il primo contro il quale mi scontrerò. E lo ucciderò. Fosse l'ultima cosa che faccio."
Monica passò le braccia intorno al collo di Severus che ormai era rigido come la roccia
"Non pensiamoci ora amore,non è il momento e non voglio che ti sporchi le mani per uno del genere"
Severus si rilassò, ma senza cambiare idea sul conto di Rodolphus. Passò il braccio dietro la schiena della ragazza per avvicinarla ancora di più e fece evanescere i vassoi di cibo, incontrando il disappunto di Monica "non hai toccato cibo, Sev!"
"Chiamami come hai fatto prima"
La mora sorrise "resta il fatto che non hai cenato, amore, e la cosa non va bene per niente"
"Allora dovrò mangiare te" e si avventò sulle labbra prima che la ragazza potesse replicare. La fece salire a cavalcioni sulle sue gambe, in modo da facilitarsi l'accesso al suo collo e alla sua scollatura, iniziandola a baciare, mordere, lasciandole segni d'amore ovunque e più la sentiva ansimare più continuava a torturarle la pelle nel modo più dolce ma lussurioso che c'era.
"Sev... a-andiamo in cam-mera" balbettò Monica tra un sospiro di piacere e l'altro, mentre aveva la testa reclinata all'indietro e una mano sprofondata tra i morbidi capelli corvini di Severus.
"Non lo hai detto nel modo corretto" le disse, mentre con un brusco movimento le afferrò le natiche per farla sbattere contro il suo corpo.
Monica era al limite, solo con dei baci e delle carezze quell'uomo la faceva impazzire.
"Portami in caamera. Amore."
"Molto meglio"
Sempre tenendola per le natiche, si alzò sollevandola, e la ragazza si aggrappò con le gambe alla vita del nuovo preside, cominciando a baciargli il collo. Arrivarono in camera e si buttarono a capofitto nel letto, Severus sovrastando Monica, continuando a baciarla e iniziando ad alzarle la veste color petrolio che aveva quel giorno.
"Ti amo" le sussurrò all'orecchio, facendola rabbrividire di piacere, ma decise di giocarsi la stessa carta del pozionista "ti amo cosa?"
Severus sorrise beffardo "ti amo piccola serpe"
Monica aprì la bocca in segno d'offesa e Snape ne approfittò per entrarci con la lingua e baciarla appassionatamente, mentre la ragazza gli tirava schiaffi giocosi sul braccio.
Si spogliarono a vicenda per donarsi gioia e continuarono fino a tarda notte, quando esausti, caddero tra le braccia di Morfeo.
Il primo settembre arrivò in un baleno. I ragazzi quell'anno erano veramente pochi, il trio non c'era ovviamente ed erano rimasti solo i purosangue e alcuni mezzosangue.
Le lezioni iniziarono, e Monica dovette portare in salvo molte volte gli studenti ribelli dalle grinfie dei Carrow, cosa che non sfuggì all Mcgonagall, la quale solo a dicembre, dopo aver visto Monica che urlava contro un Amycus Carrow con una foga mai vista, poiché egli aveva usato una cruciatus su Longbotton, la invitó per una tazza di the nel suo ufficio.
Monica non sapeva se accettare o no. Non riusciva a mentire ad una persona come la Mcgonagall, la rispettava troppo, ma non se la sentiva nemmeno di rifiutare, le mancava, si poteva considerare quella che più le ricordava la nonna. Si ritrovarono un pomeriggio a bere del the in silenzio.
"Mia cara Monica, almeno tu, spiegami cosa è successo davvero, io non posso credere alla versione di Severus se non me la dice guardandomi negli occhi, lui... lui è come il figlio che non ho mai avuto" la professoressa era commossa e a Monica le si strinse il cuore, non sapeva se raccontarle qualcosa o restare fredda. Oh al diavolo, era la Mcgonagall! Era una grifondoro. Era la professoressa migliore di Hogwarts!
"Professoressa la prego. Le sue sensazioni, sono come dire, esatte, si fidi di noi. Lo so che non é facile e che avrebbe tutte le ragioni di questo mondo per non farlo, ma si fidi un'ultima volta. Si fidi di Severus, si fidi di me.
Ma soprattutto stia vicina a Severus, lui ne ha davvero bisogno, lo conosce da più tempo di me e lo sa meglio di me che sotto quella corazza c'è una persona meravigliosa. Una persona coraggiosa e soprattutto LEALE. Io non le posso dire nulla. Ho le mani legate, così come non può farlo Severus. Ma questa guerra non è ancora finita, è solo all'inizio! E abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti."
Minerva era a bocca aperta "oh cara, Silente è vivo, non è vero? Severus non lo ha ucciso e voi state fingendo... oh come sono stata sciocca e crudele con quel ragazzo."
"Minerva, devi continuare ad odiarci! È fondamentale. Non devi destare il minimo sospetto nei Carrow, nè tantomeno negli studenti e soprattutto io e te non abbimo mai avuto questa chiacchierata."
"Sì, comincio a capire. È tutto più chiaro. Ma dimmi una cosa però. Quell'anello, cosa significa?" Chiese la Mcgonagall puntando l'anello al dito di Monica, l'anello che le aveva regalato Snape.
La ragazza avvampò, temporeggiò e poi le confidò che Severus le aveva chiesto di sposarlo, dopo la guerra, era un promessa di sopravvivenza.
"Vi amate molto. Seppur ero scettica all'inizio per la differenza di età, beh siete davvero fatti l'uno per l'altro e sono tanto tanto orgogliosa e felice per voi!"
"Professoressa, mi raccomando, la prego. Lei non dovrebbe sapere tutto questo"
"Io mi fido di voi, chiedo a te di fare lo stesso, Monica"
Le due si lasciarono. Minerva mantenne la parola e non degnava di uno sguardo i mangiamorte quando c'erano altre persone.
I mesi passavano e come previsto, Voldemort si impossessò della finta bacchetta di sambuco. Ci volle poco però affinché egli si accorgesse che quella non era la vera bacchetta della leggenda. Torturó Severus, Monica e i Carrow poiché non seppero dargli una risposta, se non che Silente usasse sempre quella ed era quella che aveva addosso quando morí. Per fortuna non si accorse che il corpo nella tomba era finto. In realtà sia Monica che Severus si stupirono di questa incuranza di Voldemort, ma non si fecero molte domande.
Nel frattempo Sirius faceva l'informatore sia per Silente che per Monica e comunicó loro che Harry aveva trovato la coppa e che ora era diretto ad Hogwarts. Per trovare il terzultimo horcrux.
La guerra era imminente.
Arrivò maggio, con egli Harry, Hermione e Ron arrivarono ad Hogwarts. Monica avvertí Sirius che, con l'ordine si recarono tutti alla scuola.
Fu l'inizio di un'intensa lotta.

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