Legilimens

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L'anno scolastico proseguiva.
Monica e Severus, ad eccezione dei battibecchi quotidiani sulle pozioni, andavano d'accordo, anche se avevano deciso di non spopolare ai quattro venti la loro relazione e non fu difficile per nessuno dei due mettere a tacere chi ne era già a conoscenza. Monica aveva avuto molti dibattiti, soprattutto con la Umbridge, dato che la ragazza si rifiutava di chiamarla in un modo diverso di "confetto avariato".  Aveva avuto dibattiti anche con la professoressa Vector di Aritmanzia. All'epoca era una delle materie preferite di Monica e la professoressa  non era una cima con i metodi di spiegazione. Il problema però era che la Vector era innamorata di Snape da sempre e faceva la gatta morta ogni volta che era in sua presenza. Severus a malapena le rivolgeva la parola, ma provocò un fastidio non indifferente a Monica, per la quale ogni dettaglio era una buona scusa per litigare e mettere in ridicolo la professoressa. Snape le diceva inutilmente di trattenersi, ma sapeva che fosse stato per Monica l'avrebbe uccisa volentieri con quei coltelli che collezionava e che ne portava sempre un paio addosso.
Anche gli incontri con Voldemort andavano bene, le cruciatus erano davvero pochissme, dato che Severus e Monica fornivano molte informazioni (tutte scelte meticolosamente con Silente). Anche Lauro era molto apprezzato da Signore Oscuro, inoltre, dopo il weekend passato con Monica in un centro benessere, era rinato e aveva intenzione di riconquistare Sebastian e addirittura sposarlo.
Quell'anno però, Harry cominciò ad avere delle "visoni" particolari su Voldemort. Riuscí a salvare il Signor Weasley, ma era di fondamentale importanza che Harry chiudesse la sua mente, anche perché altrimenti Voldemort ne avrebbe sicuramente approfittato.
A Snape fu affidato l'arduo compito di insegnare al ragazzo l'occlumanzia. Monica sapeva che era il miglior insegnante che si potesse avere, ma sbagliava i modi. Era prevenuto con i grifondoro, soprattutto con Harry, anche se ultimamente era davvero molto più sopportabile e più giusto nella detrazione dei punti delle case. Nelle prime lezioni Monica non intervení, fin quando una sera li sentì urlare dalle sue stanze. Si precipitó da loro e trovò Severus su tutte le furie e Harry con sguardo basso vicino ad un pensatoio.Portò fuori Harry, lasciando Severus in ufficio che aveva bisogno di sbollire.
"Si può sapere che è successo?" Chiese Monica, mentre sottobraccio portava un barcollante Harry nelle sue stanze, poco lontane da quelle di Snape.
"Nnulla...io.. devo parlare con Sirius" balbettò Harry mentre si sedeva agitato sulla poltrona.
Monica lo saettò con lo sguardo.
"HAI VISTO I SUOI RICORDI?"
Harry si agitò ancora di più. Monica si sedette sul bracciolo della poltrona di Harry.
"Scusami, tranquillo, non sono qui per farti la predica.. raccontami" disse dolcemente Monica poggiando la mano sulla spalla del ragazzo.
Harry cominciò a raccontare che Snape era stato chiamato da Draco nel corridoio principale e che aveva detto ad Harry di andare, ma vinto dalla curiosità, si è spinto nel pensatoio per dare un'occhiata veloce e aveva visto suo padre e Sirius maltrattare Snape e quest'ultimo chiamare "sanguesporco" Lily. Poi era stato tirato fuori da Severus. 
Monica tirò mentalmente un respiro di sollievo, non era il momento giusto per dire ad Harry che Severus non odiava affatto la madre "Sì, Harry li ho visti anche io, ma sai, sono errori di gioventù, Sirius e Seve.. il professor Snape si sono già chiariti e scusati a vicenda, non saranno amici, ma almeno non si augurano più il male a vicenda. Sono sicura che anche tuo padre era una brava persona, magari un po' troppo arrogante, ma come Sirius si sarà calmato con l'età, magari conoscendo tua madre"
"Già.. mia madre.. come ha potuto chiamarla in quel modo"
"Oh Harry, non pensare che Severus abbia pregiudizi sul sangue. Non può averli per ovvi motivi che non posso ora dirti, ma che un giorno ti dirò. 
Non dare peso a quei ricordi. Anzi concentrati sull'occlumanzia. È fondamentale, credimi!"
"Snape non mi insegnerà più e tanto meglio così, non sopporterei nemmeno io la tensione"
"No Harry! Non. Devi. Far. Entrare. Voldemort. Hai capito che se si accorge (e se ne accorge) di questo collegamento potrebbe giocarti brutti scherzi?!"
"Pff, ok continuerò ad esercitarmi qualche sera"
"Mi dispiace, ma non mi fido. Sai che sono un'occlumante anche io? Ti aspetto ogni sera alle 19.00 qui. Non ammetto no, adesso vai" lo congedò Monica.
"Almeno sei meglio di Snape" disse Harry uscendo e abbozzando un sorriso.
Il natale lo passarono tutti a Grimmuald Place, compreso Severus, lo fece solo per Monica che lo aveva minacciato in realtà. Tutto sommato fu un bel Natale persino per lui. Harry e Monica, durante le vacanze di Natale, intensificarono le esercitazioni, anche se, Monica comunque non andava in vacanza dato che le pozioni al ministero finivano spesso, ma quasi tutte le sere si smaterializzava a Grimmuald Place, da Harry. Di questo Severus non ne era molto entusiasta, avrebbe preferito che rimanesse con lui, ma alla fine era per una buona causa, dunque lo accettò. D'altra parte anche Monica sentiva la mancanza di Snape, quindi iniziarono a dormire insieme tutte le notti. Ne giovavano entrambi perché gli incubi e i risvegli notturni erano diminuiti e quelle rare volte che c'erano, l'uno poteva fare affidamento sull'altro, coccolandosi a vicenda fino a fare l'amore per poi riprendere sonno abbracciati strettissimi. Con il passare dei mesi, le riunioni con Voldemort erano diventate problematiche. Non per Voldemort stesso, ma per gli altri mangiamorte, i quali ogni volta mangiavo Monica con gli occhi. Severus era gelosissimo, ma non poteva fare nulla se non fare lo stesso, in modo che il Signore Oscuro vedesse un interesse. Monica si copriva sempre più dato che la facevano sentire sempre nuda e sporca. E fu proprio una sera di marzo che Severus e Monica decisero di comunicare al signore oscuro della loro frequentazione, dato che a breve qualcuno si sarebbe fatto avanti e rifiutare un uomo leale a Voldemort era come rifiutare Voldemort stesso e le conseguenze erano solo da immaginare.
"Era inevitabile mio fedele Severus, hai buon gusto, ammetto che persino quella sanguesporco della Evans era una bella presenza, ma non ai livelli della signorina Black, purosangue, serpeverde, bel corpicino, bella testa. Ha fatto scatenare un bel dibattito qui, ma te la sei aggiudicata tu, a mio dire uno dei più meritevoli, quindi fate pure. Ma se questa vostra passione si ripercuoterà sulla missione a voi assegnata allora sappiate che assaggerete entrambi la mia ira e vi assicuro non ne uscirete molto vivi"
Severus e Monica già avevano immaginato una sorte del genere, anzi credevano peggio e dunque erano pronti per la risposta.
"Mio signore, il nostro intento è unirci solo e soltanto per migliorare il nostro obiettivo e ammaliare i deboli di cuore, in modo che ci confondano per gente frivola come loro. Noi siamo devoti a lei e solo a lei e  questa unione avviene solo nel suo nome" disse Severus, affiancato da Monica che confermò ogni parola detta dal suo compagno.
"Bene allora. Monica da questo momento sarai associata a Severus e mi assicurerò che nessuno dei miei servitori ti opportuni. Severus, immagino non parteciperai più alle nostre serate?"
"No mio signore, se a lei non reca disturbo mi assenterei, d'altronde una donna purosangue non merita di essere nemmeno sfiorata da un uomo che seppur per sfogo usa delle...sangue sporco"
"Molto bene, Severus, era quello che volevo sentirti dire. Bisogna sempre onorare una purosangue e poi, la signorina Black può soddisfare un uomo più di tutte quelle poco di buono messe insieme che riescono a procurare i tuoi compagni" rise beffardo Voldemort scrutando la mente di Monica. Non si fidava ancora al 100% a quanto pare. Monica lo fece fare, mostrando solo devozione verso Voldemort e stima verso Severus e gli altri.
"Bene" proseguì Voldemort "sono soddisfatto, ora potete congedarvi e dare sfogo ai vostri istinti"
Monica e Severus ringraziarono e se la squagliarono il prima possibile.
Una volta ad Hogwarts, Monica diede sfogo alla sua ira, mantenendo una finta calma "Severus, di cosa parlava di preciso, Voldemort quando ti ha chiesto se volevi partecipare alle serate?" chiese come se chiedesse dov'erano i bicchieri per il whisky.
Severus inizialmente ci cascò "Serate schifose, catturav..." si bloccò e si girò verso Monica, la trovò seduta comodamente sul divano, sembrava rilassata, tranne per gli occhi, erano occhi più incazzati di quelli di Voldemort su tutte le furie.
"Streghe natebabbane e ragazze babbane. E poi? Cosa facevate Severus?" Disse il suo nome lentamente, come un serpente che si muoveva prima dell'attacco mortale.
Severus rabbrividì, ma passò all'attacco.
"Cosa credevi che i mangiamorte pettinassero i capelli alle bambole? O che ci prendessimo cura delle creature magiche amorevolmente? Siamo orribili. Lo sterco di questo mondo. E pensiamo pure di poterlo ripulire. Ma bisognerebbe ripulirlo da noi stessi. Ed è quello che state tentando di fare."
"Che stiamo Severus, che stiamo tu compreso tentando di fare." Disse Monica mantenendo però la freddezza e il tono apparentemente calmo di prima. Aveva sgamato sul nascere la tattica adottata da Snape. Sapeva che le ragazze venivano stuprate, torturate e martoriate fino alla morte, ma voleva capire se Severus avesse partecipato anche dopo che si erano, insomma dopo che avevano iniziato a frequentarsi più seriamente.
Monica continuó "ma non é quello che ti ho chiesto, però. Da quanto tempo non vai ad una 'festa' del genere?"
"Non ci vado certo per divertirmi, ragazzina! Tu non immagini cosa si prova" Severus si pentì non appena disse quelle parole.
"Non lo so, è vero. Non so cosa si prova a stare dalla vostra parte. Ma ti assicuro che so benissimo e mi ricordo perfettamente cosa si prova a stare dall'altra parte. Quando. È. Stata. L'ultima. Volta." In tutto ciò la ragazza continuò a non scomporsi.
Severus si arrese, aveva fatto un passo falso.
"Due mesi  fa. Mi dispiace, ma lo sai anche tu che non potevo rifiutare. So perfettamente di essere un mostro e che non sono meglio di loro. Sono crudele quanto loro e ti ho detto infinite volte di non meritarti" ammise Severus con una vera mortificazione negli occhi, sedendosi vicino a Monica che restava ancora impassibile, con aria spenta.
Guardava il vuoto, era bloccata, due mesi fa, all'incirca a gennaio... stavano insieme eccome se stavano insieme e Severus non aveva detto nulla, non aveva mostrato nulla. Avevano dormito quasi tutte le notti insieme e lui non le aveva detto nulla. Un sola lacrima, silenziosa solcò il suo viso. Severus fece per raccoglierla, ma Monica si ritirò di scatto.
Si alzò.
"Come hai potuto non dirmelo? Come hai potuto dormire accanto a me quando tornavi. Come hai potuto tenermi all'oscuro di una cosa del genere.  Ma certo, perché dirmelo.. non avevo il diritto di sapere, vero? Alla fine sono la tua cosa? Non so nemmeno come definirmi. Non era importante Severus. Non era importante. Hai stuprato delle ragazze. Le hai stuprate quando già stavamo insie.. quando già dormivamo insieme. E non mi hai detto nulla. 
Nulla." Disse la mora tutto d'un fiato.
Severus annaspava.
"Io non le ho stuprate! Mai. Ma.. ho dovuto torturarle.. ciò non mi giustifica e non fa di me un essere migliore. Non te l'ho detto per vergogna Monica, mi vergogno di me stesso. Mi dispiace. Davvero. Tornassi indietro col senno di ora, te lo direi subito. Ma non volevo perderti.. ho avuto.. paura" la guardò "ti prego, resta, fammi spiegare" sussurrò Severus.
Monica era ancora in piedi, in bilico sul da farsi. Non aveva avuto rapporti con quelle povere ragazze, era già qualcosa e sapeva che era costretto, lui non lo avrebbe mai fatto di sua spontanea volontà. Restava il fatto che però non glielo aveva detto... per paura di perderla?! Lui aveva paura di perdere lei? 
"Avevi paura di perdermi?"
"Sì."
"Perché? Cosa siamo io e te, per te?"
"Monica.. io non.."
"Buonanotte Severus Snape" disse Monica lasciando l'ufficio di Snape, lasciando Hogwarts. Si smaterializzò nella sua casa di Amalfi e iniziò a bere, bicchieri che diventavano bottiglie, fino a perdere i sensi e non ricordarsi nulla. 
L'indomani mattina si svegliò nel disastro e caos più totale. Era sabato per fortuna e almeno nel finesettimana il ministero non richiedeva pozioni. Si trovò una mano insanguinata, si lavò, si fasciò la mano e iniziò a pensare a cosa fare senza trovare risposte alle sue domande. Ignoró le lettere di tutti, annullò la sua presenza quando Lauro e Sirius (gli unici ad avere accesso a quella casa, oltre Harry che però era stato obliato in modo da non ricordarlo) si smaterializzavano fuori. Mandó una lettera al ministero comunicando che per motivo di salute si sarebbe assentata per una settimana e restò ad Amalfi sempre nelle stesse condizioni.

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