Settembre 1992- agosto 1993
Quell'anno il professore di Difesa sarebbe stato Gilderoy Lockhart.
Monica era basita.
Aveva letto la mente del "professore" e le erano bastati una manciata di secondi per capire che individuo fosse.
Le lezioni cominciarono, pensanti più che mai, più di tutte erano sicuramente quelle con Snape, non per pozioni, ma per tollerare la presenza di quell'uomo. Monica cercava di evitarlo il più possibile, durante il loro ultimo incontro il professore era stato chiaro, lei per lui era solo una ragazzina troppo problematica che poteva mettere in cattiva luce i serpeverde. Lei però con tutto il buon impegno, non riusciva a fare a meno di pensare ai suoi occhi pece e al suo tocco gentile e delicato. Quasi se ne era innamorata. Cominciava ad ammetterlo anche a se stessa, ma più lo ammetteva, più cercava di reprimerlo perché era da incoscienti. Non poteva, non doveva, era un suo professore. Doveva vedere altra gente, doveva sbloccarsi, uscire con dei ragazzi.D'altro canto Severus, era sempre più su un baratro, diviso tra gli occhi verde di Lily e gli occhi castano chiaro di Monica. Spesso nei suoi sogni, proprio gli occhi della sua amata Lily cominciavano ad avere delle sfumature marroni e gialle, il viso diventava quello di Monica che lo guardava, lo fissava. A settembre le cose peggiorarono. La vide, donna a tutti gli effetti, con la camicia troppo sbottonata e sempre attaccata a quel Rosier. Sedevano sempre all'estremità più vicina al tavolo dei professori. Arrivavano sempre tardi. Era palpabile il fatto che venissero ai pasti sempre controvoglia, non apprezzavano il cibo inglese. Severus spesso si incantava sulla sua figura, conosceva a memoria oramai le sue preferenze culinarie. Odiava la carne, amava troppo gli animali, ma essendo un felino carnivoro ne aveva bisogno e quindi era costretta a mangiarla. Severus adorava anche la sua faccia disgustata mentre assaggiava pietanze che forse non aveva mai visto prima e la sentiva borbottare con Rosier in italiano qualcosa come "pizza" "pasta" e altri cibi italiani.
Notò anche che aveva un tatuaggio, lo aveva notato già lo scorso anno. I doni della morte. Li conosceva anche lei. Anche Silente lo aveva notato, anzi in realtà era Silente che lo aveva fatto notare a Snape, due anni prima, quando rifiutò l'invito di quella capra di Durmstrang.
Per Severus Monica era molto di più che una studentessa, ma lui non poteva reputarla qualcosa di più. L'avrebbe fatta solo soffrire, l'avrebbe rovinata. Aveva già i suoi tarli, non poteva caricarla anche del suo malvagio essere. Monica aveva bisogno di un ragazzo pur0, che la facesse sentire una principessa, non un vecchio mangiamorte come lui. Ma allo stesso tempo, quando vedeva che un ragazzo le girava troppo intorno, lo puniva all'infinito con qualsiasi pretesto possibile, per non dargli il tempo nemmeno di rivolgere la parola alla sua Monica. Sua. Che patetico vecchio. Non sarebbe mai stata sua. Lui non sarebbe mai stato felice.Poco dopo l'inizio dell'anno, al castello cominciarono a succedere cose strane. Venivano ritrovati ragazzi pietrificati, scritte di sangue sui muri, la camera dei segreti che era stata aperta. Non si parlava di altro e di chi potesse essere l'erede di Serpeverde in grado di aprire tale camera. Monica era preoccupata, così come tutti gli altri, ma per ragioni diverse. Lei sentiva delle voci nelle mura e poco dopo, puntualmente veniva trovato qualcuno pietrificato. Non capiva perché nessuno oltre lei sentiva le voci, fin quando un giorno, Lockhart e il suo ego smisurato, organizzò un club dei duellanti in sala grande ove coinvolgeva tutte le case. Il primo gruppo fu composto da serpeverde e grifondoro, divisi per classe si fronteggiavano , divisi da una pedana su cui Lockhart venne disarmato dal professor Snape. Salirono Malfoy e Potter, Monica si avvicinò, incuriosita dal vedere i due combattere. Draco scaraventò un serpente verso Harry, Mr Ego intervení peggiorando solo le cose, Monica sentiva quanto il serpente soffrisse, stava per chiamarlo a sè quando Harry la precedette. Stava tentando di allontanare il serpente da un ragazzo. Snape si mosse, puntando la bacchetta sul serpente
"NO! LO LASCI STARE" urlò di getto Monica, la quale chiamò a sè il serpente, lo fece salire sul suo braccio e lo portò fuori, liberandolo al limite della foresta.
Anche Potter era un rettilofono.
Ora immaginava che tutta la scuola sospettasse di loro due. Erano gli unici rettilofoni forse, proprio come Salazar Serpeverde. Ma Monica era sicura che nè lei nè Harry erano gli eredi.
Come previsto, tutti evitavano lei ed Harry come la peste. Si incrociò spesso con Harry e il trio, limitandosi ad un saluto di circostanza, fin quando Harry, in sala grande si diresse verso Monica. Anche lui era in soggezione, la ragazza gli sorrise per farlo calmare un po', Harry le chiese schiettamente se fosse lei l'erede serpeverde. Monica rise "tanto quanto lo sei tu, Potter. Io sono una Black, pur essendo una casata antica e in cui la maggior parte sono serpeverde, non una goccia di sangue li unisce a Salazar Serpeverde, così come la casata dei Potter"
"Sei una delle poche persone che pensa che non sia io l'erede"
"Quelli che lo pensano non hanno mai aperto un libro di storia della magia, Harry, anche lí si parla delle casate più antiche e dei legami tra esse"
Harry sorrise, tese la mano a Monica, che gliela strinse amichevolmente.
I mesi passarono, i casi aumentarono e Monica cominciò ad osservare la piccola Weasley comportarsi in modo strano. Durante le sue passeggiate della sera nei dintorni della capanna di Hagrid, sottoforma di animago, Monica vide Ginny che si aggirava nei dintorni fin quando non la vide uccidere tutte le galline di Hagrid, come se fosse sotto la maledizione imperio. Da allora attivò al massimo i suoi riflessi non staccando gli occhi dalla rossa nemmeno un instante. La vedeva strana, combattuta, ma soprattutto spariva per ore, fin quando lo vide, vide che aveva sempre con sè quel libro nero che le aveva rifilato Lucius Malfoy.
Monica cominciò a riunire i pezzi. Lucius era un mangiamorte. L'erede poteva aprire la camera. Ginny in trans.
Le incognite erano molte. Come le voci che sentiva.
Nel frattempo Lucius frequentava sempre più spesso il castello e una volta incontrò Monica nei corridoi. La ragazza avrebbe preferito svenire, essere colpita da un bolide, tutto piuttosto di parlare con quell'uomo che la spogliava con gli occhi, che la faceva sentire sporca e le faceva vergognare di essere donna.
Non fu così fortunata.
"'Miss Black, cercavo proprio lei."
"Signor Malfoy"
"Io e la mia signora vorremmo invitarla a cena sabato sera, è disponibile?" chiese Malfoy con una lussuria palpabile nella voce.
Monica era disgustata, ma in mente le era balenata un'idea. Avrebbe potuto scoprire qualcosa su quello che stava succedendo ad Hogwarts.
"Ma certo, con piacere" si accordarono per l'orario e l'indirizzo e si salutarono. Monica rabbrividí, iniziando a stilare un piano mentale su come tirare fuori l'argomento, quando sentì di nuovo quella voce nelle mura, fece per seguirla, ma voltando un angolo troppo in fretta, andò a sbattere contro una figura marmorea e calda, dal profumo inconfondibile di cuoio e bergamotto misto a pergamene e inchiostro.
"Miss Black. Sa che non si può andare in giro da soli nel castello a quest'ora?"
"Professore ascolti" disse Monica poggiando la mano sul muro, la voce stava sibillando ancora, ma Snape non sentiva nulla
"Cosa dovrei ascoltare?"
Monica lo guardò, stava impazzendo? Nemmeno tra i maghi sentire voci era qualcosa di normale. "M-mi sembrava di aver sentito dei passi" mentí Monica.
Severus si guardò intorno, poi guardò la ragazza, "sta facendo ancora uso di quelle sostanze per caso?"
"COSA? No, professore, può controllare se vuole. Piuttosto, mi servirebbe un permesso per andare a cena dai 'Malfoy' sabato sera, per favore"
"Dai Malfoy?!"
Monica fece spallucce "Narcissa Malfoy vuole conoscermi. Siamo cugine"
"Bene, il permesso scadrà alle 23"
"Merlino no.." si lasciò sfuggire Monica
"Cosa c'è è troppo presto? Non ha il tempo di ubriacarsi?" Ghignò Snape.
Monica si accigliò "In realtà è troppo tardi. Non ho intenzione di stare così a lungo tra quei puritani del sangue e adulatori di Voldemort"
Snape assunte un'aria spenta, enigmatica. Appellò una pergamena e firmò un lasciapassare che era valido fino alle 22.30.
"Se lo faccia andar bene e stia attenta" disse Snape mentre si allontanava.
Il sabato arrivò troppo presto. Monica si vestí alla bell'e meglio, con un un maglioncino nero, gonna da poco sopra al ginocchio verde serpe, calze nere e poi i soliti anfibi. Lasciò sciolti i lunghi capelli ramati e scelse gli occhiali alle lentine.
Uscì da Hogwarts e si smaterializzò fuori il Manor Malfoy. Carino, ma di gran lunga meno bella di tutte le case dei De Angelis in Italia.
Venne accolta all'ingresso da un elfo domestico, Dobby, il quale pianse quando Monica lo ringraziò e gli porse la mano per salutarlo. I due Malfoy la aspettavano in piedi nel salotto. Si presentarono e subito Monica sentí che provavano ad entrare nella sua mente entrambi. Li fece fare, ma non mostrò loro nulla e gentilmente li fece uscire. "Ottima occlumante, proprio come una vera Black. Sai, avevo dei pregiudizi su di te, è comunque una vergogna quello che mio zio Orion ha fatto, ma alla fine tua madre era una purosangue d'oro e tu sei un mix tra loro due" disse Narcissa.
Monica voleva già cruciarla. Non sopportava queste discriminazioni, ma ingoiò il rospo. Iniziò a parlare della scuola e di quello che stava succedendo, chiedendo ai Malfoy se ai loro tempi era mai successo qualcosa
"No, non quando noi andavamo a scuola, ma 50 anni fa la camera è stata aperta"
Monica aveva fatto bingo, finse di far cadere la sua attenzione esclusivamente sull'erede Serpeverde.
"Interessante, hanno per caso scoperto l'erede Serpeverde che l'ha aperta?"
"Beh hanno accusato il mezzo gigante, Hagrid"
"Ma come, lui erede serpeverde? Non mi sembra il tipo" disse Monica mellifua per cercare di scoprire di più.
"Oh ragazzina, ho detto che lo hanno accusato, non che è stato lui, fatto sta che quella volta scappò il morto"
Monica spalancò gli occhi alle parole di Lucius.
"Di cosa ti preoccupi, Monica, tu sei una purosangue, non corri rischi, sono i sanguemarcio che devono tremare" intervenne Narcissa.
Monica era allibita. Come poteva una persona pensare in questo modo. O scoppiava o andava via.
Con una scusa Monica lasciò il Manor in anticipo, si smaterializzò ad Hogwarts e vomitò tutto dal disgusto.
Erano le 22. Corse nel dormitorio, si fece una doccia e si mise a letto, pensando a tutto quello che aveva scoperto. Nei giorni seguenti passò le giornate dopo le lezioni in biblioteca per cercare l'elenco di tutti gli studenti che 50 anni fa studiavano ad Hogwarts. Nella biblioteca Monica scopri anche perché sentiva solo lei le voci. Si trattava di un rettile, un basilisco. Anche Harry le sentiva, ecco perché si trovava sempre nel posto in cui passava il basilisco.
Il tempo passò e Silente venne cacciato da Hogwarts e Hagrid sbattuto ad Azkaban. Per Monica era arrivato il momento di muoversi in fretta. Doveva trovare il modo di prendere il libro a Ginny senza che se ne accorgesse.
Era il mestiere di Monica. Ci riuscí in poco tempo. Scoprí che il libro era di Tom Marvolo Riddle, insieme a Lauro lo analizzarono, vedendo che era incantato e pieno di magia oscura, troppo potente.
Tom Marvolo Riddle.
Perché Lucius aveva il diario di Tom Marvolo Riddle. A questa domanda rispose Lauro. Era un asso con gli anagrammi e quello era l'anagramma di Lord Voldemort. Quello era il diario di Lord Voldemort.
Tutto era collegato. Era stato Voldemort ad aprire la camera dei segreti, incolpando poi Hagrid. È stato lui anche questa volta, servendosi però di Ginny.
Doveva parlare con qualcuno. Ma chi se non Silente.
L'unico di cui si fidava era Severus. Incaricò Lauro di restituire a Ginny il diario, mentre lei si precipitò nell'ufficio di Snape.
Snape aveva già intuiti qualcosa, ma gli mancavano dei particolari che gli forní la ragazza.
"Era per questo che ha accettato l'invito dei Malfoy"
"Ovviamente"
"Serpeverde fino al midollo"
Monica sorrise. Anche Snape si concesse un piccolo sorriso obliquo.
Si guardarono negli occhi, si persero uno negli occhi dell'altro. Improvvisamente l'ufficio del potion master divenne troppo stretto e troppo caldo. I due non riuscivano a spostare lo sguardo. I loro occhi erano inchiodati gli uni agli altri. Fu un violento bussare alla porta che di destò. Era la Mcgonagall in preda all'agitazione. La signorina Weasley era stata rapita. Severus e Monica si precipitarono fuori, la Mcgonagall incaricò Lockhart di provare a salvarla dato che egli sapeva dov'era l'entrata della camera dei segreti. Nel frattempo Snape si mise in contatto con Silente per farlo tornare. Alla fine fu Harry a salvare tutti, distruggendo il diario con un dente di basilisco.
Monica fu chiamata nell'ufficio del preside, dove spiegò anche a Silente quello che aveva scoperto. Il diario era sulla scrivania. Non emanava più nessuna aura oscura, ma ne mise al corrente lo stesso il preside, era a quanto pare un'informazione importante. Monica fu concedata e tornò in sala comune dove Lauro le fece il terzo grado.
Arrivò il 18 maggio. Monica divenne maggiorenne. Già dal mattino fu sommersa dai regali di Lauro e Andrea e Luca che le avevano spedito dalla Francia. Anche i suoi amici serpeverde e quelli appartenenti ad altre case non furono da meno, con pensieri e auguri per Monica. Di quel compleanno importante ne approfittarono anche alcuni ragazzi che non avevano mai avuto il coraggio di parlarle. In sala grande ricevette gli auguri anche da Silente e da alcuni professori. Snape si limitò ad un cenno di capo e mezzo sorriso, sorriso che si spense quando Morfeo, il gufo della ragazza entrò con un mazzo di rose rosse, un pacchetto e un biglietto. Monica era stupita. Ancora più stupita fu quando scoprì il mittente.
Oliver Wood.
Erano anni che non si vedevano. Certo, si scrivevano, ma da qualche lettera a ricevere addirittura un regalo correva un abisso.
Era anche un grifondoro che la teneva a morte con i serpeverde, l'unica serpeverde con cui parlava era proprio Monica.
Nel frattempo Lauro sfilò il biglietto e lo lesse, ridendo a squarcia gola e prendendo in giro Monica per le sue troppe conquiste tra i grifoni.
La ragazza lo azzittí con uno sguardo, mentre un sempre più nervoso Severus lasciò la sala grande.
Quel giorno la lezione di pozioni fu un vero e proprio incubo. Severus era intrattabile. Tolse punti a tutti, anche ai serpeverde, ma soprattutto mise in punizione Monica perché accidentalmente aveva fatto cadere il libro. In realtà Monica non aveva fatto nulla, era stato qualcun'altro a farlo cadere. La voleva nel suo ufficio. Non le avrebbe permesso di accettare un qualche potenziale invito di qualche ragazzo.
"Qualcuno è geloso! Sono geniale. Pretendo dei ringraziamenti signorina" esclamò Lauro quando si stavano incamminando verso la sala comune, avendo finito per quel giorno le lezioni. Monica lo guardò perplessa "per cosa?"
"Passerai il compleanno con Snape grazie a me, tesoro"
"Sei stato tu a far cadere quel libro?!"
"No, è stato Snape! Non lo hai visto?! Io l'ho solo fatto innervosire in sala grande!"
"Lauro... ma di cosa stai parlando, credi davvero che Snape sia interessato a chi mi manda dei fiori?"
"Oh Monica, da quando mi hai raccontato dell'evento post missione non ho fatto altro che osservarlo. E posso dirti che oggi ho avuto la conferma delle conferme. È interessato a te. A modo suo, ma lo è"
"Ma comunque è un mio professore e io una sua studentessa!"
"Sì dai che vuoi che sia, l'anno prossimo è l'ultimo anno" disse maliziosamente Lauro.
"Sei terribile" rise Monica "ma non mi illudo, Snape non è tipo da infrangere le regole della scuola".
Arrivò l'ora della punizione, Monica in anticipo di due minuti bussò alla porta del potion master ricevette un "avanti" sbiascicato ed entrò. Trovò Snape seduto alla sua scrivania intento a correggere dei compiti. Monica avanzó fermandosi davanti alla scrivania, attendendo istruzioni.
"La sento silenziosa questa sera signorina. Ho rovinato per caso qualche impegno per il suo compleanno?" Disse sprezzante Snape.
"No signore, nessun impegno. Al massimo un brindisi -con succo di zucca (precisó subito Monica) con pochi compagni di casa prima di andare a letto" rispose tranquilla Monica.
"Quindi la corteggiano ma non la invitano"
"Scusi?!"
"I suoi innumerevoli corteggiatori le inviano regali e poi non la invitano nemmeno per una passeggiata al chiaro di luna?"
"Non se sono miei amici. Le passeggiate al chiaro di luna sono per gli innamorati, non crede?"
"Beh le farà piacere sapere che molte teste di legno in questa scuola vorrebbero portarla fuori" sospirò Severus.
"Non potrebbe interessarmi di meno. Come ha detto lei sono teste di legno, non reggerei nemmeno per 10 minuti" rispose con un sorriso Monica. Forse, ma solo forse, Lauro aveva ragione pensò Monica.
Snape parve rilassarsi.
"Per stasera signorina mi aiuti a correggere i compiti di quelli del quarto anno." disse Snape indicando con la mano il posto vuoto di fronte a lui.
Dopo aver terminato, Snape si fermò e la guardò, poggiandosi sullo schienale della sedia e con braccia conserte, mentre Monica alzava un sopracciglio in segno di confusione.
"Anch'io ho un regalo per te" borbottò Snape, alzandosi e prendendo un libro dalla sua libreria per poi porgerlo a Monica che nel frattempo di era alzata.
"Professore la ringrazio del pensiero, ma il libro di pozioni avanzate ce l'ho già e per l'anno prossimo ne servirà uno diverso.." disse Monica ancor più confusa.
"Non vuole cominciare a fermarsi alle apparenze proprio ora, Monica"
La mora prese il libro sfiorando le mani del professore.
Lo aprì, era pieno di annotazioni.
"Il principe mezzosangue... bel soprannome professore" disse Monica, aveva riconosciuto in un attimo la grafia del suo professore preferito.
Severus era soddisfatto. "Quel libro è tanto utile quanto pericoloso. Lo affido a te. Solo tu puoi farne buon uso. Tuttavia c'è un incantesimo molto oscuro, ti chiederei di non usarlo, ma sapendo che non mi ascolterai, è meglio insegnarti il controincantesimo"
Monica era entusiasta e glielo si leggeva in faccia. Avrebbe pagato oro per avere altre lezioni dal professore e ora lui gliele stava offrendo. Lo ringraziò con un sorriso a 32 denti. Snape in automatico portò un mano sulla guancia della ragazza. Fu un attimo. Come due poli opposti di una calamita. Monica al tocco del professore non capí più nulla, si buttò sulle labbra del professore come se da ciò ne dipendesse la sua vita. Lo baciò. Snape si irrigidì. Si allontanò, la guardò. Era stupenda, con un filo di paura negli occhi. Severus era in estasi. Questa volta fu lui a scaraventarsi sulle labbra carnose della ragazza. Fu un bacio passionale. Esigente. Straziante. Riparatore. I due si strinsero annullando tutte le distanze anche con i loro corpi. Non riuscivano a staccarsi. Erano bisognosi l'uno dell'altro. Severus fece scivolare le mani sotto il sedere della ragazza, alzandola e facendole intrecciare le gambe intorno alla sua vita, nel frattempo Monica si era avvinghiata al collo del professore che la stava portando in un'altra stanza, nella sua stanza da letto. La adagiò sul letto senza mai staccare le loro bocche, Monica aveva iniziato a sbottonare i bottoni del frock coat di Severus, mentre egli le carezzava una gamba, passando la mano dalla caviglia, fino al fianco, senza lasciarsi ostacolare dalla gonna della ragazza.
Monica lo desiderava, sentiva come se tutto ciò anche se contro le regole fosse la cosa più giusta del mondo. Non era mai arrivata a quel punto con dei ragazzi, certo, c'erano stati baci vari, ma non si era mai fatta toccare o prendere in braccio o farsi portare su un letto. Non perché non volesse, ma perché si bloccava pensando a ciò che era successo quando aveva 9 anni e poi appena 13.
Il tocco di Severus invece non la infastidiva, anzi, il suo corpo sembrava ne bravasse sempre di più. Fu Severus che si bloccò con la mano sul primo bottone della camicia della ragazza, incastonando gli occhi in quelli miele giallo della ragazza. Lui sapeva.
"Sei sicura?"
"Sì professore"
Snape sorrise "credo che tu possa darmi del tu e chiamarmi Severus a questo punto"
"Continua, Severus ti prego" disse Monica con una lussuria che non sapeva le appartenesse.
Severus si beó di come la ragazza pronunciasse il suo nome, il suo accento italiano gli fece toccare il cielo con un dito. Proseguì lentamente, baciando ogni centimetro della pelle di Monica. Adorava ogni sua curva ogni suo neo, il suo profumo gli faceva girare la testa, era sublime. Monica era in estasi, Severus era dolcissimo, la rassicurava ad ogni bacio, con una calma lancinante la spogliò completamente e lentamente si avvicinò alla sua femminilità, dandole dolcemente piacere e facendola gemere sussurrando il sul nome. Il professore tornó alle labbra della ragazza, voleva controllare che stesse andando tutto bene, la trovò estasiata e arrossata, fece aumentare il desiderio di Severus. Monica lo percepì e invertí le posizioni. Sfilò pantaloni e boxer al professore, restando senza fiato e si dedicò a lui fin quando Severus la richiamò a sè per risovrastarla e posizionarsi tra le gambe di lei. La penetró lentamente, in modo da farla adattare alla sua grandezza, senza mai distogliere lo sguardo da lei, la quale dopo alcuni brividi iniziali, cominciò a sciogliersi, guardando Severus e cominciò ad ansimare, raggiungendo nuovamente l'apice del piacere, Severus la seguí subito dopo non potendo resistere al piacere dipinto sul volto della ragazza e al suo nome che usciva da quelle labbra stupende. Si accasciò su di lei che ne approfittò per affondare la mano nei capelli corvini. Severus uscí da lei e si poggiò sul letto di lato, attirandola a sè. Monica inspirò sul petto del professore riempiendosi i polmoni del suo profumo.
"Decisamente il compleanno più bello della mia vita" sussurrò Monica più a se stessa che al professore, la quale la strinse un po' di più.
Dopo alcuni minuti, Monica si rivolse a Severus "sai, sei stato il primo da quando... beh sai. Non sono mai riuscita ad andare oltre con altri, non sopporto nemmeno che mi tocchino da sopra i vestiti"
Snape si sentì onorato, ma fu riportato alla realtà "Abbiamo fatto una cazzata. Sono il tuo professore. Non dovevamo."
Monica alzò il capo, si girò verso il viso del pozionista e lo azzittí con un bacio.
"Lo so, e so che per quanto mi piaccia pronunciare il tuo nome e darti del tu, dovrò ritornare molto presto a chiamarti "professore""
Passarono un po' di tempo ancora abbracciati, poi si rivestirono e si salutarono.
Nell'ultimo mese si incontrano solo un'altra volta in cui Severus insegnò a Monica tra un bacio e l'altro il Sectumsempra e il contro incantesimo.
Anche quell'anno giunse al termine. Monica ,Lauro e Andrea si ritrovarono insieme in Italia, ma la ragazza aveva la testa altrove. Pensava ancora all'intensità di quella volta con Snape, i loro baci di fuoco. Percepiva la voglia reciproca di annullare le distanze tra loro da parte di entrambi ogni volta che si incrociavano.
Molto più a nord, un Severus Snape era nella sua casa di Spinner's end che aveva gli stessi pensieri. Si erano inconsciamente dichiarati l'uno all'altro. Snape era combattuti tra due fuochi interiori, da un lato c'era Lily, dall'altro Monica. Bellissima, intelligentissima, misteriosa, ambiziosa, coraggiosa, determinata. Snape non riusciva a resisterle.

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Black&Snape
RomanceQuesta è la storia di un nuovo personaggio nel mondo di HP. La storia è totalmente inventata, non si basa sui libri, ma prende in prestito quasi tutti i personaggi. Monica Black è la sorellastra italoinglese di Sirius Black. Una strega incredibilme...