L'incontro

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I giorni a Londra passavano lentamente, Sirius era incorreggibile, voleva uscire; Monica e Lauro facevano di tutto per distrarlo, ma era difficile.
Le riunioni erano sempre più di rado, ce ne fu solo una prima della cena dai Malfoy. Una importante, per discutere della protezione di Hogwarts. Decisero che a parte Lauro e Monica, che dovevano tutelare la loro copertura e Sirius che non doveva uscire, avrebbero fatto dei turni. Snape quella sera era più tetro del solito, non spiaccicò parola, non si degnò nemmeno di rispondere alle provocazioni beffarde di Sirius. Monica lo notò, le si spezzava il cuore ogni volta che lo vedeva. Ma lui non la amava, a differenza sua, che avrebbe dato la vita per lui.
Solo al finire della riunione, Snape diede un segno di vita, comunicando a Monica e Lauro che alla cena dai Malfoy ci sarebbe stato anche Voldemort, li avrebbe presi alla sprovvista per testare la loro lealtà. Tra Snape e Monica ci fu un lungo sguardo che questa volta non passò inosservato a nessuno. Monica uscì dalla stanza, prese la giacca e uscì di casa, senza dire nulla a nessuno. Doveva riprendere fiato e stare da sola. Non si guardavano negli occhi da quando? Non lo ricordava più. Lo amava. Lo amava con tutta se stessa e fu la prima volta che lo ammise a se stessa. Di Voldemort non gliene fregava nulla, già sospettava qualcosa del genere. No, quello che l'aveva sconvolta erano gli occhi di Severus. Erano bellissimi. Erano un misto di sentimenti e sensazioni. Erano gli occhi in cui Monica avrebbe voluto vivere per sempre e questo le faceva paura. Non aveva mai provato nulla del genere. La cosa che però le faceva paura era il fatto che il professore non la ricambiasse (o almeno così credeva lei) che mai più avrebbe potuto sentire il calore del suo corpo, il sapore della sua bocca, il battito del suo cuore e il contatto con la sua pelle, non avrebbe più potuto affondare le mani nei suoi capelli corvini. Era scappata. Non lo aveva mai fatto in vita sua. Ma se fosse rimasta un secondo in più in quella casa gli sarebbe saltata addosso per non staccarsi mai più. Sarebbe scoppiata in lacrime per non fermarsi più. Si era smaterializzata sulle sponde del Tamigi, nella zona più tranquilla.
Nel frattempo a Grimmuald Place la situazione fu salvata da Lauro. Sirius infatti di avventó si Severus per sapere che cosa aveva fatto a sua sorella, ma Lauro intervenne placando gli animi, convincendo che Snape non c'entrava, anche perché era successo davanti agli occhi di tutti. Inventò che Monica lo faceva spesso quando aveva troppa tensione accumulata, dovuta sicuramente allo stress della situazione. Gli unici che sapevano che era una balla erano Severus e Silente. Sirius era dubbioso, ma pensò che fosse anche colpa sua, la sorella viveva ogni giorno per riavvivare lui, era stanca e stressata, pensò.
Lauro era preoccupato. Terribilmente preoccupato, in tutti gli anni che si conoscevano Monica non aveva mai reagito così per nulla. Non sapeva dove fosse, non sapeva che intenzione avesse. Non sapeva come stesse. Dove cercarla. Uscì sul pianerottolo per non farsi vedere preoccupato e per pensare razionalmente. Poco dopo fu raggiungo da Silente e Snape. Spiegò loro che la reazione di Monica era estremamente strana e confessó le sue preoccupazioni
"Prova a cercarla dal suo fidanzato" rispose freddamente Snape.
"Professore mi scusi se mi permetto, ma lei non ha capito proprio una cima. Monica non ha nessun fidanzato, non ha frequentato nessuno. Stava aiutando me quella sera. Quindi non può essere da nessun ragazzo/fidanzato."
"E se fosse dai due ragazzi che erano di Beauxbatons?" Suggerì Silente
"No, Luca e Andrea sono in America, non si sarebbe spinta tanto lontano" escluse Lauro.
Era su una crisi di nervi.
Snape era spiazzato. Non aveva frequentato nessuno. Era scappata per lui. Non sopportava la sua presenza? No, il suo sguardo. Perché? Credeva davvero che stesse con Narcissa? Gli venne in testa la frase che gli aveva sussurrato quella sera. Pensava che avesse approfittato di lei. La verità però è che lui non riusciva più a resistete un secondo senza di lei. In quella stanza, avrebbe voluto baciarla fino a svenire. Ma pensava che fosse andata avanti, che con l'avvento di Sirius fosse diventata come lui. Monica però non era lui, era 10000 volte meglio di ogni persona che avesse mai conosciuto. Sì, addirittura meglio di Lily. Non la meritava, ma non voleva perderla, non come aveva fatto con Lily. Doveva provarci. Doveva riprendersela. Si smaterializzò. Era a Londra, ne era sicuro. Si concentrò per captare la sua aura. Era estremamente complesso, ma sentí qualcosa dal tamigi. Si avviò lungo le sponde, fin quando non vide una figura rannicchiata su se stessa, con sguardo vuoto che tremava di tanto in tanto. Si avvicinò cautamente, sfilandosi il mantello e appoggiandoglielo sulle spalle. La ragazza scattò in piedi, con la bacchetta puntata e aria sconvolta che divenne ancora più sconvolta quando vide Severus.
"SEV... cosa ci fai qui.. cioè, cosa vuoi?"
"Te." Disse Severus trascinandola in un abbraccio in cui Monica affondò. Severus smaterializzò entrambi a casa sua, a Spinner's End.
"Dove siamo?" Chiese Monica.
"Questa è casa mia. Non è un granché, ma per il tempo che ci passo, mi basta" disse Severus, guidando Monica sul divano, accendendo il camino.
"Devo fare una cosa che avrei dovuto fare tempo fa. Dopo sarai libera di andare o restare.
Voglio che tu veda tutti i miei ricordi, voglio che tu sappia tutto di me, così come hai fatto tu con me. " disse Severus non staccando gli occhi da Monica, la quale non riusciva a spiaccicare parola, dato che aveva la mandibola sotto terra.
Severus le sorrise, carezzandole il viso.
"Ne sei sicuro?" Riuscí a chiedergli
"Ovviamente. Vai"
Monica lo fissò negli occhi e venne catapultata nel suo passato. Vide gli abusi del padre, vide Lily, vide suo fratello e Potter, vide l'episodio del salice schiaffeggiante, il litigio con Lily, l'era dei mangiamorte, la profezia, il pentimento, il giuramento, l'amicizia con Narcissa (e nulla più), vide loro due insieme. Monica lo abbracciò forte, lo strinse più che potè.
Si staccò "io.. non avrei mai immaginato quanto stupido fosse mio fratello, mi dispiace... mi dispiace Sev.. io non lo sapevo."
"Lo so, ma ammetto che ho esagerato anche io, Black non merita di tornare ad Azkaban, ero accecato dall'odio, ma alla fine ha scontato anche più di quello che avrebbe dovuto" sussurrò Severus.
"Lily.. tu la amavi, tanto. La ami ancora, vero? Tu stai cercando di rimediare al tuo errore. "
"Sì, l'ho amata. Non ho mai amato nessuna donna al di fuori di lei. Il mio cuore era suo. Fin quando non sei arrivata tu Monica! Ora sei tu. Sei tu che mi riempi testa e cuore. Sei tu che io non voglio per nessuna ragione al mondo perdere. Sei tu quella più importante. Certo, Lily resta. Ma è un ricordo, un dolce ricordo. Tu sei realtà, stupenda realtà e non potrei chiedere di meglio, nessuno potrebbe chiedere di meglio. Proprio per questo, se tu vuoi andare io lo capisco e lo accetterò. Io sono vecchio per te, sono il peggio che si potesse desiderare, un mangiamorte, un traditore, uno stronzo bastardo. Non ho nulla da offrirti, non so nemmeno come andrà questa guerra, sono solo un.."
"BASTA!" lo interruppe Monica "smettila di torturarti. Tu non sarai perfetto, ma se quello che voglio, quello che necessito, quello che mi basta. Ma ti prego Severus, ti prego di non lasciarmi mai più." I due finalmente di baciarono. Labbra contro labbra, lingue intrecciate che non si staccavano più, mani bisognose l'un del corpo dell'altra. Stretti. Uniti. A separarli solo la stoffa dei vestiti. Severus si staccó, si ricordó solo allora della preoccupazione di Lauro e i presenti a Grimmuald Place. Consigliò a Monica di comunicare a loro di star bene. La ragazza evocò il suo patronus e lo spedì a Lauro.
Tornarono poi a divorarsi a vicenda. Sì spogliarono, donandosi piaceri proibiti, più intensi di tutte le altre volte, raggiunsero apici interminabili, passionali; si spostarono nella camera da letto, dove continuarono ad amarsi per tutta la notte, mai stanchi, mai sazi l'un dell'altro. Il bergamotto era ormai fuso con l'odore di orchidea e rosa nera che emanava Monica. Erano fusi insieme, una sola persona. Trovarono il tempo di parlarsi, raccontarsi tutto quello che era successo durante l'anno ad entrambi. Si addormentarono sfiniti, avvinghiati l'uno all'altro.
Si svegliarono solo quando il sole era alto nel cielo. Dovevano andare a Grimmuald Place, prima però fecero colazione. Una colazione all'italiana, preparata da Monica che era un'ottima cuoca. Dopo seguì una lunga doccia. Rigorosamente insieme. Non si staccavano più oramai. Verso ora di pranzo si smaterializzarono insieme a Grimmuald Place. Quella sera avevano la cena con i Malfoy.
"Vuoi che ti lasci la mano?" Chiese Monica
Severus la baciò a fior di labbra "No, ma credo sia meglio che tu parli prima con tuo fratello prima che gli venga un attacco. Non abbiamo medimaghi e non possiamo portarlo al San Mungo."
I due entrarono insieme. Sirius si catapultò alla porta urlando il suo nome, indietreggiò quando vide Severus, ma abbracciò lo stesso la sorella, tempestandola di domande. Monica portò di sopra il fratello, mentre si scambiò uno sguardo di intesa con Lauro, che era felicissimo. Dopo una buona oretta e qualche urla, i due fratelli scesero sottobraccio. Sirius tese la mano a Severus, ma precisando che lo teneva d'occhio e ne approfittò per scusarsi con Severus per le marachelle adolescenziali. Si strinsero la mano.
La sera arrivò subito. Monica indossò un tubino nero con delle scarpe dello stesso colore con laccetto alla caviglia. Capelli sciolti solo con due treccine laterali sottili legate dietro e trucco leggero. Molto semplice, ma di effetto. Quando scese rimasero tutti ad ammirarla. Soprattutto Severus, che la stava spogliando con gli occhi.
"Hey Snivellus, chiudi la bocca. É pur sempre mia sorella" disse Sirius.
Tutti risero, Severus regalò una delle sue occhiatacce a Sirius, ma si ricompose.
I tre si smaterializzarono a Villa Malfoy.
Decisero di tenere la relazione tra Severus e Monica ancora nascosta, era meglio prima conoscere Voldemort e poi inscenare un avvicinamento tra i due. Durante l'aperitivo, Lucius si assicurò che i due ragazzi avessero ancora le stesse idee e poi invitò il signore oscuro. Alla sua vista, a Monica si rivoltò lo stomaco. Era osceno, viscido, puzzava di putrefazione e aveva un viso per nulla umano. Si inchinarono a lui. Si fecero leggere la mente, mostrando ricordi fasulli, ma davvero credibili. Voldemort si mostrò interessato. "Dunque Lucius mi ha detto che avreste piacere a servirmi. Sentiamo quali servigi potrebbero offrirmi due ragazzini?" Li stava provocando. Monica rispose "Siamo entrambi nel ministero. Sia inglese che italiano e conosciamo molte persone, inoltre siamo più vicini a Silente e all'ordine di quanto non sembri. Potrei riavvicinarmi a mio fratello, per scoprire cosa succede.."
"Interessante. Ma ho già Severus che è ad Hogwarts a farmi da spia"
"Ma certo signore, sono consapevole che lei abbia già pensato a tutto, una mente eccelsa come la sua d'altronde, non avrebbe potuto fare nient'altro che pensare a tutto e al meglio. Ho solo pensato che due o tre persone al posto di una, potrebbe farle comodo, alla fine non tutti si trovano allo stesso posto e per il professore potrebbe essere complicato ascoltare il tutto." Rispose Monica.
"Mh mi piaci ragazza, hai un'ambizione non indifferente. Potresti essere davvero una scoperta. Ma non sei più una studentessa, nè tantomeno un'insegnante. Come farai ad entrare ad Hogwarts?"
Intervenne Severus "mio signore, la signorina Black per quanto ne sappia distilla complicate pozioni per i ministeri europei, il suo laboratorio potrebbe, casualmente non essere più agibile e chiedere di usare quello di Hogwarts, il mio. Silente accetterà sicuramente. La ragazza eccelleva durante i suoi anni di studi in tutte le materie."
"Come sempre, Severus, mi sorprendi. E sia. Monica Black, tu affiancherai Severus ad Hogwarts e mi riporterai tutto ciò che riuscirai a scoprire." Disse Voldemort con la sua voce serpentina.
"Mentre tu ragazzo, vedo in te un ingegno non indifferente, mi aiuterai ad entrare nel ministero e riceverai il marchio."
"Mio signore, per me è un onore" rispose Lauro.
"Riceverete entrambi un assaggio per capire che cosa si prova se vi passasse in mente per puro caso, di non obbedirmi." Disse Voldemort mentre lanciava cruciatus ad entrambi. I due non urlarono, resistettero soffrendo in silenzio e ringraziando Voldemort una volta che ebbe terminato.
Presentò loro Nagini, fu compiaciuto dal fatto che anche Monica fosse una rettilofona. Poi se ne andò e anche i tre si congedarono.
Arrivarono a Grimmuald Place, Lauro e Monica erano distrutti. Si buttarono di peso sul divano e commentarono l'incontro con Sirius, Lupin e Tonks.
Severus aiutò Monica a curare le ferite, a lavarla e a stenderla nel letto. Restò a fianco a lei per un po', era stata bravissima.
"Vorrei restare, ma domani è lunedì e devo fare lezione"disse Severus "tu domani dovresti inscenare qualcosa al tuo laboratorio, in modo che sia credibile il tuo trasferimento ad Hogwarts" continuò.
"Sì, ho in mente qualcosa", disse Monica tirando verso di se Severus dal colletto della camicia per baciarlo. Il bacio fu dolce, pieno di passione gentile. Si staccarono lentamente e controvoglia. Severus appoggiò la fronte a quella di Monica "Dormi bene, piccola serpe"
"Ciao Sev, buonanotte" rispose Monica. Si baciarono a stampo e poi Severus uscì.

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