Per capire almeno un minimo che cosa stia succedendo, riferirsi alla prima parte, intitolata "Siamo recensori". È uno dei pochi capitoli del 2018 che non mi fa venire le coliche.
Sono tornato, e purtroppo per voi non sono morto. Enjoy.
Il Centro di Ricovero è stato distrutto. Le sue rovine giacciono inermi, sepolte nella polvere e nei ciottoli. Per fortuna, la maggior parte delle forme di vita è scampata all'inferno, ma il sacrificio di chi non avrebbe potuto farcela in ogni caso è stato essenziale per vincere questa guerra; eppure, i fantasmi di coloro che perirono ci perseguitano, ombre silenziose che strisciano nel silenzio della notte, nel vento, un sospiro, un ultimo rantolo di un moribondo, un uomo morente sull'orlo della fine.
Il Corpo di Recensione si è espanso, ha accolto nuovi visi, nuove presenze, fresche e ancora pure, non corrotte dall'orrore della guerra. Vi sono stati alcuni brucianti addii, per la maggior parte da persone di cui non si conosce il probabile infausto destino.
La foto identificativa è stata rimpiazzata da un avatar grigio, e il nome in codice da un trattino. Anonimi. Ricordi di scomparsi a cui non può essere concessa nemmeno una tomba senza nome.
Non possiamo piegarci alla crudeltà, alla sofferenza. Non dobbiamo.
La Bestia è paziente per quanto viziata e arrogante. Sa quanto attaccare. Una leonessa in agguato che attende l'innocente gazzella. Ogni nostra mossa, ogni nostra parola potrebbe essere registrata.
Ogni nostro respiro potrebbe essere l'ultimo.
Per questo le lacrime devono essere trattenute, intrappolate dietro a una maschera di indifferenza, ignorare tutto il dolore, le emozioni, è necessario. È vitale per la nostra sopravvivenza.
L'armata della Bestia è inarrestabile, e ha distrutto l'unico posto in cui potevamo curare i feriti, per quanto tutti noi fossimo medici improvvisati, senza esperienza, nessuna conoscenza, trascinati a forza in un mondo distrutto.
Eppure, non ci arrenderemo, non potremmo mai. Questa battaglia è troppo importante per lasciarsi andare, per permettere alle tenebre di avvolgere le nostre vite con le loro mani scheletriche.
Miseri umani, in mano al destino, alla fortuna, a qualunque entità gestisca tutto questo, se ne esiste una.
Piccole, patetiche creature che lottano per la conquista del mondo, non importa quanto puri siano i loro ideali.
Siamo tutti uguali di fronte ad Ares e alla sua creazione, alla distruzione degli ideali, appartenenti a una presunta civilizzazione, ormai distante, nella nebbia delle memorie quasi svanite.
Sono cosciente di essere un pedone, una macchina senza scrupoli, assetata di una giustizia che ha perso il suo valore.
Ma non posso fermarmi. Nessuno di noi può.
Finché la Bestia sarà viva, non possiamo permetterci di essere gazzelle.
E se dovremo attraversare l'Inferno per essere accolti in Paradiso, tra i suoi angeli, così sia.
Ed eccomi qui di nuovo.
Qualche tag e perdonatemi se disturbo qualcuno.
Evgenij_Demoni_EFP
fanwriter91
Mattheus_EFP
La_Tua_Nemesi
KesarraAuf Wiedersehen,
Dark
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NO alla violenza
RandomOrmai, quasi tutte le fanfiction sono costellate da stupri, violenze, reati e chi più ne ha più ne metta. Il problema è che molte autrici non le affrontano nel modo corretto, ignorando totalmente le conseguenze che simili atti possono portare.