🌸🅈🄾🅄 🄼🄰🄺🄴 🄼🄴 🄷🄰🄿🄿🅈🌸 [Cap. 14-16]

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Buongiorno, semifreddi al torroncino, e torniamo su questo orrore.

Abbiamo abbandonato questo capolavoro della letteratura italiana con i due coglioni presi "di striscio" da una macchina, e purtroppo Freddy non è morto. 

Capitolo 14: Don't leave me... 

Erano arrivati all'ospedale. Era una struttura bianca e azzurra, dove vi si potevano notare pazienti da dietro le finestre, persone che aspettavano che un dottore o una dottoressa li chiamasse, dottori che guardavano le cartelle cliniche, infermieri che portavano le barelle nelle sale operatorie. Si sentivano urla. Pianti di bambini. Urla di madri che partorivano. 

Mah, in realtà in ospedale ci sono i vari reparti, non è tutto insieme, e francamente per la mia esperienza sono luoghi abbastanza silenziosi. 

Esclamazioni da parte dello staff su quello che serviva per provvedere al paziente. <<Una dose di adrenalina!>>. <<Dategli una flebo!>>. Era difficile capire tutto quello che dicevano. C'era un mix di suoni e rumori incredibili. Né Jason e né Ethan aveva mai sentito così tanti suoni e rumori. Neanche in discoteca.

Autrice, ma ci siete mai stata in ospedale? Mi state cercando di far credere che un ospedale sia un luogo più rumoroso di una discoteca? Ma per favore.

 Jason, proprio come Ethan, aveva un crisi di panico, i suoi nervi erano andati a puttane, le lacrime non smettevano di scendere. Se non la smettevano si sarebbero potuti disidratare. Ok, forse è un po' esagerato. I dottori e gli infermieri li portarono nella stessa stanza, chiusero la porta e iniziarono a visitarli. Era un emergenza. Un caso rosso. Dovevano ricoverarli d'urgenza.

Gli ospedali degli USA non usano i colori come noi, ma i livelli. Vanno dal Livello 1, cioè un paziente che ha bisogno di essere resuscitato, al Livello 5, cioè non urgente. 

Siccome viene detto che è un'emergenza e sono stati presi sotto una macchina, li metterei a un Livello 2. 

Il biondo e il corvino si sedettero nella sala d'attesa. Era impossibile sedersi e calmarsi, come aveva detto di fare una delle infermiere, quando una persona che per te è speciale sta su un lettino con qualcosa di rotto e con del sangue che esce da qualche parte.

Ah minchia, qualcosa di rotto e un po' di sangue? E basta? Ed è questa l'emergenza? Cioè, ha senso, la macchina nonostante stesse andando "a tutta velocità" li ha presi "di striscio", quindi...

 Ethan aveva le mani nei capelli con i gomiti appoggiati sulle gambe. Jason aveva le braccia incrociate, la schiena appoggiata al muro, la testa che guardava in alto mentre piangeva. "Cazzo..." disse bisbigliando il corvino cercando di mantenere la calma, cercando di non sclerare e di non iniziare a rompere qualcosa. Jason non faceva nient'altro che sussurrare cose incomprensibili e bestemmiare su tutto quello che aveva intorno. "J-jason..." lo chiamò il corvino, "H-hm?", "Mi s-serve conforto...siamo sulla stessa b-barca in fondo..." disse ancora con la voce rotta, "A chi lo dici...". Ethan si alzò e si sedette di fianco al biondo. 

Jason, se fosse stato una persona decente, avrebbe detto "ma col cazzo" e si sarebbe allontanato, ma come dissi nel primo libro, nessuno vuole davvero il bene di Michael. 

"V-vedrai che se la caveranno...", "Com-come fai ad essere così p-positivo...", "Bisogna e-esserlo...", "S-se Freddy s-se...ne a-andasse lì su...la mia vita non-non avrebbe p-più un senso...e-e io desidererei s-soltanto di morire...", "Non a-accadrà. Freddy starà bene...D-dio mio, perché d-doveva accadere proprio a Micheal...pe-perché non a me...", "Non-non doveva a-accadere a n-nessuno". "N-non l'avrei mai d-detto...m-ma m-mi dispiace per F-freddy...Non m-meritava niente di-di tutto questo...", 

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