= Capitolo 9 =

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Destiny arriva davanti la porta di casa, prende le chiavi per aprirla, ma la mano le trema talmente tanto che non riesce ad inserirle correttamente

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Destiny arriva davanti la porta di casa, prende le chiavi per aprirla, ma la mano le trema talmente tanto che non riesce ad inserirle correttamente. Prima che possa girare la chiave la porta si apre e la ragazza si ritrova i genitori davanti, rimane immobile, non sa se troverà la forza per affrontare quella situazione.

«Destiny grazie al cielo»
La madre la abbraccia

«eravamo preoccupati»
Dice il padre avvicinandosi.

Destiny si stacca dall'abbraccio della madre, ha un'espressione mista tra rabbia e tristezza, le lacrime minacciano di uscire a momenti, ma lei non glielo avrebbe permesso.

«Immagino tu voglia delle spiegazioni»
Afferma con tono di voce basso l'uomo che la invita ad entrare.

I tre si siedono al tavolo che si trova nella sala da pranzo, Destiny si morde nervosamente le unghie in attesa che uno dei due dica qualcosa.

«Se hai sentito quello che abbiamo detto sappi che ce ne siamo pentiti immediatamente...»
Inizia il discorso il padre

«... Non faremmo mai una cosa del genere»
Continua la madre

«ci dispiace davvero piccola. Ma sai quando l'uomo viene messo alle strette i pensieri più assurdi prendono il sopravvento»
L'uomo è sincero e continua a guardare fisso il tavolo

«lo capisco... Però ha fatto male lo stesso»
Ammette Destiny posando le mani sul tavolo

«troveremo una soluzione, tutti insieme»
Conclude la donna prendendo le mani degli altri due avvicinandole.

Destiny va in camera sua, ha comunque bisogno di digerire quello che è appena successo, le lacrime che ha trattenuto fino a poco fa si fanno strada sul suo volto, stanca dopo gli avvenimenti della giornata crolla sul letto con le lacrime ancora calde e l'animo turbato.

Destiny va in camera sua, ha comunque bisogno di digerire quello che è appena successo, le lacrime che ha trattenuto fino a poco fa si fanno strada sul suo volto, stanca dopo gli avvenimenti della giornata crolla sul letto con le lacrime ancora ca...

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È mattina e Destiny si sveglia con un leggero mal di testa, scende al piano di sotto dove trova la madre che prepara la colazione, cosa molto insolita dato che di solito mangiano solo merendine confezionate.

«Mamma che stai facendo?»

«buongiorno tesoro, a te cosa sembra che stia facendo?»
Risponde con un grande sorriso la donna

«non devi farlo, non devi farti perdonare»
Le fa notare Destiny. Qualche bella azione non cancellerà le parole della giornata precendente dalla sua mente.

La madre rimane in silenzio mentre gira il pancake che sta cuocendo. Una volta finito le due mangiano insieme

«comunque dov'è papà?»
Chiede incuriosita Destiny notando che l'uomo non si è fatto vivo per tutta la mattinata

«è uscito presto, immagino stia continuando a cercare un nuovo lavoro... Uno qualsiasi»
La madre conclude la frase con tono estremamente triste e questo sua figlia lo nota

«comunque la colazione era buonissima»
Afferma con tono e sguardo affettuoso la ragazza che ha comunque apprezzato il gesto della madre, la quale ricambia il sorriso dolcemente.

Destiny torna in camera e si veste, è sabato, decide di andare nella parte decadente della città senza dirlo a nessuno, nemmeno a Nathan e Audrey, ha bisogno di rimanere un po' da sola.

Una volta arrivata entra in uno dei palazzi abbandonati, quello era il posto perfetto per isolarsi nei suoi pensieri e dimenticarsi momentaneamente del mondo circostante.

È passata un'oretta, Destiny è ancora appoggiata ad una delle colonne portanti del palazzo, ha rimuginato parecchio e ha preso la decisione definitiva di non avercela con i suoi genitori, sa che la situazione che stanno attraversando è stressante e che qualche pensiero negativo può sempre fare capolino nella mente.

Il suo colloquio interiore viene interrotto da un forte botto improvviso che la fa sobbalzare

«ma che diavolo...?»
Si alza e inizia a camminare per l'edificio sicura che il rumore provenga dal suo interno.

Un altro scoppio, poi un'altro ancora, Destiny inizia a preoccuparsi, ma adesso vuole assolutamente scoprire quale è la fonte del rumore, arriva al pian terreno, lei era salita leggermente più in alto in modo da essere sicura di essere sola. Girato l'angolo trova qualcuno girato di spalle, lei rimane di sasso a quella vista

«alchimista ma che diavolo ci fai qui?»

Il ragazzo sobbalza dato che era davvero concentrato sul suo "lavoro"

«tu piuttosto»
Ribatte l'amico

«stavo avendo una bellissima conversazione con me stessa prima che tu mi interrompessi»
Afferma secca lei avvicinandosi al ragazzo esaminando i danni causati dai suoi esplosivi

«bhe se è per questo tu hai interrotto il mio esperimento»

«si ma io non rischio di distruggere un palazzo già malridotto e di far prendere un infarto agli altri»
Puntualizza Destiny che vuole sempre avere l'ultima parola.

Nathan si gira verso l'ultimo esplosivo rimasto pronto a farlo esplodere incurante di quello che sarebbe potuto accadere se avesse colpito qualche punto sensibile del palazzo o persino se stesso o Destiny.

«Aspetta»
La ragazza lo ferma

«che c'è?»

«mi è venuto in mente il posto perfetto dove testarlo»
Afferma con un ghigno quasi malefico la ragazza.

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