= Capitolo 34 =

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Dopo una corsa sembrata infinita tra lacrime, fatica a respirare e pensieri negativi Jennifer arriva finalmente nella parte decadente della città, senza esitazione entra nei vicoli bui sicura di trovare quello che sta cercando

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Dopo una corsa sembrata infinita tra lacrime, fatica a respirare e pensieri negativi Jennifer arriva finalmente nella parte decadente della città, senza esitazione entra nei vicoli bui sicura di trovare quello che sta cercando.

Dopo qualche minuto passato a vagare tra quelle strade sporche arriva davanti ad un negozietto decisamente mal ridotto, da li vede uscire un ragazzo con un sacchetto bianco in mano e capisce di aver trovato il posto giusto, entra dalla tendina che nasconde l'entrata, un uomo con una benda sull'occhio sinistro la guarda con le sopracciglia aggrottate, lei senza farsi prendere dalla paura che quell'uomo le incute si avvicina cautamente.

«Hai qualcosa che mi faccia dimenticare persino chi sono?»

«mi dispiace ma hai sbagliato posto ragazzina»
Dice l'uomo voltandole le spalle

«quanto?»
Afferma sicura lei facendogli vedere le banconote che teneva in tasca, suo padre è un uomo d'affari, un trucchetto o due per ottenere quello che vuole lo ha imparato anche lei che di queste cose non si interessa

«vieni»
Afferma l'uomo che adesso si è decisamente convinto a darle quello che ha bramato per tutta la notte.

Una volta preso il sacchetto Jennifer esce da quella stanzetta minuscola ma solo dopo essere stata minacciata dall'uomo bendato di non spargere la voce, d'altronde la ragazza comprende che non voglia gli sbirri alle calcagna. Dopo essersi allontanata abbastanza da non incontrare più nemmeno un'anima viva la regina si accinge ad aprire il sacchetto contenente la sostanza che l'avrebbe mandata in paradiso facendole dimenticare l'inferno in cui si trova

«allora vediamo»
Inizia ad armeggiare con quella polverina bianca ma dopo due minuti rimasta a fissarla si rende conto di non avere la più pallida idea di come usarla

«eppure l'ho visto fare un milione di volte nelle serie tv, com'è che dicono? Sniffare?»
Continua ad armeggiare con la polverina tentando di imitare i personaggi delle serie tv che ha visto ma si rende conto che questo non fa proprio per lei

«ma che sto facendo...?»
Dice guardando per aria, non c'è nemmeno la luna in cielo solo le stelle, e di lampioni funzionanti non se ne parla, l'unica fonte di luce di cui dispone è la torcia del telefono

«ahah, una notte come quella in cui affondò il Titanic... Sento come di star facendo la sua stessa fine»
La regina abbandona definitivamente l'idea che l'aveva portata fin lì, chiude il sacchetto e lo stringe tra le mani

«seriamente... Ma che cosa sto facendo?»
Si porta una mano sopra gli occhi coprendoli

«dovrei essere una ragazza spensierata e felice. Insomma, sono uno schianto... Sono ricca, cioè ho appena buttato tutti i soldi che avevo con me per una cosa che nemmeno ho usato o userò... Ho una migliore amica fantastica...»
Abbassa la mano e la porta al cuore

«...Eppure sento, sento come se mi mancasse qualcosa... Come se una parte di me sia da un'altra parte»
L'immagine di Destiny che prima le si era frantumata davanti agli occhi le si ripresenta sotto forma di un vago ricordo, come se per autodifesa il suo subconscio stia cercando di non fargliela ricordare, la sua immagine si affievolisce sempre più fino a diventare quasi irriconoscibile.

«Destiny... Destiny... Che cosa ho fatto?»
Delle calde lacrime iniziano a rigarle il volto come tante cicatrici, cerca di asciugarle tra un singhiozzo e l'altro ma senza successo, continuano a sgorgare senza controllo, dopo qualche minuto riesce a calmarsi rendendosi conto che deve tornare indietro ma è troppo stanca per andare a piedi, quindi decide di chiamare l'unica persona in cui può trovare conforto in questo momento.

«Zoe, ciao senti posso chiederti un favore?»

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