Sono trascorsi 50anni dal loro gemellaggio, ma le due città sono ancora consumate dai rancori passati.
Due facce della stessa medaglia, separate da un divario che sembra impossibile da colmare.
A stravolgere il delicato equilibrio, che le due parti...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Il weekend sta per terminare, Audrey sta cercando di riprendersi, i suoi genitori le chiedono spesso come sta e prestano molta più attenzione al suo umore, forse un po' troppo tanto che la ragazza a volte si rifugia in camera sua stufa di ripetere sempre la stessa cosa.
«Sto bene»
«sicura?»
«si mamma sto bene, sto bene, quante altre volte te lo devo dire?» Risponde scocciata la ragazza
«tesoro lo sai che mi preoccupo... Da quando...» La donna abbassa lo sguardo che assume un'espressione rattristata
«bhe se prima ti preoccupavi poco ora ti preoccupi troppo, lasciami respirare ok?» Audrey finisce la frase per poi andare in camera sua a studiare, il giorno dopo avrà un'interrogazione e l'unica cosa che le manca è attirare ancora di più l'attenzione su di lei prendendo un voto negativo.
Quello che era successo due giorni prima sembra essere scomparso dalla sua memoria, più che altro evita di pensarci con tutte le sue forze, si rifugia più spesso nel suo mondo interiore e chiama sempre con più frequenza Destiny, dopo quello che era successo nella parte decadente della città aveva la costante paura che la sua sorellona potesse allontanarsi da lei, nonostante il lupo le abbia ripetuto più volte che questo non accadrà mai.
Dopo cena ha continuato a studiare, pensava che se si fosse concentrata esclusivamente sui compiti i cattivi pensieri se ne sarebbero andati da soli, per un po' ha pure funzionato, ma ormai sapeva le pagine del libro a memoria per quanto le aveva lette e rilette. Decide quindi di chiamare Destiny per la terza volta, aveva paura di lasciare la mente sgombra dai pensieri anche solo per un secondo, aveva persino silenziato quella chat per cercare di dimenticarne l'esistenza. Il telefono non fa in tempo a squillare che Destiny risponde
«parla il lupo cattivo»
«te lo aspettavi vero?»
«che una certa fanciulla mi chiamasse per non pensare ai biscotti che deve portare alla nonna?»
«ma che stai dicendo?»
«il lupo cattivo, cappuccetto Rosso, la nonnina nel bosco... Dai Audrey»
«seriamente?»
«vabbè lascia perdere, la mia comicità non è apprezzata da voi comuni mortali» Dice con un finto tono offeso ma allo stesso tempo altezzoso Destiny
«ahahaha, sei davvero strana»
«se lo dici tu lo considero un complimento»
«comunque che stavi facendo?»
«niente di che, stavo solo cercando di spiegare a mia madre che non può dare fuoco alla casa solo perché fa già schifo»
