"Choi Yeonjun" • Capitolo 4

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Dopo varie rampe di scale giunsi alla camera. A quanto pare avrei avuto un coinquilino, e per come me l'aveva descritto il preside sarà come stare in camera da solo...meglio così.

Bussai sulla porta, «Avanti» rispose una voce scocciata dall'altro lato.

Appena entrai la prima cosa che notai era proprio il ragazzo con cui avrei dovuto condividere questo spazio: indossava una felpa nera con un cappuccio che gli oscurava il volto più di quanto fosse già buio a causa dei suoi capelli neri che coprivano quasi gli interamente gli occhi.
Un pantalone della tuta grigio, che certo non passa inosservato, e infine dei semplici calzini neri.

Era anche timido e silenzioso ma un ragazzo così certo non passa inosservato, era da tener conto. Non che ci dovessi provare con lui.

Aveva un non so che di attraente, a partire dalla sua attitudine.
Era semplicemente seduto sul letto a gambe incrociate, ma aveva anche qualcosa in più.

«Tu devi essere Hyun-Min? Piacere io sono Yeonjun» disse senza scomodarsi dal letto.

«Piacere mio. Ti va di conoscerci?». Non volevo sembrare sospetto, però con questa persona ci dovevo letteralmente dormire insieme, quindi era giusto sapere come minimo se avesse buone intenzioni o meno.

«Ehm d'accordo» pronunciò un po' indeciso invogliandomi a sedermi accanto a lui.

«Posso abbracciarti?» mi chiese d'improvviso.

Soobin, non sembrare scontroso avanti, accettalo. Infondo ci sono paesi dove i quali si è soliti ad abbracciarsi per fare conoscenza, accetta!

La mia mente fu così imperativa in quell'istante, che mi costrinsi ad abbracciarlo, anzi a farmi abbracciare.

«Scusa se ti sembrerò strano, solo che nessuno vuole mai stare in camera con me. Gli abbracci trasmettono tante cose, e tu sembri uno che non si scoccerà di star con me» sorrise-

«Tranquillo, davvero. Ah sì come vuoi che mi rivolga a te?» chiesi. Sapere i pronomi di una persona poteva davvero farti capire tante cose su di essa. A partire dalla sua identità biologica, fino ad una che potrebbe essersi creata adesso.

«Che diamin- Beh, sono un maschio, se intendi questo- Ahah...Immagino anche tu?» domanda un po' stranito. Probabilmente non se lo aspettava.

«Certamente. Comunque che mi dici di te? Da quanto sei qui?» chiesi.

«Mh, sono qui da due anni, devo dire che non mi lamento. Il primo anno è stato davvero bellissimo, adesso è cambiato qualcosina, però è pur sempre un luogo di lavoro, non son qui per rilassarmi di certo... A dire il vero, non sono qui nemmeno per lavorare, son qui perché i miei genitori mi hanno costretto» arrossì coprendosi il volto.

«Dunque stai passando gli anni più belli della tua vita qui perché i tuoi genitori ti hanno costretto e non perché lo volessi davvero?», annuì rispondendo:

«Gli dà fastidio che io sia o-omosessuale ecco- ahah, quindi pensano che l'università possa essere una specie di ponte per far sì che dopo il giorno della laurea, io possa diventare un padre etero di una famiglia tradizionale, con un lavoro e dei figli».

«Oh- beh, mi spiace Yeonjun, non credevo davvero», continuai ad ascoltarlo.

Nel momento in cui il ragazzo avvertì la mia presenza fisica e morale, si allontanò da me.

Tornai a rassicurarlo:
«Io invece son qui perché ho cambiato università, il vecchio istituto aveva cambiato regolamento ed adesso è un istituto riservato solo alle donne quindi ho dovuto sloggiare. Non son venuto nel periodo più tranquillo di quest'università, però per ora non mi disturba» affermai.

Mentre raccontavo era come se mi sentissi osservato, e fin qui, poteva essere una mia sensazione.
Yeonjun stava solo seguendo ciò che dicevo.

Il punto è che mi osservava in modo davvero strano, quasi fosse "innamorato" di me, o forse attratto dal modo in cui esponevo le mie parole.

Direi che questo conquilino mi stava confondendo, fin troppo.

Comunque non mi sembrava pericoloso dormire vicino a lui, nemmeno prima avevo quest'impressione.

Però sempre meglio assicurarsene, considerando la presenza di un solo letto matrimoniale.

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Piccolo avviso:

Da qui la narrazione diventerà al presente, come se questo libro fosse diventato un quaderno di appunti di Soobin.

Quindi non sarà più la sua mente che riflette sui ricordi, e sul come egli si è imbattuto in questa situazione, ma sarà come un suo quadernetto di appunti dove argomenta riguardo le indagini, sempre narrando la sua giornata.

Psycho Lovers | yeonbinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora