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La bambina cerca di correre, ma lui è sempre lì, sempre pronto a raggiungerla.

Mi alzi di botto, con il fiatone e battito a mille. Stesso identico sogno e stesse identiche emozioni. Respiro lentamente metto i piedi fuori dal letto e cerco di prepararmi psicologicamente,ad essere pronta per la giornata di oggi.
***
Cammino con lo zaino sulle spalle per andare in palestra mentre trovo su We Heart It delle immagini di due amorosi. Da una parte mi sale il diabete dall'altra sono un po invidiosa. Il ragazzo la stringe come se fosse l'unica cosa a tenerlo in vita, come un bambino stringe i palloncini per non farli volare in cielo. Ognuno di noi, per me, è come un palloncino volante, senza nessun bambino che ci rincorre per prenderci. Alcune ragazze-palloncino riescono a far si che la gente si affezioni a loro così hanno sempre il bambino che le terrà per non farle volare via.
Io ancora non l'ho trovato. Sono un palloncino che vola sopra tetti,palazzi, alberi, che vola sopra la gente ma mai nessuno è capace di tendersi sulle punte per prendermi. Forse resterò un palloncino vagante per sempre, salirò sempre più su nel cielo. Sapete cosa succede ai palloncini che volano sempre più su? Quando a un certo punto non li vediamo più? Quando pensiamo "wow ha raggiunto le stelle"?
Il palloncino scoppia. È la forza di gravità o comunque qualcosa legato alla scienza. Forse un giorno io salirò talmente in alto da scoppiare. Non voglio sembrare depressa ma dobbiamo essere realisti.
Poso il cellulare ed entro in palestra. Non c'è nessuno. Neanche papà. Così decido di chiamarlo.
"Papà? "
"Ehi Abby "
"Come mai non c'è nessuno in palestra? Hai spostato l'allenamento? "
"Oddio mi sono dimenticato!"
"Ti sei dimenticato della palestra? " domando incredula. Una volta si è scordato di venirmi a prendermi a scuola ma non si è mai dimenticato della palestra.
"No mi sono dimenticato di avvisarti. Ho sospeso gli allenamenti per aiutare la polizia a trovare quell'evaso. Comunque non andartene perché sta arrivando Ian " e chiude la telefonata così, senza nemmeno darmi il tempo di replicare.
Ed ecco che Ian entra in palestra insieme alla sua Sandra. È così bella con 32 kg di fondotinta sulla faccia, una bellezza acqua e sapone direi. Però almeno lei non è un palloncino destinato a scoppiare. Sandra bacia Ian ed esce.
"Perché non la segui? Così non dobbiamo respirare la stessa area e vai via dalla palestra " propongo mentre mi lego i capelli davanti allo specchio.
"Vorrei starti lontano il più possibile ma tuo padre mi ha chiamato e mi ha detto che ci dobbiamo allenare dato che all'ultimo incontro ti hanno stracciata " dice con il suo sorrisetto enigmatico. Mi ha ferito nell'orgoglio, non accetto le sconfitte.
"Dirò che ci siamo allenati e che ti ho dato un bel pugno al fegato. Puoi andare da Sandra,dico davvero " dico sperando che lui sia d'accordo con me.
"Diremo a tuo padre che ci siamo allenati ma voglio parlare con te, siediti " e mi invita a sedermi accanto a lui. Non accetto subito ma mi incuriosisce e così gli vado vicino sempre mantenendo le dovute distanze.
"Di cosa vuoi parlare?" Domando inarcando le sopracciglia.
"Cosa ti ho fatto?" Domanda lui con area così innocente. Facendo finta di non sapere cosa ha provocato il mio odio nei suoi confronti.
"Respiri ecco cosa mi hai fatto " dico sarcastica ma lui si fa più serio.
"Dico davvero. O hai costantemente il ciclo oppure ti ho fatto davvero incazzare. E dato che spero non sia la prima opzione voglio ascoltare la tua opinione " i suoi occhi si fanno quasi neri e le sue carnose labbra diventano una linea dura.
"Sono una stronza. Ho un carattere di merda e odio essere sconfitta. Ma tu da quel giorno dell'incontro non fai altro che prendermi in giro per questo e da allora mi stai altamente sulle palle " concludo come se nulla fosse e faccio un sorriso sforzato.
"E perché odi mia sorella?" Non capisco dove vuole arrivare ma con piacere rispondo alla sua domanda.
"Perché mi insulta e ti ricordo che davanti a tutti mi ha buttato addosso la coca cola facendomi diventare lo zimbello della scuola. Ma non mi lamento su questo dato che dopo questo "incidente" ho conosciuto Ryan " rispondo sorridendo involontariamente appena pronuncio il suo nome mentre ritornano alla mente i suoi occhioni verdi.
"E perché odi Sandra?" Domanda guardando dritto di fronte a sé. Mi coglie impreparata.
"Non lo so sinceramente. È così bella." Dico in un filo di voce.
"Ah ho capito. Sei invidiosa e la odi"
"Tu piuttosto. Perché mi odi? Insomma cosa ho fatto a te e a tua sorella per prendermi ogni giorno nuovi insulti?" Domando mentre con le mani gioco con la collana di mamma.
"Io ti odio perché sei una stronza e perché sai tenermi testa. Mia sorella perché ti teme in qualche modo " le ultime parole mi sconvolgono
"Tua sorella non ha motivo di temermi." Affermo mentre mi ranicchio contro il muro.
"Non glielo dire ma ha da sempre una cotta per Ryan " lo guardo intensamente non sapendo che cosa rispondere. Sulle labbra gli si forma un sorriso, uno di quelli che mi ha sempre catturata. Vorrei avvicinarmi di più ma qui non siamo in uno di quei film dove ti innamori subito. Così per non correre il rischio di farmi venire chissà quale assurda idea gli faccio un altra domanda.
"Perché hai scelto proprio Sandra? "
"Volevi che scegliessi te? " ride con gusto mentre si prende gioco di me.
"È così che ti fai odiare. Dai rispondi alla domanda."
"Perché è bella. È un ex spogliarellista e a letto ci sa fare " si accarezza i capelli e torna a fissare il pavimento.
"Pensavo qualcos'altro...ma sbaglio o è molto più grande?" Domando e corrugo le sopracciglia.
"Ha 35 anni " dice
"Wow Ian potrebbe esserti madre!" Urlo ridendo
"Signorina non prenderti gioco di me " dice e mi spinge.
Ian si alza e prende il suo e il mio borsone.
"Dai, ti accompagno a casa " mi tende la sua mano.
"So camminare grazie " mi alzo ignorando la sua mano e cercando di prendere il mio borsone tenuto in ostaggio da lui.
"Vedi che me l'ha detto tuo padre. Guarda " mi tende il suo IPhone e leggo il messaggio di Papà.
Mi avvicino alla porta e vedo che fuori piove. Un passaggio non farà male.
"Va bene " acconsento e insieme a Ian facciamo una corsa per arrivare alla sua auto.
Apro subito lo sportello e mi butto dentro per evitare di prendere freddo.

Continua.

Ti odio,ma per favore amami.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora