"Bene, sei rientrata" dice papà tenendo in mano una tazza contenente una camomilla calda. È tranquillo ma ha un'aria stanca e solitaria:ha dovuto prendersi cura di me da solo,senza l'aiuto di nessuno, era impacciato e durante la mia crescita e la mia adolescenza ha fatto di tutto per comportarsi come una mamma ;era ed è molto imbarazzato durante quel periodo che capita ogni mese, per cinque giorni, a tutte le ragazze dai 13 anni in su ; è stato molto difficile, per lui, spiegarmi la crescita ormonale e via dicendo, ci vergognavamo entrambi a fare quei discorsi, sembravamo in uno di quei film comici quando entravamo in un negozio di intimo e papà faceva finta di consigliarmi.
Lo guardo e gli sorrido con affetto, solo ora capisco i sacrifici che ha dovuto fare per mantenermi, e in tutti questi anni non ha mai avuto una donna: è rimasto fedele a mamma di cui non ricordo neanche il viso e né conosco il motivo della sua morte.
"Tra due giorni partiamo. Ian e gli altri agonisti hanno una gara importante all'estero e non mi va di lasciarti sola" corrugo le sopracciglia: lui non mi ha mai fatto partire con lui, mi ha sempre lasciato da una vicina di casa ed andava a fare le sue gare, io ero contenta così, senza preoccupazioni e tranquillità sprigionata nelle vene.
"Non mi hai mai fatto venire con te alle gare degli agonisti, come mai hai cambiato idea?" Domando temendo di sapere già la sua risposta.
"Non mi fido a lasciarti qui...con l'evaso in giro..." ed eccoci sempre al punto di partenza. Con questo cazzo di evaso nella sua dannata testa.
"Va bene...dove si và?" Domando incuriosita! Non ho mai messo piede fuori dalla mia piccolissima città, il mondo è un posto estraneo ed io sono pronta a girarlo, a conoscere posti ritenuti importanti e fantastici.
"Ti piacciono i Thailandesi?" Domanda papà ironico, alzando gli angoli delle labbra in un piccolo sorriso che a sua volta fa ridere anche me. Gli sono grata per questo viaggio, pronta a perdere qualche giorno di scuola ma...Ryan. Per quanto tempo non lo potrò vedere? Proprio ora che le cose tra noi due iniziavano ad andare bene,ecco questo viaggio che spunta all'improvviso. È un occasione importante e anche se Ryan mi mancherà sono pronta ad accoglierla.
Mi dirigo nella mia stanza quando faccio dietrofront, torno da papà con le braccia incrociate e il viso un po arrossato.
"Papà...non te l'ho mai detto ma, io sarei d'accordo se tu...ehm...ecco...trovassi una compagna. Insomma mamma è morta da molti, moltissimi anni ed io non voglio che tu, dopo che io me ne sarò andata, rimanga solo. Voglio che tu trova una compagna, che non ti faccia rimanere solo. Te lo meriti, per tutti questi anni hai badato a me senza concederti uno sfizio ma è ora che tu lo faccia" scoprire così quello che penso sconvolge papà che mi guarda con una faccia stralunata e piena di dubbio.
"Ti ho visto come parlavi con Sandra in palestra e devo dire che ci sei fare...la sua attenzione era completamente verso di te...eppure è la fidanzata di Ian" continuo muovendo le mani e agitandomi.
"Sandra è la fidanzata di Ian?" Domanda con gli occhi spalancati, con la camomilla nelle mani ormai riversata sul tavolo.
"Si ma non è questo il punto! Hai trovato una compagna o qualcuno che ti piace?" Alzo le sopracciglia per accentuare di più la domanda.
"Abby ti ringrazio per tutte le parole che hai detto ma sinceramente non ci tengo a trovare un'altra compagna" stringe le nocche talmente forti da farle diventare bianche e l'espressione rilassata che aveva al mio rientro è diventata una maschera incomprensibile.
"Ma perché? Non capisci che non voglio che tu rimanga solo? Mamma è morta da tempo ed ora che tu..." ma non mi fa continuare e con toni duro dice
"E se morisse anche la mia ipotetica compagna? Pensaci Abby. Una nuova ferita da rimarginare. Un nuovo peso da sopportare. Sarebbe tutto più difficile. Non parlarmi più di questo" e se ne và. Lasciandomi con il rimorso di aver rovinato la pace di mio padre. Mi dirigo nella mia stanza mordendomi le guance all'interno per impedire alle lacrime di uscire. Non volevo arrivare a tanto, non volevo scaturire in mio padre quella reazione. Volevo solo renderlo felice e basta. La colpa è mia? Ovvio. Ma che senso ha piangersi addosso quando il danno è già fatto?
Chiudo la porta della mia stanza tirando indietro le lacrime che minacciano di uscire. In fondo ha ragione, gli ho fatto immaginare il suo futuro e che cosa è il futuro? Un modo per illudersi.
Il futuro è illusione! Quante volte ci siamo fatti film mentali sul nostro futuro? E quante altre volte siamo rimasti delusi? Viaggiamo con la mente illudendoci in un futuro irrazionale. Chi immagina di fare la cantante, chi come me la scrittrice, chi l'attrice, sono tutti sogni che si possono realizzare ma le probabilità sono minime, sono pochissime, quasi impossibili. C'è chi ce la fa e c'è chi invece rimarrà a guardare il proprio sogno realizzarsi nella vita di un altro. Per questo motivo è meglio non pensare, non immaginare, non illudersi. È meglio non abbattere le mura che circondano la nostra fantasia. Rimanere con i piedi per terra è la miglior soluzione, ci assumiamo i rischi di prenderci insulti come "sei banale " oppure "guastafeste" quando invece siamo i più difficili a morire. Stiamo in piedi sulla terra ferma. Gli altri stanno sulle nuvole. Noi cadiamo sull'asfalto ma ci rialziamo. Gli altri si schiantano dalle nuvole e allora sarà impossibile rialzarsi. Per questo capisco papà e la sua decisione.
Mi corico nel letto aspettando che il sonno si impossessi di me ma sento vibrare qualcosa sul comodino. Mi impunto sui gomiti alzandomi abbastanza per prendere il cellulare che continua a vibrare e a segnare l'arrivo di un messaggio. Il numero è anonimo, uno sconosciuto, non mi permette di vedere le dieci cifre sul display. Il messaggio mi mette un ansia assurda facendomi smettere di respirare: "Abby, guardati le spalle."
Eccomi! Finalmente! Vi avevo promesso che avrei aggiornato il prima possibile infatti mi è appena arrivato il cellulare. Spero di non aver perso molti lettori e spero che il capitolo piaccia. Allora....chi sarà ad aver inviato quel messaggio ad Abby? E cosa succederà nel viaggio?
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Ti odio,ma per favore amami.
Ficção AdolescenteAbby:un nome qualunque ma non di una persona qualunque.Conoscerà Ian,un ragazzo strafottente e pieno di sé.Non hanno niente in comune eppure un enorme segreto li travolgera'.Abby ha perso la madre in giovane età e il brutto rapporto con il padre inf...