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"Che c-cosa?" Riesco solo a balbettare queste parole. Avrò sentito male,sicuramente.
Papà si siede,cauto,prende il suo viso nelle mani e io resto ferma,immobile a guardarlo senza il coraggio di aggiungere qualche parola in più.
"Non avrei voluto dirtelo così...mi dispiace." Sussurra con un filo di voce 'papà'. Ancora non riesco a capire,avrà bevuto troppo birra,nelle vene avrà troppo alcool e starà sparando cazzate su cazzate. È così. Deve essere così.
"Non capisco." Ribadisco sedendomi sul mio letto con il cellulare che segna l'arrivo di un messaggio. Non ho voglia di leggere il messaggio e vedere chi sia.
"Abby, non sono io il tuo padre biologico." Lui,l'unica certezza che avevo in questo mondo malato,si è rivelato una falsità. Mio padre, mi correggo, Alarick è stato con me per diciassette anni senza che io mi accorgessi di nulla.
Con lo sguardo vuoto,perso,fisso la moquette invecchiata e ingiallita.
"Chi è il mio vero padre?" Deglutisco mentre un flusso di domande inonda la mia mente troppo impegnata ad attutire il colpo.
"C'è troppo da spiegare." È l'unica cosa che riesce a dire e tutta la tristezza che mi ha invaso le vene si trasforma in puro nervosismo.
"NO. HO PASSATO I MIEI DICIASSETTE ANNI IN UNA BUGIA,CON TE CHE ERI L'UNICA COSA CHE MI ERA RIMASTA E CHE HO PERSO CINQUE MINUTI FA. QUANDO AVEVI INTENZIONE DI DIRMELO? È ARRIVATO IL MOMENTO DELLA VERITÀ ALARICK,SE SONO IMPORTANTE PER TE DEVI DIRMI TUTTO ORA ALTRIMENTI MI PERDERAI PER SEMPRE QUESTA VOLTA,ED IO,AL CONTRARIO DI TE, DICO LA VERITÀ!" Sgrana gli occhi quando invece di chiamarlo papà lo chiamo Alarick. La mia guancia è umida,passo un dito su di essa accorgendomi di tutte le lacrime che rigano il mio viso.
"Hai ragione." Annuisce convincendo più sé stesso che me.
"Tom Biselk è il tuo vero padre. Ti ho presa con me quando è stato messo in carcere ed ora è evaso per venire a cercarti." Dice tutto d'un fiato come se questo discorso fosse già stato preparato anni fa.
Mi guardo riflessa nel vetro e ricordo della mia somiglianza con Alarick. "È impossibile. Io ti somiglio." Dico cercando una scusa per convincermi che l'evaso non sia mio padre.
"Tom è mio fratello. Sono tuo zio ma ti giuro che da quando tuo padre è andato via io ti ho amato come qualsiasi padre avrebbe fatto." Sta male come me nel raccontare questa assurda storia da Teen Fiction.
Domande una dopo l'altra, a raffica, e risposte che tardano ad arrivare.
"Perché mio padre è in carcere?O meglio,era, dato che è scappato"
"Era alcolizzato. Io e tua madre abbiamo fatto di tutto per aiutarlo,lei non voleva perdere tuo padre anche se entrambi erano ragazzini. Tua madre quando è uscita incinta aveva sedici anni e tuo padre diciotto ma nonostante tutto si sono amati come persone mature. E Dio se invidiavo mio fratello, aveva te,aveva tua madre,la donna migliore che possa esistere eppure cercava qualche consolazione nell'alcol fino a quando una sera non ha superato il limite." Fa una pausa rivivendo quelle scene, mente e i ricordi si accavallano e mentre le mie sicurezze cedono.
Aspetto che continui "Io e tua madre eravamo andati a comprare delle cose per il tuo quarto compleanno,quel giorno indossavi un vestito rosso a fiori,me lo ricordo. Rientrati a casa io e tua madre ti abbiamo sentito piangere e urlare,tutti i mobili erano rotti sul pavimento insieme a delle bottiglie. Ci siamo precipitati nella stanza da letto,ovvero da dove provenivano le tue urle e..."
Si blocca di nuovo e questa volta dal suo viso coperto dalle mani sento provenire uno strano rumore,quasi di pianto.
"Ed eri sul letto, e non indossavi più il tuo vestitino a fiori,e lui ti guardava ridendo,nuda."
"Mi ha..." Provo a dire qualcosa ma a quel punto le lacrime scendono più veloci e tutto ha un senso logico. Quella bambina che correva, quel pazzo che la inseguiva, che le diceva quelle cose. Non erano sogni, erano i ricordi rimossi.
"Mi dispiace così tanto Abby, se solo fossimo arrivati prima." Zio Alarick si precipita da me, abbracciandomi ed entrambi piangendo proviamo a consolarci. Ora capisco tutto,la sua paura,le regole che mi dava da piccola,il fatto che tenesse così tanto al mio apprendimento sull'autodifesa. Poggio la testa sulla sua spalla  continuando a piangere,continuando ad ascoltare quell'orrore.
"Io e tua madre lo abbiamo denunciato subito ed è finito in carcere;prima che la polizia arrivasse disse che ti avrebbe ritrovato di nuovo. Quel giorno hai perso un padre Abby ma ne hai ritrovato un altro." Tra un singhiozzo e l'altro mi stringe di più a sé. Quel giorno non ho perso solo un padre...
"Mamma...cosa è successo a mamma?" Domando mentre i ricordi della mia mamma adolescente ritornano. I suoi lineamenti delicati,le sue carezze, i suoi baci...
"Credo sia abbastanza per oggi." Dice supplicandomi di non essere così masochista. Tutto mi dice di andare a fondo a questa storia, ogni singola cellula del mio corpo vuole continuare questa tortura,ogni organo,ma il mio cuore no. Dice di arrendermi all'istante,che tutto succede per una ragione e che di mamma saprò un'altra volta.
"Mi dispiace" Sussurro a zio. Prendo il cellulare ed esco dalla stanza. Ho bisogno di stare da sola.
Busso alla sua porta e con un occhio chiuso e l'altro aperto mi chiede il perché di questa mia visita.
"Mio zi-...padre vuole parlarti e dato che è un pochino brillo penso che ci metterà tutta la notte. Dormirai in camera mia ed io nella tua."
Ian fa un'espressione interrogativa nota le lacrime sul mio viso ed apre bocca,lo zittisco e prima di andarsene dalla sua stanza per lasciarla a me,con il pollice mi toglie via l'umido sulla guancia.
Chiudo la porta a chiave in modo da bloccare un suo imminente ritorno.
Distrutta. Ecco come mi sento. Senza più energia, senza più liquidi nel corpo usciti tutti dai miei occhi.
Vuoto totale. Questo mi attanaglia la mente. Tutto. Ho perso tutto nel giro di mezz'ora. Diciassette anni distrutti in mezz'ora. Tutto caduto nell'oblio,nulla che si salvi,nemmeno i ricordi,anche questi falsi. Anche il sangue che circola nelle mie vene,non è lo stesso sangue di quello che credevo fosse mio padre, ma è il sangue di qualcun altro che non conosco, che mi ha portato via tutto e che è pronto a prenderselo di nuovo. Premo il bottone per chiudere il cellulare ;noto ancora un messaggio non letto.
"Ho ancora il tuo vestito rosso a fiori,non vedo l'ora di ridartelo." E per la prima volta ecco la conferma. Lo sconosciuto non è uno stupido ragazzino che vuole prendersi gioco di me,ma mio padre.

Sono sicura che molti non saranno d'accordo con me su questo capitolo,altri si definiranno scioccati o turbati ma chi mi segue dal mio primo libro sa benissimo che io scrivo per me stessa e che quindi prenderò le vostre critiche nel miglior modo possibile e che continuerò sulla mia strada. Spero che nessuno si offenda e che il capitolo piaccia a tutti voi. Domani ho gli esami orali e invece di ripassare ho pubblicato lol. Quanti a darmi un in bocca al lupo?!
Spero vivamente che non vi stia annoiando e se pensate che i colpi di scena siano finiti vi sbagliate di grosso perché c'è ancora molto,ad esempio: la mamma di Abby.
In fine, vi piace la copertina del libro? Non sono molto convinta della scelta perciò se volete aiutarmi a trovare una copertina datemi il vostro numero e nome in chat in modo da formare un gruppo su whatsapp per trovare una foto che rispecchi più o meno l'amore che c'è tra Ryan ed Abby o tra Ian ed Abby.
Alla prossimaaaa

Ti odio,ma per favore amami.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora