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Un'altra giornata di merda a scuola è passata. E' ufficiale, odio il professore di chimica. Lo odio. E non è una novità.
Papà mi chiama al cellulare. "Sei a scuola?" Domanda con voce calma.
"E dove pensi che sia altrimenti?"
Dico strafottente in modo che capisca che non voglio avere conversazione con lui, come sempre daltronde.
"Ho i risultati dell'incontro"Dice lui con fare severo. Dal suo tono direi che qualcosa non quadra. Ora vi spiego. Sabato scorso ho fatto un incontro contro una tizia di cui non ricordo il nome, l'ho battuta, ma non sappiamo se il punteggio che ho ottenuto basti per qualificarsi al Campionato Nazionale. Se il punteggio è superiore al 5.6 posso fare il prossimo incontro, se invece è inferiore beh... addio mondo.
"Come è andato?"Annuncio sotto pressione.
"Non ti sei qualificata." Risponde papà duro. È deluso, si sente dal tono di voce. Mi dispiace talmente tanto.
"QUESTO INCONTRO ERA TRUCCATO. HO FATTO TALMENTE TANTI PUNTI DA QUALIFICARMI ANCHE PER L'ANNO PROSSIMO. QUANTO LI HANNO PAGATI GIUDICI PER QUESTA SCENEGGIATURA?"Tutti i ragazzi della mensa si girano per guardare me. Anche loro avrebbero reagito così se per l'ennesima volta avessero deluso il proprio padre.
"Non ti sei impegnata abbastanza,è questo il punto."Mi ricompongo e ascolto papà.
"Ti sei seduta sugli allori ed ecco qual'è il risultato." Papà continua conficcandomi il coltello nella piaga.
"Da oggi in poi ti allenerai di più. Ti aspetto in palestra per l'allenamento rinforzato."Gia' non avevo tempo per me ora che l'allenamento e' rinforzato.Brava Abby,l'ennesima delusione per tuo padre.

***

Entro in palestra, già vestita. Pantaloni di tuta grigi con polsini alle caviglie, maglia bianca.

Vado davanti allo specchio e mi lego i capelli. Intravedo papà venire verso di me. Mi porge due fogli pieni di scritte ed esercizi. Ed io dovrei fare tutto questo? Non se ne parla.
"Inizia,dai." Dice papà cattivo come l'aglio. Mi lascia nel mio angolino e da' il via a tutti i ragazzi che si posizionano sulla linea di partenza, fanno il salutano, e iniziano il loro riscaldamento. Mentre io devo cominciare le mie cinquanta flessioni. I ragazzi iniziano a fissarmi, di sicuro avranno saputo della mia sconfitta. Mi guardano e parlano tra loro come fanno le ochette delle mia classe. Proprio mentre passa il campione maschile nazionale (ovvero il pupillo di mio padre) il mio orgoglio fa di testa sua.
"Ma cosa cavolo vi guardate? Vi sentite più forti solo perché non sono riuscita a passare il turno?" Facendo così tutti si girano,dandomi le spalle, tranne Ian cioè quel coglione di campione maschile. Sostiene ancora il mio sguardo e alza un sopracciglio in segno di sfida. A quel punto mi alzo e mi dirigo verso di lui furibonda.
"Non so perché continui a guardarmi con quel sopracciglio alzato, forse hai bisogno di una ricostruzione facciale?"gli urlo in faccia. Ian e' sempre stato intrigante per così dire. Capelli neri e occhi azzurri, avete presente Damon Salvatore? Ecco, uguale a lui.
"Ehi, tesoro del papino, sei incazzata solo perché tuo padre non è riuscito a comprare i giudici? Lo sappiamo tutti qui dentro che senza tuo padre non saresti niente."Afferma questo rompi scatole dagli occhi di ghiaccio.

Mi avvicino sempre di più tentata di sbattere il suo bel faccino su tutti i muri della palestra. "Se facessimo un incontro vincerei io e tu lo sai!" Dico alzando un po il tono della voce dato che si girano tutti.
"Beh se tuo padre comprasse anche me vinceresti tu."A quelle parole tutti i ragazzi scoppiano in una forte risata prendendomi in giro. Perché tutti mi considerano il "tesoro del papino"? Con mio padre non parlo per niente, oppure se lo faccio finiamo sempre per tirarci i piatti perciò non vedo il motivo di questo soprannome.

Una rabbia improvvisa invade il mio corpo. Vado li' e spingo Ian facendolo cadere all'indietro. Ora tutti hanno smesso di ridere. Proprio mentre sto per mettermi a prenderlo a calci papá viene e mi ferma.

Divide me e Ian. Sbraita e mi rimanda in quell'odioso angolo. Stranamente fa la stessa cosa con Ian e lo manda dall'altra parte della palestra facendogli fare gli stessi miei esercizi. Ci mandiamo frecciatine con gli occhi, continuo ad allenarmi con più foga scambiando il sacco che continuo a prendere a pugni con la faccia di Ian.

L'allenamento finisce velocemente tra rabbia, urla e sudore.

Mentre papà mette a posto,ed io asciugo i sudori,Ian viene verso di me.
"Vuoi preso a pugni?"Dico acida come sempre.

"Mi prenderai a pugni domani. Facciamo un incontro, io e te, senza nessuno e tuo padre non deve saperlo." Sussurra con il borsone nelle mani.

"Domani"Affermo io incrociando le braccia sul petto.Penso subito un piano per ingannare papà e per qualche motivo del destino ricordo che domani ha una conferenza.
"Se vinco io,tu..."Abby pensa. Abby pensa. "Mi chiederai scusa davanti a tutti e perderai il prossimo incontro."Questo equivale = niente campionato. Non potevo essere più cattiva. Alzo il sopracciglio,come ha fatto lui, e orgogliosa della mia idea prendo il mio borsone.

Ian spalanca gli occhi, sa che sta rischiando tutto.
"Se vinco io,tu non potrai venire più in palestra." Cazzo dice? Ian pensa e si accorge anche lui che la sua idea è pessima e gli viene da ridere.
"Va bene, tanto vincerò io"Dico sicura di me stessa.

"A domani"Mi congeda Ian.

"A domani"Rispondo con tono gentile ed educato.

Non vedo l'ora che arrivi domani per far capire a tutti quanto valgo.

***

SPAZIO AUTRICE

Lo so che questo capitolo fa cagare, e' bruttissimo, ma vi assicuro che più in là ci saranno moltissimi colpi di scena. Grazie lo stesso,senza di voi tutto questo non sarebbe possibile.

Ti odio,ma per favore amami.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora