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Il tragitto in macchina è molto...silenzioso tranne per la radio accesa. Ian tiene gli occhi fissi sulla strada e io faccio altrettanto. C'è talmente silenzio che quasi ho paura di respirare. Le dita di Ian picchiettano sullo sterzo a ritmo con la musica in sottofondo. Non sembra essere imbarazzato, mentre io invece lo sono.
Ian sterza ed ecco che di fronte alla macchina c'è il portone di casa. Apro lo sportello, prendo il borsone e ringrazio Ian "grazie per il passaggio " faccio tutto frettolosamente senza avere neanche il tempo di pensare come fa a sapere dove abito.
Cammino spedita verso il portone aspettando la sua marcia indietro ma, al contrario delle mie aspettative, spegne la macchina e arriva al portone.
Incrocio le braccia mentre lui aspetta che io apra il portone. "Puoi andartene,sono sana e salva" dico a sfotto'.
"Devo entrare in casa" ma come si permette? Non ha ancora capito che è un essere indesiderato?
"Non so se hai percepito la mia stronzaggine ma non sono come Sandra. Puoi andartene dritto a fanculo se davvero sei convinto di poter entrare in casa " ok, lo ammetto. Questa parte del mio carattere mi dà fastidio, essere stronze richiede un enorme spreco di energia.
"A te piacerebbe se io entrassi in casa tua. Comunque non è una mia scelta, tuo padre mi ha inviato un altro messaggio " e mi tende il telefono per farmi controllare.
Il messaggio di papà dice: "Per favore accompagna Abby dentro casa e assicurati che dentro non ci sia nessuno " mio padre è la coerenza in persona. Mi ha fatto tantissimi discorsi sul 'non fare entrare i ragazzi in casa, hanno cattive intenzioni' e poi è lui il primo che dice a un ragazzo di entrare? Poi Ian può essere anche un pedofilo, non si sa mai.
Sotto la risposta di Ian :"Alarick,secondo me sei troppo ossessivo e protettivo. L'evaso non cerca proprio Abby." E per la prima volta penso che Ian sia una persona che si possa ritenere un po' intelligente.
La risposta di papà: "Quando sarai padre capirai "
Sbuffando prendo le chiavi di casa e apro il portone. Correndo faccio tutte le scale e arrivo davanti alla porta. La apro e con prepotenza Ian entra.
Poso il borsone a terra ,le chiavi e il cellulare sul tavolo da cucina. Mi giro ed Ian sparisce.
Vado nella mia stanza e lo trovo che guarda sotto il letto. Si alza e controlla nell'armadio.
"Ok, ho controllato tutto. Nessun psicopatico ti vuole derubare. Ah però dovresti mettere un po di ordine nei tuoi cassetti" e ammicca come solo lui sa fare.
Gli lancio un occhiataccia anche se ha ragione.
Si siede sul letto e guarda le pile di libri davanti a lui "hm non ti facevo una tipa da lettura "
"Hm io non ti facevo tipo da uno che sa cosa è la lettura " lui alza gli occhi al cielo e cerca di nascondere il sorriso che gli sta spuntando sulle labbra.
"Ok. Questa era buona...comunque anche a me piace leggere quindi non sono così ignorante " mi sorprende questo suo lato. Ho sempre pensato che lui fosse un decelebrato ma forse dovrei ricredermi. Si alza e esamina i titoli dei libri come fa un appassionato di macchine con una Ferrari.
"Ti piace John Green allora" e così facendo prende il libro Cercando Alaska, il mio libro preferito.
"È il mio scrittore preferito. Ora togli le tue stupide mani dai miei preziosi libri " mi alzo e gli tiro il libro fuori dalle mani.
"Per fortuna che la tua libreria contiene decenti libri. Mi aspettavo dei libri sdolcinati ma questi possono andare." La sua area di superiorità produce in me un forte odio che cerco di placare mordendomi le labbra.
"Qualche giorno di questi ti porterò un libro decente, forse di John Green " ed esce dalla stanza.
Rimango qualche minuto sul letto convinta che lui se ne fosse andato quando sento di nuovo la sua voce.
"Ehi coglione...si ho in mano il telefono della tua ragazza...precisamente sono a casa sua...non ti preoccupare il mio interesse per lei è pari a zero...si si...ti andrebbe di fare un uscita a quattro? ...domani sera?...perfetto...a domani coglione "
Corro in soggiorno e trovo Ian con il mio cellulare in mano. Glielo prendo in volata "cosa hai fatto cretino?" Domando riferendomi alla telefonata che ha fatto a Ryan.
"Ehi placati. Ho solo combinato un uscita, tutto qui" si alza dal divano e si avvicina a me, si avvicina troppo,tanto che le punte delle nostre scarpe si toccano.
"Domani sera vestiti carina, altrimenti Sandra non ti darà pace insultandoti "
Ed esce così. Sbatte la porta e va via. Lasciandomi con il respiro mozzato e il suo profumo intorno a me.
Da quello che ho capito ,dunque, domani sera dovrò affrontare un uscita a quattro con Ian e Sandra.
Direi che sono messa bene.
Apro l'armadio sperando di trovare qualche vestito o comunque una maglietta adatta.
Tuta...felpa...tuta...tuta...felpa...tuta...tuta...jeans...felpa...felpa...tuta.
Hm...vasta scelta direi.
Mi sdraio sul letto e rimugino sui fatti successi oggi.
Forse Ian non è così coglione e io non sono così fredda e acida. Forse...

Ti odio,ma per favore amami.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora