Capitolo 8

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Beatrice

Il suono assordate della sveglia percuoteva i miei timpani e la mia testa dolorante ne soffriva tremendamente. Aprii gli occhi con l'intento di richiuderli dopo aver ammutolito l'apparecchio infernale ma quando vidi lampeggiare sullo schermo l'ora balzai via dal letto come una molla.

Avevo solo quindici minuti per rendermi presentabile e mi resi conto che non ce l'avrei mai fatta. Corsi al bagno gettando la biancheria per aria e dopo ,credo, la doccia più veloce della mia vita mi precipitai in stanza cercando di racimolare dei vestiti decenti.

" Oh Santi numi! Che ci fai qui?!" portai una mano sul cuore palpitante mentre De Luca se ne stava tranquillamente seduto sulla sedia con le gambe accavallate e un giornale tra le mani.

" Sto accrescendo le mie informazioni sul mondo esterno, non è ovvio?" si soffermò sulla mia mise composta da un semplice asciugamano e tornò alla sua lettura.

" Esci subito di qui De Luca. E poi da quando hai il superpotere di oltrepassare i muri?"

" Nonostante io sia d'accordo con te sul fatto che starei bene in calzamaglia e mantello direi che mi piace l'atra idea che hai di me" assottigliai gli occhi e trattenni i miei istinti omicidi

" Non ho nessuna idea Samael e staresti davvero male in calzamaglia. Adesso esci di qui!"

" Davvero? Allora perché ieri continuavi a chiamarmi Akbar?" un brivido gelido attraversò la mia spina dorsale fino ai piedi le cui dita si arricciarono. Cercavo di rimembrare gli episodi della notte precedente ma le immagini erano offuscate e tutto si fermava ad un momento prima che entrassi in Hotel.

" Non l'ho mai fatto" avrei negato fino al mio ultimo respiro

" Lo hai fatto Beatrice e molto spesso" il suo sguardo era torbido e mi fece immaginare un finale del tutto errato.

" Ho.. ho detto altro?" se la mia bocca ricolma d'alcol avesse vomitato altri dettagli sordidi della mia vita non avrei avuto più via di fuga da quel demonio.

Lui ci rifletté per qualche secondo mentre io cercavo di decifrare i miei flashback scomposti.

" Solo che Stef ti ha detto di venire a letto con me" mi sentii immersa nel fango maleodorante, sotto una pioggia di neve e grandine con il corpo straziato da Cerbero, il guardiano del terzo cerchio dell'inferno. Questo avrei dovuto patire per essere stata golosa e irresponsabile.

" è successo altro?"

" nulla di rilevante" il lampo malizioso che attraversò le sue iridi mi diede un messaggio diverso. C'era qualcosa che Samuel non mi stava dicendo e sperai non fosse nulla che avesse a che fare con delle email.

" Oh porca puttana la presentazione!" cominciai a correre per la stanza disperata mentre lui mi guardava tranquillo.

" rilassati Bi, è stata spostata a pomeriggio" tirai un sospiro di sollievo e mi fermai dalla mia corsa funesta.

" perché è stata spostata?" lui sollevò lo sguardo dal giornale e puntò i miei occhi

" Emilia aveva una terribile emicrania" arrossii imbarazzata e abbassai lo sguardo sui miei piedi nudi

" A tal proposito ti ho portato delle pillole per il mal di testa e ho ordinato la colazione" guardò l'ora sul suo polso e poi si rivolse nuovamente a me

" dovrebbe arrivare tra qualche minuto" lo vidi alzarsi dalla sedia e dirigersi verso l'uscio della porta.

" Grazie Samuel" lui si fermò con la mano sulla maniglia e mi rispose senza voltarsi

Una Divina TragediaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora