Capitolo 25

272 19 0
                                    


Beatrice

Fissando la valigia ancora aperta inspirai ed espirai; avevo accettato di trascorrere il resto delle vacanze con Samuel e la sua famiglia e nonostante fossi felice della sua proposta non mi sembrò così allettante in quel momento. Sapevo quanto per Sam fosse importante quella festa, mi aveva raccontato solo degli scorci alterni della sua vita e uno di quelli riguardava il Natale. Dopo la morte di Laura la sua famiglia rischiò lo sgretolamento, ognuno era talmente pieno del suo dolore che non riusciva a tollerare quello dell'altro. Solo Nico riuscì a tenerne insieme i pezzi e il primo Natale senza Laura fu l'unico momento dopo mesi in cui il mio dolce principe e la sua famiglia trovarono un po' di pace in quella tempesta che li aveva colpiti. Io sarei con loro in uno dei loro momenti più intimi e mi metteva paura. Temevo, perché non avevo mai fatto nessun progetto da quando mi ero ricongiunta con Samuel e nemmeno lui aveva mai accennato alla parola futuro. Nella mia vita c'era sempre stato il presente e nel mio mi ritrovai dinnanzi ad un lavoro, un libro da scrivere e l'uomo a cui non riuscivo neppure a confessare il mio amore. A volte riusciva a farmi il sciogliere il cuore in un modo che mi spingeva a dichiararmi senza paura ma poi qualcosa nel suo sguardo mi faceva cambiare idea. Samuel non mi aveva mai raccontato volontariamente il suo passato, lo aveva fatto in circostanze obbligate e si era sempre limitato ai tratti salienti. Ogni volta che cercavo di sfruttare momenti intimi per conoscere di più mi ignorava e si chiudeva a riccio. Non sapevo il motivo per cui lui non volesse parlarmi, la dottoressa Rosa mi consigliava spesso di non fargli pressioni e aspettare che fosse lui a decidere quando aprire il suo cuore. Il suo atteggiamento però cambiava e per quanto fosse tranquillo in quel periodo in certi momenti sembrava perso e in altri troppo preoccupato perfino per giocare con sua figlia. Il suo umore altalenante mi preoccupava e soprattutto i suoi scatti d'ira peggioravano diventando sempre più frequenti.

" va tutto bene?" sobbalzai quando due braccia forti mi circondarono la vita.

" Non riesco a scegliere tra pizzo rosso o bianco" mi rigirai ancora avvolta tra le sue braccia e posai le mani sulle sue spalle cercando di sorridere. Lui rimase in silenzio e mi fece perdere nei suoi occhi limpidi.

" Sono contento che tu abbia deciso di portare della lingerie sexy ma davvero Angelo, che succede?" io sbuffai e mi allontanai

" Possibile che tu riesca a smascherami così facilmente?"

" che posso farci, credo sia una dote da diavoli" scoppiai a ridere e mi rifiondai tra le sue braccia poggiando la testa suo petto.

" Tutta questa storia del Natale in famiglia mi mette agitazione" lui mi sollevò il capo e mi baciò teneramente.

" Hai già conosciuto la mia famiglia, non hai motivo di preoccuparti. Loro ti adorano!"

" è solo che non so quanto io possa essere brava"

" Brava?"

" Non ho mai avuto un Natale in famiglia Sam, di solito lo passavo con Stefano e i suoi genitori quando avevo i soldi per andare con lui in Sicilia" le sue labbra si strinsero assottigliandosi

" Non avevi detto che tu e Stef avete vissuto l'uno accanto all'altro per anni?"

" Beh.. sì, ma i suoi genitori sono Siciliani quindi dopo la pensione hanno fatto ritorno nella loro splendida patria e Stefano va a trovarli quando può"

" sono solo due giorni Bi, e il fatto che sia Natale è solo un accessorio"

" Tu non capisci! Non sono fatta per queste cose! Non ho mai avuto una vita normale, ho sempre camminato su un filo sottile oscillante e non ho mai pensato al futuro. Ora tu sei qui, mi chiedi di andare dalla tua famiglia, di essere felice come se per me fosse normale, come se non avessi mai passato i miei Natali in un angolo a...argh!" sbottai e mi diressi verso la finestra aperta per respirare l'aria che in quel momento mi mancava, m Samuel non mi lasciò neppure un minuto raggiungendomi e piantandosi dinnanzi al mio corpo.

Una Divina TragediaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora