Capitolo 22

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Beatrice

Dopo l'inizio burrascoso di quella mattina mi presi del tempo per rilassarmi, presi il mio pc e scrissi. Alle dieci in punto avrei dovuto incontrare Federico per un caffè in centro e dato che il mattino seguente saremmo tornati a Firenze avevamo deciso di visitare un po' Londra.

" Ehi Bi" mi avvicinai a lui sentando un sorriso, sperai che tra noi non fosse cambiato nulla nonostante gli episodi della mattina.

" Ehi!" lui mi sorrise e i suoi occhi si illuminarono facendo sprigionare quell'aura di serenità che mi attraeva. Indossava una polo e un jeans che gli fasciava le gambe snelle e toniche. Osservai le sue labbra muoversi e tutto ciò a cui pensai fu a come esse si muovevano sulle mie.

" terra chiama Bea!" scacciai quei pensieri e ritornai al mondo reale.

" ehm.. scusa"

" Hai sentito almeno ciò che ti ho detto?" io scossi la testa imbarazzata

" Pensavo sarebbe meglio stare in centro visitare un po' Londra e poi passare nuovamente alla Fiera"

" sarebbe perfetto!" presi il braccio che mi porse e ci avviammo fuori.

Dopo aver camminato per ore e aver ridotto la batteria del telefono a zero per la miriade di foto fatte ci ritrovammo in un caffè vicino il Big Ben.

" Volevo scusarmi per questa mattina io..."

" Non è necessario che ti scusi Bi. Io ti credo ma vorrei sapere davvero cosa c'è tra te e lui" il suo tono era serio e io mi morsi il labbro indecisa su cosa dire. Di certo non c'era nulla tra me e Samuel se non un sentimento collaterale, ma ricordavo le ultime parole del mio demone e non si sarebbe arreso tanto facilmente.

" Non c'è nulla tra me e Samuel. La nostra storia è acqua passata e insieme siamo sempre stati un disastro"

" Capisco... beh voglio essere sincero con te Beatrice, non mi pento del nostro bacio ed è evidente che io sia attratto da te" mi fissava ma io ero incapace di tenere il suo sguardo.

" Non andrò mai più oltre se per te non è lo stesso." Sollevai gli occhi e mi persi nei suoi pozzi neri. Liliana aveva ragione, avevo la possibilità di essere felice con un uomo buono e senza complicanze.

" Vorrei che tu andassi oltre..." lui alzò un sopracciglio stranito

" Mi permetterai di conoscerti meglio?"

" Lo farò"

***

Il mattino seguente io e Federico ci ritrovammo a correre al gate a causa del nostro ritardo. Appena poco prima che chiudessero le porte salimmo sul nostro aereo. Per tutto il viaggio lui mi tenne la mano tremante per l'angoscia del volo. Ci scambiavamo sorrisi d'intesa e mi lusingavano le sue attenzioni o i suoi continui complimenti. Riuscivamo ad affrontare ogni discorso senza liti il che non era parte della mia esperienza.

" stai bene Bi?" io annuii assonnata e poggiai la mia testa sulla sua spalla prima di cadere in un sonno profondo.

Mi resi conto di aver concluso il mio viaggio solo quando una voce soave si insinuò nelle mie orecchie.

" Svegliati pigrona, siamo a terra" aprii lentamente i miei occhi per abituare le iridi alla luce e la prima cosa che vidi furono le sue iridi nere brillanti osservarmi.

" non te lo ha mai detto nessuno che non è carino osservare le persone mentre dormono?" lui ridacchiò

" oh ma certo, ma non esistono regole del genere per gli angeli" alzai gli occhi al cielo e lo spinsi via per rialzarmi.

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