Capitolo 12

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Beatrice

La luce del sole mi abbagliò svegliandomi dal mio sonno. due occhi cielo mi guardavano sorridenti.

" non ti hanno detto che è da pazzi fissare chi dorme?" lui fece un broncio divertito

" mi hanno detto che bisogna contemplare le opere d'arte" gli lanciai un cuscino sulla testa zittendolo.

" sei molto irruenta al mattino" mi rilanciò il cuscino che presi al volo sollevandomi dal letto

" di solito accade, quando mi sveglio accecata da due fari celesti" lui si avvicinò e con un movimento fu su di me

" E dimmi Beatrice, accade spesso?" feci finta di pensarci su poi sfoggiai un sorriso birichino

" vorrei che accadesse di più" lo guardai intensamente e lui si chinò sulle mie labbra.

" Non farlo" Samuel si sollevò e io tenni gli occhi bassi per l'imbarazzo di incontrare i suoi. La sua mano sollevò il mio volto e mi carezzò una guancia con il dorso della mano.

" Non volevo metterti pressioni, perdonami" la mia gola si seccò spaesata da quei gesti dolci e dal suo tono comprensivo. Stentavo a riconoscere l'uomo che avevo davanti non somigliante a nessuno dei suoi alter ego.

" Non ci capisco più niente Samuel, un giorno litighiamo un altro finiamo a letto insieme e oggi non vuoi mettermi pressioni" coprii il volto con le mani in preda alla frustrazione.

"Non sono bravo in queste cose e non mi ci ritrovo dentro da molto ma..." lo guardai avendo il solo sospetto di quello che stesse per dire. Era in imbarazzo e le parole gli morivano prima di pronunciarle. Sembrò un ragazzino alla prima cotta e non un uomo fatto e finito con un matrimonio fallito e una figlia alle spalle.

" Facciamo con calma ok? Niente pressioni, solo proviamoci" mi sorrise ringraziandomi di averlo detto per lui.

" quanto pensi che dureremo prima di accoltellarci?" risi

" considerato che hai un carattere pessimo, non pensi quando parli e odio la tua ossessione per le matite direi più o meno ventiquattro ore" lui si avvicinò a me sorridendo

" tu adori la mia ossessione per le matite" gli gettai le braccia al collo

" hai ragione, adoro la tua ossessione per le matite" lui sorrise e avvicinò le sue labbra alle mie

" posso rubare la tua anima pia con un bacio ?"

" fai del tuo peggio mio principe delle tenebre"

***

Quel mattino fu strano fare colazione in compagnia di Samuel soprattutto sotto lo sguardo indagatore di Stef che non smetteva di mandare messaggi d'odio mentre beveva il suo caffè.

" Allora Stef, come è andato il tuo ultimo servizio?" spezzai quel silenzio imbarazzante

" Molto bene Bibi ma vorrei sapere cosa ci fa lui seduto lì" indicò Samuel che ebbe un piccolo spasmo, indice del suo nervosismo

" hai qualche problema?" il suo tono borioso e fuori luogo fece infervorare il mio amico gettando le basi per un odissea.

" Con uno che tratta così Bi? Sì ne ho molti problemi" Samuel si levò in piedi e i due si misero uno davanti all'altro come in un combattimento.

" Non credi che Beatrice sia abbastanza grande da poter scegliere chi frequentare?"

" Sono certo che tu sia uno stronzo e questo basta per non essere giusto per lei" Samuel fece una risata sardonica e si rivolse a me con gesti esagerati

Una Divina TragediaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora