Capitolo 30

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Beatrice

Nella sala d'attesa giocavo con le mie mani in modo nervoso, solo quando sentii pronunciare il mio nome smisi di trattenere il fiato.

" Buongiorno signorina" la dottoressa mi sorrideva come sempre in modo cordiale ma io quel giorno non avevo nessun motivo per sorridere.

" Buongiorno" mi limitai a farle un cenno e mi accomodai sulla sedia.

" Allora, da quello che mi ha detto ha detto è incinta" chinai la testa in segno di assenso e lei continuò a controllare i fogli che aveva tra le mani.

" Anche gli esami lo hanno confermato, quindi credo sia meglio fare un ecografia"

" Vorrei sapere la prassi per l'aborto" lo dissi in fretta e senza mezzi termini. Lei mi guardò e sconsolata mi disse che avremmo dovuto fare delle altre analisi e procedere in clinica.

" Ci sarebbero delle conseguenze per me?"

" ci sarà un breve periodo di convalescenza ma nessun rischio per future gravidanze. Adesso si stenda sul lettino" feci come la dottoressa mi chiese e tirai giù i pantaloni lasciano scoperto il ventre ancora piatto. Vidi sullo schermo accanto a me delle immagini sfuocate e ad un certo punto sentii un rumore. Era scalpitante e veloce, sembrava un cavallo impazzito.

" lo sente?" lei mi sorrise e capii che era lui era il piccolo puntino che compariva nello schermo.

" è lui?"

" è il suo cuore e direi che è anche molto forte" guardai inebetita quel cerchietto minuscolo e non credetti possibile che quello sarebbe diventato un bambino, il mio. La dottoressa stampò l'ecografia e sistemò tutto in una cartella.

" Ad occhio e croce direi che è alla decima settimana quindi se ha deciso di interrompere la gravidanza dovremmo proseguire quanto prima" non riuscii a sentire una parola di quello che mi disse.

" Come scusi?"

" le stavo dicendo che possiamo procedere quanto prima alla interruzione della gravidanza" sentii un vuoto allo stomaco e l'istinto mi fece portare le mani sul mio grembo. Avevo visto il mio bambino e avevo sentito il suo cuore eppure quella donna parlava di portarmelo via. Non sapevo un accidente di come essere madre e la mia era stata terribile nel dare l'esempio ma quel puntino non c'entrava nulla. Lui era solo un anima innocente caduta per sbaglio in un modo bugiardo e crudele. Non potevo abbandonarlo non potevo uccidere l'unica cosa bella che era nata dall'amore più tossico di sempre.

" No, non sarà necessario" lei mi sorrise

" Sono felice che abbia scartato l'opzione Signorina Mancini. Adesso le prescriverò una dieta sana che le farà mettere un po' di peso e degli integratori per le nausee" Oh si, ne avevo proprio bisogno dato che ormai passavo la giornata a corre al bagno. Ringraziai la dottoressa e presi appuntamento per la prossima ecografia. Uscii da quello studio con il sorriso sul volto e con un nuovo motivo per continuare a vivere.

***

Samuel

Seguii il consiglio di mia cognata e decisi di riprendere in mano la mia vita, avevo una figlia da crescere e l'idea che potessi fare del male anche a lei mi attanagliava lo stomaco. Dato che non sarei riuscito a risolvere il mio problema da solo contattai un esperto e in quel momento mi trovavo proprio nel suo studio dopo quasi un ora di seduta.

" hai deciso di chiudere con lei?"

" Non la ricontatterò se è questo quello che mi chiede ma non posso smettere di proteggerla come meglio posso" l'uomo scriveva in continuazione e io ero tremendamente curioso di sapere cosa pensasse di me. Ero forse un caso disperato? Avrebbe potuto aiutarmi?

Una Divina TragediaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora