Capitolo 16

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Beatrice

Il nostro weekend si interruppe il mattino seguente, infatti, data l'imminente udienza, l'avvocato di Sam ci aveva richiesti in città.

" Ciao cara, spero che possiate tornare qui quando tutto sarà finito" le sorrisi dopo aver lasciato due baci sulle sue gote

" Grazie per avermi invitata Lucia"

" Sei la benvenuta qui" Salvatore raggiunse la moglie posando un braccio sulla sua spalla.

" fatemi passare!" la vocina stridula di nonna Tina mi fece ridacchiare mentre si dimenava cercando di raggiungermi.

" è stato un piacere conoscerla signora"

" Non dire sciocchezze ragazzina! Sei una di famiglia ormai e tu giovanotto vedi di mettere l'anello al dito di questa ragazza prima che schiatti!"

" NONNA!" urlano tutti in coro facendomi esplodere dalle risate.

" Signora io.."

" Nonna Tina!" mi picchiò con il suo bastone e mi corressi subito prima di prenderne ancora

" d'accordo, allora nonna Tina è stato un piacere conoscerti e spero di rivederti presto" le stampai un bacio sulla gota rugosa guadagnandomi un occhiolino scaltro.

Samuel caricò i bagagli in macchina e sistemò Elisa sui sedili posteriori prima della partenza per Firenze. Guardai con nostalgia le campagne che si allontanavano all'orizzonte e ripensai a quell'unico giorno passato in compagnia della famiglia di Sam. Mi resi conto che di quei momenti non vi era l'ombra nei miei ricordi. Quando pensavo al passato riuscivo a vedere solo orrore con un unico spiraglio di luce, mio padre. Mi misi comoda sul sedile e chiusi gli occhi, immaginando di poter far parte di una vera famiglia un giorno o l'altro.

" Bea.." mugugnai

" Tesoro siamo arrivati" aprii gli occhi e cercai di mettere a fuoco le immagini. La Mercedes era ferma proprio davanti l'edificio di casa mia. Mi stiracchiai allungando le braccia in alto e ronfai come un felino appena sveglio.

Saltai giù dall'auto per dare una mano a Sam con il bagaglio.

" Ti accompagno" alzai gli occhi al cielo, la storia della sicurezza stava diventando un fardello.

" C'è Elisa in auto e sta dormendo, non puoi di certo lasciarla sola"

" la sveglio e ti accompagniamo insieme"

" è tutto ok Sam, Stefano dovrebbe essere in casa" lui sembrò perplesso, non voleva lasciarmi andare il che era assurdo e maniacale.

" ti mando un sms appena entro in casa, va meglio così?" lui annuì rincuorato.

Non appena misi piede in casa assolsi ai miei obblighi in quanto sospettavo che la sua auto non si sarebbe mossa fino al mio messaggio.

" Come mai sei tornata oggi?!" mi accorsi che il mio coinquilino era mezzo nudo proprio di fronte a me.

" Oh Dio! Vestiti subito!" le mie urla fecero arrivare una piccola ragazza con una maglia larga che a mala pena le copriva le parti intime.

" Oh santo cielo, perdonatemi!" mi tappai gli occhi e corsi in camera tirando la porta dietro di me e gettandomi sul letto ridendo a crepapelle.

Pochi minuti dopo fu Stef ad invitarmi in cucina promettendo di essere vestito e pulito.

Vidi seduta al tavolo la piccola ragazza di poco prima ma questa volta con dei jeans e i capelli biondi legati.

" Ehm.. mi dispiace per prima io beh..."

" sta tranquilla Bi, lei è Angelica la mia ragazza" i miei occhi si illuminarono di gioia

Una Divina TragediaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora