Capitolo 21

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Beatrice

Boccheggiai incapace di dire altro se non il suo nome. Non mi curai di Federico che al mio fianco mi stringeva a sé, la sua povera anima era incosciente di ciò che aveva fatto. Gli avevo solo detto di aver lavorato per una casa editrice per un po' e dato che non servivano particolari requisiti per il mio nuovo lavoro non avevo dovuto dire altro.

" Vi conoscete?" mi voltai verso il mio accompagnatore che osservava la scena con la fronte aggrottata.

" Beatrice ha lavorato per me" la sua risposta gelida mi colpì nel profondo.

" era la De Luca la casa editrice per cui lavoravi? Cavolo Bi perché non me lo hai detto prima?" alzai le spalle in modo innocente e notai lo sguardo di Samuel ricadere sul braccio di Federico ancora poggiato sulla mia schiena.

" Allora Federico come mai avevi tanta voglia di presentarmi Beatrice?" i toni si alleggerirono quando si rivolse al suo amico.

" amico mio, hai dinnanzi a te una dote naturale di scrittura oltre che la donna più bella che abbia mai incontrato" prese la mia mano baciandone il dorso in modo galante mentre le mie gote arrossivano senza ritegno e il mio cuore batteva all'impazzata per il campo minato in mezzo al quale mi trovavo.

Federico non notò la reazione di Samuel ma io sapevo che dietro quel piccolo spasmo all'occhio si celava ira e gelosia. Quasi mi venne da sorridere per la punizione divina a cui dovette assistere.

" Federico è sempre troppo gentile, ho solo scritto qualche pagina..."

" Posso dare un occhiata al tuo lavoro? " le parole di Sam mi pietrificarono. Aveva tentato molte volte di leggere il mio lavoro ma se davvero fosse stato interessato avrebbe dovuto valutarlo, il che mi mise in soggezione. Quell'opera di fantasia rappresentava in ogni dettaglio la mia vita e la sua era un presenza costante.

" Non è ultimato, sto ancora lavorando alla conclusione..." il mio fu un suono flebile quasi paurosa di fare udire il messaggio.

" Ultimamente Bi non ha passato un bel periodo, credo abbia bisogno un po' di tempo per riprendersi" mi morsi la lingua per non far tacere in malo modo Federico. Samuel curioso dalle parole del mio accompagnatore alzò un sopracciglio e incrociò le braccia la petto.

" Mi dispiace Beatrice, spero che adesso tu stia meglio" fissò truce ancora il braccio di Federico che non si era mosso di un centimetro e le sue parole mi aizzarono al dibattito.

" Molto meglio, grazie. Avevo bisogno del tempo per tornare in carreggiata" lui mi fissò con occhi scuri

" Già, vedo che non ti ci è voluto molto" sgranai gli occhi per quell'attacco diretto ma mi ricomposi e gli risposi a dovere.

" sempre più di quanto sia servito a te Samuel " dopo la mia ultima sferzata mi scusai con i due uomini e mi diressi alla toilette.

Attraversai la sala in agitazione fino a raggiungere il bagno. Mi rinfrescai il viso e sistemai il rossetto. Ero sconvolta perché mai mi sarei aspettata di vedere lui ad un evento del genere. Samuel aveva sempre rifiutato gli inviti alla fiera del libro considerando gli eventi mondani un inutile perdita di tempo ma proprio in quell'occasione aveva deciso di venire e minare quel poco di equilibrio che ero riuscita a ricostruire in un mese.

Solo quando ripresi a respirare ad un ritmo umano uscii da quella stanza. Ahimè la fortuna non era mai stata dalla mia parte infatti due occhi cielo avanzarono veloci verso di me non appena varcai la soglia della sala principale.

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