Capitolo 23

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Beatrice

" Elisa! Elisa dove sei?" la piccola peste aveva deciso di giocare a nascondino e dovetti ammettere che era davvero brava. Girai per tutto il giardino ma della bambina con occhi smeraldo nessuna traccia.

" Bi è pronta la carne!" Sentii da lontano la voce di Sam che mi avvertiva del pranzo. Era domenica e nonostante il mio angelo caduto avesse insistito tanto per passare l'intero weekend in un hotel lussuoso chissà dove , con le mie arti magiche lo avevo convinto a passare una domenica in casa con un semplice barbecue in giardino. Mi avvicinai alla brace dove il mio uomo e Stefano erano intenti a cucinare ogni prelibatezza.

" Si può sapere che fine avevi fatto?" guardai il mio amico colpevole e alzai le spalle in modo innocente.

" Stavo cercando Elisa, per caso l'avete vista?" Sam scoppiò a ridere facendomi imbronciare

" Tesoro la cerchi da più di mezz'ora credo sia arrivata l'ora di arrendersi" io scossi la testa contrita di essere stata fregata da una bambina di appena cinque anni.

" Credo che la birbante si sia nascosta in casa" le parole di Angelica mi fecero brillare gli occhi e guardai male i due uomini che sghignazzavano.

Entrai in casa mantenendo un silenzio religioso e cominciai a cercare in soggiorno. Dopo aver controllato ogni stanza e ogni armadio cominciai a perdere le speranze e poi ad un tratto mi balenò l'unico posto più assurdo dove solo uno scricciolo come lei sarebbe entrato.

" Tana per Elisa!" scoprii la bimba rannicchiata dentro la vasca da bagno che gettò un urlo stridulo non appena fu scoperta.

" Uffaa hai vinto!" la presi tra le braccia e mi diressi in giardino dove i ragazzi erano già pronti per il pranzo.

" finalmente l'hai trovata!" scossi la testa e misi giù quel piccolo diavoletto che corse tra le braccia di suo padre.

Mi sedetti accanto ad Angelica e di fronte a Samuel che mi guardava con occhi scintillanti.

" Mi ha fatto penare ma alla fine ce l'ho fatta"

" Non ce l'avresti fatta senza l'aiuto di Angelica Bi" guardai male Stefano che sghignazzava fiero.

" Hai proprio barato tesoro" adesso le mie fauci erano spalancate non solo perché il mio demone mi aveva definita una che bara dinnanzi a sua figlia, ma soprattutto perché il modo in cui lo disse mi provocò una fitta allo stomaco.

" Non posso credere che voi due siate coalizzati contro di me, spero solo che Angelica stia dalla mia parte" guardai la ragazza che mi fece un occhiolino d'intesa

" Ragazzi se fossi in voi farei attenzione" i due uomini si guardarono tra loro ed esplosero ina una risata irritante.

" Angelica, tesoro scusa se te lo dico ma hai detto una sciocchezza" la ragazza lo fulminò con lo sguardo mentre il mio stupido amico si asciugava le lacrime per le grasse risate.

Volevo farla pagare a quei piccoli diavoli ed escogitai un piano in quattro e quattr'otto.

" Che ne dite di una sfida?" tre paia di occhi mi fissarono e io sorrisi in modo innocente.

" Che tipo di sfida?" come secondo i piani il mio piccolo demonio aveva abboccato immediatamente mentre Stef era ancora perplesso.

" Beh a nascondino è ovvio"

" Stai scherzando Bi? È un gioco da bambini!" Stef mi derise ancora una volta e fu Angelica ad entrare in attacco

" Cos'è tesoro, hai paura di due piccole donne indifese?" lui si gonfiò il petto come un pavone pronto a sfoggiare le sue piume e rispose a tono

Una Divina TragediaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora