Capitolo 10

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Beatrice

Mi svegliai avvolta da un profumo inebriante, un magnifico angelo giaceva sereno al mio fianco ma ahimè per troppo poco i suoi occhi rimasero chiusi così che io potessi ammirarlo indisturbata

" buongiorno" esibii il mio miglior sorriso e gli carezzai il volto ricoperto dalla barba ispida. i suoi occhi lucenti si incupirono e con gesto repentino si scostò da me guizzando via dal letto. Lo osservai confusa mentre si rivestiva in tutta fretta. Mi misi a sedere coprendo il mio seno nudo con il lenzuolo sgualcito.

" Mi spieghi cosa stai facendo?" lui si voltò e quasi non lo riconobbi

" me ne vado"

" così dal nulla, te ne vai?" sgusciai via dalle coperte e presi in fretta una vestaglia dall'armadio.

Lo seguii fino alla porta cercando di fermarlo invano

" Cazzo, fermati Samael! Perché stai scappando?" lui si bloccò e si voltò.

" Abbiamo scopato Beatrice, e adesso me ne vado" la sua calma mi paralizzò

" ci vediamo a lavoro" sbattè la porta dietro di sé lasciandomi me a raccogliere i cocci della mia imprudenza. Il confine era svanito e la falena aveva bruciato le sue ali.

" Bibi.." mi voltai verso Stef che mi guardava con compassione. Passai le dita sotto ai miei occhi lucidi e gli sorrisi.

" va tutto bene" lui si avvicinò racchiudendomi tra le sue braccia

" Non va tutto bene!" mi strinse di più a se dandomi quel calore di cui avevo bisogno

" Dovresti mandarlo all'altro mondo e non fargli di più da schiava Beatrice" mi scostò dal suo petto e mi guardò serio.

Buttai fuori l'aria dai polmoni e chiusi gli occhi per un istante prima di parlare

" Hai ragione dovrei farlo" Stef aveva la capacità di interpretare i miei pensieri con un solo sguardo

" ma non lo farai vero?" il suo tono rassegnato mi fece colpevolizzare me stessa per quell'atteggiamento così ostinato.

" No, non lo farò" lui annuì e lasciò un casto bacio sulla mia fronte prima di ritornare nella sua stanza.

***

" BIBI!" una bambina corse verso la mia scrivania come un grillo impazzito. Non mi diede il tempo di proferire parola che la ritrovai attaccata alle mie gambe.

" Elisa De Luca cosa ci fai qui ? " la sollevai da terra e la riempii di baci facendola ridere

" sono con la mamma" in quel momento fece la sua comparsa la madre della bambina. Mariavittoria era indubbiamente una donna bellissima ma i suoi modi erano esagerati e il suo linguaggio scomposto. Mi chiesi cosa ,oltre l'aspetto fisico, avesse potuto affascinare De Luca tanto da sposarla. Il suo volto longilineo e la sua espressione ariosa mi fecero figurare una donna molto simile a lei, mia madre.

" Signora Lione, non l'aspettavamo" lei mi guardò saccente rilasciando uno sguardo inorridito alla figlia che giocava con i miei capelli.

" credi che abbia bisogno di un appuntamento? Dov'è mio marito?" Ex marito, precisai nella mia mente

" Il signor De Luca ancora non è qui " mi balenò un idea malvagia

" se vuole può aspettarlo nel suo ufficio, arriverà a momenti" le rivolsi un sorriso falso e l'accompagnai nell'ufficio del demonio.

Ripresi il lavoro con calma sentendomi in pace con me stessa. Di certo per Samuel trovare la donna che sopporta di meno nel suo ufficio sarà una bella sorpresa.

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