Pov: Nicolò
l'indomani mattina la sveglia suona molto presto, alle 6:40. Traumatico.
Ho messo la sveglia apposta così presto in modo da fare tutte le mie cose in tranquillità senza Jo tra i piedi. Con molti sbadigli mi alzo barcollando ancora reduce dalla sera prima, e mi dirigo verso il bagno per una doccia.Alle 7:30 ci troviamo con il resto dei ragazzi a fare colazione, non mangiamo tanto perché l'allenamento è di mattina presto, mangeremo di più a pranzo e durante la pausa.
Mentre mangio gli ultimi cereali penso a Caterina, alla camicia che quel cretino di Manuel mi ha macchiato, ai messaggi di ieri sera e soprattutto alla partita di domani.Mi risveglia dal mio stato di trance Spina, che con una pacca sulla spalla mi dice che dobbiamo andare in campo.
Nel giro di pochi minuti il mister ci ha già detto cosa dobbiamo fare, stamattina ci concentreremo sulla resistenza e sul fiato soprattutto, con le nostre solite partitelle e calci di rigore. Gigione in porta e si comincia.
Parte Leo Bonucci con un calcio di rigore che però gigio riesce a parare senza molti sforzi, stessa cosa fino ad arrivare a Jorge. Lo guardo in silenzio con le braccia conserte per vedere se almeno in campo riesce a dare il meglio di se, cosa che per mia sorpresa riesce a fare. Gigio infatti non riesce a parare la palla e finisce in rete come se niente fosse. Jorge deve aver notato il mio sguardo glaciale fisso su di lui, e infatti lui non fa da meno, aggiungendo come suo solito un sorriso irritante.
Chiudo le mani a pugno trattenendo quella voglia irrefrenabile di saltargli addosso.
Verso le 10 facciamo una pausa, prendo il telefono e controllo freneticamente le notifiche ma gli unici messaggi che ho ricevuto sono da parte di mia sorella Martina e da Fede.
Sbuffo e resto a fissare per qualche istante la panchina difronte a me. Stavo per l'ennesima volta aspettando che qualcosa o meglio qualcuna, si presentasse davanti a me per qualche strana magia.
Mi ero ripromesso di non pensarci più, almeno fino alla fine degli europei, cosa che sembra sempre più difficile .Mancini: «ragazzi venite qua per cortesia»
Mollo il telefono dentro il borsone e raggiungo gli altri.«ho bisogno che quelli che sto per chiamare vengano con me e il dottor Incerti per alcuni accertamenti medici, gli altri possono andare ad allenarsi in palestra con flessioni tapis roulant pesi insomma fate voi, avete carta bianca. [..] con me, Locatelli, Immobile, Raspadori, Chiellini, Bernardeschi e Pellegrini. Voi altri potete andare»
Tiro un sospiro di sollievo, cominciava a fare caldo e speravo di rientrare in hotel.
Fede: «nico mi aspetti? andiamo insieme se vuoi»
«va bene non ce problema» raccolgo la mia roba e ci avviamo insieme agli altri.[...]
«ti vedo pensieroso, tutto ok?»
«si è che sono molto stanco dopo ieri sera»
«e cate?»
«cate niente, siamo solo amici. Non ho tempo per qualcosa oltre una semplice amicizia. poi sai anche come sono fatto io, è difficile che una ragazza mi prenda sul serio, ma per prendermi non intendo solo fisicamente, ma soprattutto mentalmente.
Se non mi tieni testa allora lascia perdere.»
Federico ride e scuote la testa rassegnato, ok forse ho un po' esagerato, ma è la verità. Piu o meno.«strano perché sembra proprio tu abbia descritto lei»
Lucy: «lei chi???» Lucy spunta dietro il bancone della hall e mi fa sobbalzare.
«niente e tu smettila di ridere!» Federico alza le mani e va verso la palestra mentre Lucy mi fissa socchiudendo gli occhi come per dire "Ti tengo d'occhio".Varco le porte della palestra e trovo lei, anzi loro, se vogliamo essere precisi .
Da una parte, seduta ai bilancieri c'è Vanessa. Dall'altra parte al tapis roulant, Caterina.Mi chiedo come stiano frequentando lo stesso posto in modo così "ravvicinato" senza la voglia matta di prendersi per capelli. Facciamo progressi a quanto pare.
Vanessa appena mi vede mi mostra un sorriso che mi fa un po' imbarazzare. Dall'altra parte c'è un esemplare di Caterina Bastoni che a stento mi guarda.
Ha le cuffie nelle orecchie, evidentemente sarà concentrata.Ricordo poi cosa mi ero ripromesso appena qualche minuto fa, calcio. calcio, calcio calcio calcio e solo calcio, no caterine,
no distrazioni.
Sento un brusio provenire dalla hall, saranno rientrati anche gli altri, infatti sento le loro voci sempre più vicine.Bonucci: «E tu che fai fermo? fai qualcosa»si fionda ai bilancieri mollando nel primo buco disponibile la sua bottiglia d'acqua. Leonardo è sempre stato un tipo un po' burbero, un po' troppo autoritario, ma alla fine è giusto anche così, deve dare l'esempio.
Mi dirigo anche io ai bilancieri, cominciando con 2 da 5 kg e mezzo.
Dopo un quarto d'ora di pesi passo al tapis roulant, e nello stesso istante in cui ci metto piede, Caterina scende, prende la sua bottiglia ed esce dalla palestra. Che le prende?Pessina:«ragazze nico, sono ragazze.»
Alzo le spalle rassegnato, apro spotify e metto la mia playlist per gli allenamenti.Prima dell'una non pranziamo, infatti molti di noi si stanno lamentando per la fame, ma a quanto pare hanno avuto problemi in cucina con i pasti e sembra ci siano rallentamenti.
Ne approfitto per continuare ad allenarmi, ho promesso a me stesso che avrei dato tutto me stesso in questo europeo,non avremo un altra sconfitta.
Loca: «così finirai per avere i crampi »
«non mi interessa, tra poco abbiamo la partita e devo essere al top, dico bene?»
Loca : «si ma ora basta che si mangia e ho fame»Durante il pranzo cerco lo sguardo di Cate diverse volte ma lei sembra come evitarmi, è possibile che sia sempre così bipolare questa ragazza?
Difianco a me ho Lorenzo e Marco Verratti, provano diverse volte a coinvolgermi nei loro discorsi ma non riesco a seguirli.
Lorenzo: «ue ma che ti prende?»
«nulla di particolare, ansia da pre partita»
«ahh ma non hai da preoccuparti, riusciremo a fare il nostro meglio come sempre»
«lo so.. ma sai quando non pensi ad altro che a una determinata cosa con la costante ansia di non riuscire a farcela?»
Marco: «giochiamo a calcio Nicolò hahahaha ci sarà un motivo»
non posso che dargli ragione.Giocherello un po' con il tovagliolo fino a quando sento il cellulare vibrare dentro la tasca dei pantaloni, lo prendo in mano e mi si illuminano gli occhi.
cate: «va tutto bene?»
La guardo, e lei fa lo stesso, mi mancavano i suoi occhi, è seduta un po' più in là rispetto a me ma è come se l'avessi difronte, i suoi occhi riuscirei a riconoscerli in mezzo a chiunque. E siamo punto e a capo.«vieni con me?»
Aspetto una risposta un po' impaziente e involontariamente comincio a muovere la gamba destra.
La guardo di nuovo e lei mi fa si con la testa.continua ...
ebbene sì ragazzi dopo mesi e mesi di assenza ce l'ho fatta, non so per quanto riuscirò a portare avanti il ritmo ma devo ammettere che questa storia mi stava mancando e non mi piaceva l'idea di averla lasciata incompleta,farò il possibile per portarla a termine, nel frattempo ditemi se vi sta piacendo e se dovrei cambiare qualcosa o magari datemi delle idee per i prossimi capitoli❤️
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𝒈𝒊𝒐𝒄𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒊 || 𝗻𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼̀ 𝗯𝗮𝗿𝗲𝗹𝗹𝗮💙
Fanfic«non ho mai capito perché provassi cosi tanto interesse per un ragazzo come lui. era diverso dagli altri si ormai questa frase la si sente dappertutto, ma con lui avevo un legame che andava fuori dal comune, non riuscivamo per quanto ci provassimo...