CAPITOLO 30

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Pov: Caterina

Sono le 19 di sera e a momenti ci serviranno la cena, sono seduta vicino a Lorenzo e non faccio altro che ridere per le sue battute.
Durante la cena non possono mai mancare le occhiate scambiate con Nicolò, seduto esattamente difronte a me quindi i nostri occhi non fanno che incrociarsi.

C'è sempre stato tra di noi fin dal primo giorno questo gioco di sguardi che mi fa sempre impazzire..

Lorenzo: «ue ma mi stai ascoltando?»
Mi sono incantata a guardare la maglia bianca di Nicolò che aderisce perfettamente al suo petto lasciando intravedere il suo fisico, cazzo caterina concentrati.
«sisi scusa ero sovrappensiero come sempre»
Nicolò: «ti capita spesso di esserlo vero?»

Loca: «sei un po' distratta in questo periodo» ride e nel frattempo guarda Nicolò.
Annuisco imbarazzata e aggiro subito il discorso parlando delle partite, la prossima partita sarà contro il Belgio e dovremo giocare in trasferta, domani sera abbiamo l'aereo per Monaco, non vedo l'ora, io e Lu abbiamo pensato di fare un bel giro turistico per la città mentre i ragazzi si sarebbero allenati e perché no, anche un po di shopping.

Finita la cena i ragazzi si ritirano nelle loro stanze, se in hotel hanno più libero arbitrio qua a Coverciano la situazione cambia,perché non ce poi così tanto da fare, o ti alleni o mangi o stai in camera. Niente piscina, niente discoteche, niente feste, e un po' questo mi mancava ma Immobile e Insigne mi hanno promesso che dopo il Belgio, prima di tornare in Italia ci divertiremo,non vedo l'ora.

Visto che è da un po' che non passiamo un po' di tempo tra ragazze, passo da Lucy e restiamo a fare gossip per almeno mezz'ora buona, mi erano mancati questi momenti. Mi ha riferito che Fede da piccolo voleva diventare un giostraio per far salire tutti i suoi amichetti gratis, sono scoppiata a ridere; io le ho invece raccontato che Ale si sta per fidanzare con questa Camilla e l'ha presa bene, anzi è felice per lui.

«domani ti va se ci facciamo un giro qua nei dintorni?»
«certo, magari pranziamo anche fuori così poi prepariamo tutto per partire»

Organizziamo la giornata di domani e ci diamo la buonanotte.

Sto per tornare in camera quando sento nelle vicinanze la voce di Nicolò, cerco di capire da dove venga seguendo la voce che si fa sempre più vicina fino a quando non lo trovo davanti a una finestra a parlare al telefono. Non sono una che origlia le conversazioni degli altri,ma per qualche strano motivo il mio sesto senso mi diceva di rimanere ad ascoltare, anche per curiosità. Cosi mi nascondo dietro la colonna del muro sperando di non farmi vedere.

«stai meglio? capisco.. Sisi tutto bene, siamo rientrati ieri. Nono non ci torno a casa,col cazzo. No non mi va Fede, proprio per niente. Si poi mi ha detto mio padre che hanno venduto la casa a Bologna e tornano a Milano, pensa un po' che gioia riaverli intorno. Si si ma dovrò tornare anche io a Milano in ogni caso. No Fede non posso...non posso. Lo so ne avevamo parlato e mi dispiace che le cose siano andate così, quando torno ne parliamo di persona. Anche tu mi manchi, ci sentiamo ok? Ti amo» deglutisco con una fitta allo stomaco.

Sento che la conversazione è finita quindi sgattaiolo di corsa nella mia stanza senza farmi vedere ma purtroppo Manuel mi vede prima ancora di infilare la chiave nella serratura. Cazzo.

Loca: «cate!! ti stavo cercando da mezz'ora hahahah»
«hey eccomi qua scusa ero da lucy, ti serviva qualcosa?»
«no niente di particolare solo che ero da solo e cercavo un po' di compagnia, ma se sei stanca non preoccuparti vado a rompere le palle agli altri» Non so cosa rispondergli, vorrei tanto stare con lui, è un mio amico e mi dispiace lasciarlo solo ma in questo momento sono in uno stato di assoluta confusione.

Ci metto un po' a rispondere ma senza pensarci più di tanto accetto ed entriamo nella sua stanza.
Senza pensare troppo di chi sia il letto affianco a quello di Manuel mi ci sdraio sopra, sospirando profondamente. Sono triste, e delusa. Lo sapevo che sarebbe andata a finire così. Stronzo che non è altro.

«ti senti bene?»
Annuisco poco convinta, ma Manuel non cede infatti viene a sedersi vicino a me.
«cosa fai quando una persona di cui ti fidavi non dico ciecamente ma quasi, ti delude?»
Mi guarda un po' spaesato, poi guarda in basso mordendosi l'interno della guancia.
«beh dipende dalla situazione..è la prima volta che succede? voglio dire è la prima volta che ti ha deluso?»

Si, è la prima volta ma porca troia mi fidavo di lui, pensavo fossi importante per lui. "non riesco a non pensarti"vaffanculo Nicolò.

«era la prima volta ma non significa che sia giustificato, anzi avrebbe dovuto parlarmene»
Loca è sempre più confuso e decido di lasciar perdere, ce la sbrigheremo io e lui, chissà se avrà mai il coraggio di dirmi le cose cosi come stanno, cioè che è fidanzato con una certa Federica e non mi ha MAI detto NIENTE di NIENTE.Era come se non esistesse, neanche Ale me ne ha mai parlato, poi dalla sua domanda fatta a Roma "cosa c'è con Barella" potevo mai pensare che fosse fidanzato? Ma figuriamoci.

Sentiamo la porta aprirsi e suppongo sia il compagno di stanza di Manuel, alzo gli occhi e non ci credo

«sarebbe il mio letto eh però stacci pure tranquilla non mi serve ora» mi alzo di scatto dal suo letto e mi siedo su quello di Manuel, sempre più confuso.
Nicolò invece rimane sorpreso dalla mia reazione, se solo sapesse cosa ho sentito.

«dov'eri nico?»
Si dov'eri Nico?
«ero andato a chiamare mia sorella, è stata male in questi giorni»

E se fosse  davvero sua sorella? Per un attimo mi si annebbia il cervello, no impossibile ho sentito Ti amo alla fine,e va bene l'amore fraterno eh, però..
«come si chiama tua sorella?»
«Martina»
Come non detto, se aveva una piccola chance ora è di nuovotutto perso.
«vabbe io me ne vado si è fatto tardi»
«di già?»
«dai non puoi andartene proprio quando arrivo io»

«non è colpa mia se eri al telefono» a parlare con la tua fidanzata avrei aggiunto

Saluto Manuel con un bacio sulla guancia mentre Nicolò con un freddo e semplice buonanotte. Non ha avuto neanche le palle di parlarmene, per tutto questo tempo. Ok non stiamo insieme ma io gli ho detto delle cose importanti, ci siamo baciati più di una volta, poteva approfittarne per parlare di questa tizia e invece ha preferito tacere e fare il doppio gioco.

Pov: Nicolò

«buonanotte manu»
li lascia un bacio sulla guancia mentre a me non caga neanche per sbaglio, è incazzata e si vede, ma non capisco per cosa.
Manu è andato in bagno, così prima che Cate varchi la porta della sua stanza la seguo.

Si gira infastidita e mi guarda per la prima volta da quando la conosco, con occhi pieni di disprezzo e di ghiaccio. Non sono gli occhi di sempre. Ma continuo a non capirne il motivo.

Mi guarda prima di entrare, potrei giurare di aver visto i suoi occhi lucidi, ma che cazzo le prende? Forse ha il ciclo, anche Martina si comporta così spesso.

Mi avvicino a lei con fare preoccupato
«hei..stai bene?»
Non l'avessi mai fatto.

Mi lascia uno schiaffo sulla guancia sinistra e nel frattempo una lacrima le bagna la maglietta.
Rimango allibito
«ma si può sapere che cazzo ti prende ?» mi sbatte la porta in faccia senza aggiungere altro.

Non capisco, non ho fatto niente, assolutamente niente, cosa ho fatto per meritarmi uno schiaffo da lei poi, perché dagli altri sono abituato, ma da lei..

Torno in stanza e per fortuna sento il rumore dell'acqua che scorre quindi suppongo Manuel si stia lavando, meglio cosi non dovrà vedermi in questo stato, imbarazzato e umiliato per la prima volta in questo modo.

𝒈𝒊𝒐𝒄𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒊 || 𝗻𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼̀ 𝗯𝗮𝗿𝗲𝗹𝗹𝗮💙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora