CAPITOLO 7

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Finalmente arriva il mio giorno preferito di tutta la settimana, dopo il sabato ovviamente, lunedì.
Perché lunedi? beh io lo vedo come una motivazione per nuovi propositi, obiettivi ed essere più produttivi, cosa che nell'ultimo periodo mi manca un po' .

Ora sono le 11:15, e non sapendo cosa fare mi sto mettendo un po avanti con i compiti delle vacanze, che immensa rottura.
Ale è ad allenamento, mi sarebbe piaciuto andare con lui ma non voglio essere troppo d'impiccio. A proposito, non gli ho parlato dell'idea di portare me e lucy agli europei, ne ho parlato solo con mia madre e non se la sente a lasciarmi per un mese, anche se sono ormai 2 anni che io e Ale viviamo da soli, anche se  comunque non la biasimo, ale ha già abbastanza da fare con le partite e non può badare a me come una bambina di 5 anni.

[..]

Arrivata l'ora di pranzo Ale rientra con Nicolò, cosa che non mi dispiace poi così tanto, basta che non mi rubi un altro cibo che mi piace. Loro due sono penso tra i più uniti nella squadra dopo Ciro e Lorenzo, d'altronde giocano insieme anche in Serie A quindi si conoscono da una vita.

Ale: «che c'è di buono da mangiare?»
cate: « mi dispiace dirvelo ma oggi devo cucinare io e il massimo che posso fare è una pasta al sugo. »
Vedo Nicolò che accenna ad una risata e non appena vede che me ne accorgo ritorna subito serio, come non se lo avessi già visto e fulminato.
«beh se a barbarella non sta bene può sempre tornare a casa sua, dove forse starebbe meglio»
Vedo immediatamente che il suo volto si fa serio, pensieroso e triste.
Alessandro mi prende in disparte, e io continuo a non capire cos'abbia detto di sbagliato o addirittura offensivo. Pensavo si fosse capito che stessi scherzando.

«cate i genitori di nico stanno divorziando. Per lui è difficile la situazione, dopo anni e anni di matrimonio.. non vuole tornare a casa perché l'atmosfera è bruttissima, sono successe cose che neanche ti immagini..Non ha le forze di in quella casa, starà un po da noi e un po dalla nonna di Fede. Sii comprensiva per favore» ed è lì, che mi crolla il mondo addosso. Mi sarei aspettata di ogni, ma questa è forte, so come ci si sente. Di colpo mi sento immediatamente in colpa e senza preavviso vado ad abbracciare Nicolò senza neanche lasciare che me lo impedisca.

«non serve che lo fai per me»
«ti chiedo scusa non ne sapevo niente, stai da noi quanto necessario, davvero scusami non volevo fare la stronza, ce si ma no. Nel senso-»
«cate basta ora, non preoccuparti non lo sapevi . Ora è tutto ok, ma fattela dire una cosa, sto morendo di fame e ora mi mangerei anche la tua pasta al sugo mezza cruda »

Ridiamo tutti e 3 e alla fine decidiamo di uscire e andarci a mangiare sushi nel centro di Bologna, la voglia di cucinare era passata a tutti e 3.

ore 13:16,al ristorante..

Ale: «penso di aver appena mangiato il sushi migliore che abbia mai provato»
[...]
Nicolò si alza con il portafoglio in mano pronto a pagare il conto per tutti, subito chiamo a rapporto Ale, perché col cavolo che avrebbe pagato tutto lui.
«dove pensi di andare tu!» raggiunge nico e alla fine riesce a convincerlo a dividere il conto in due.

POV: Nicolò
Con la pancia piena manco fosse il cenone di Capodanno, usciamo dal ristorante, per farci una camminata per smaltire un po'.

Antonio vaffanculo basta! io domani chiamo il mio avvocato.

Quelle parole, le continue litigate dei miei genitori , continuavano a rimbombare nella mia testa, secondo dopo secondo. Mi tormentavano. Sono anni che i miei si sono sempre amati e rispettati. Anni, e per l'esattezza sono ben 25 anni. Non sono pochi.
Voi direte : "ma non pensarci sei adulto ormai, hai un europeo da vincere pensa a quello" no. Non ce la faccio, sono sempre stato legatissimo ai miei genitori, loro a me , e vederli così è peggio di essere pugnalato alle spalle. Sembra ridicolo e infantile il mio comportamento, ma vi posso assicurare che finché non lo provate voi stessi sulla vostra stessa pelle, non lo capirete mai. E vi auguro di non provarlo. Non vedo l'ora di ritornarmene a Milano.

ale: «terra chiama nicolò»
«mh» riesco a dire.
«daiii barbarella cosa possiamo fare per farti sorridere» lo hai appena fatto. Mi ha fatto sorridere come sempre riesce a fare, senza neanche accorgersene.

Con quei capelli mossi un po ribelli che puntualmente le finiscono negli occhi e quel sorriso cosi sincero e solare. Da quando l'ho conosciuta mi fa sorridere praticamente dalla mattina quando mi alzo fino alla sera che mi addormento. Si ok sembro psicopatico, ma è un pensiero d'affetto il mio, una sorta di affetto "amichevole" suppongo.

«hei ha sorriso!» indica alla sorella le mie labbra, cosa che mi mette leggermente in imbarazzo.
«hehehe il mio soprannome allora fa effetto..ehhhh ehhh barbarella😏😏»
Eccome se fa effetto
«hai un po rotto con questo barbarella però eh» ma chi voglio prendere in giro, mi farei chiamare così solo da lei per il resto della mia carriera.

«è il tuo cognome io non posso farci niente» fa spallucce e si ripara dietro al fratello come una bambina.
Non posso non sorridere con lei.
ale: «missione compiuta» si battono il cinque tra di loro, e alla fine ridendo e scherzando ci rendiamo conto solo ora di essere arrivati inconsapevolmente davanti alla casa della nonna di Fede.

cate: «che facciamo ?»
Mi ricordo improvvisamente che nel pomeriggio io e fede avevamo programmato una corsa per riscaldarci un po prima dell'allenamento serale pre-partenza.

POV: Caterina
Dopo che Nicolò ha fatto tappa a casa di Chiesa, io ed Ale siamo rientrati a casa, più morti che vivi. Abbiamo camminato per non so quanto tempo sotto al sole del primo pomeriggio, un suicidio. Infatti tempo di toglierci le scarpe che siamo crollati entrambi in un sonno profondo,anche troppo.

continua..

spazio autrice
salve notturni, scusate l'orario ma solo ora sto riuscendo a trovare un po di tempo per dedicarmi alla storia. Ho tantissime idee in mente e piano piano le sto buttando giù tutte🧎🏻‍♀️
sooooo gold night💖

𝒈𝒊𝒐𝒄𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒊 || 𝗻𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼̀ 𝗯𝗮𝗿𝗲𝗹𝗹𝗮💙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora