I Due Boxeurs

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"stai bene tesoro?" mi chiede mio padre
"si papà è tutto ok. Non ti arrabbiare con Max promettimelo" gli chiedo
"non sono arrabbiato con Max, ti ha difeso insieme a Charles e io li ho difesi entrambi con i commissari"
"grazie papà" lo abbraccio
"dove vai? Mi chiede vedendo che sto andando verso la porta
"devo vederli papà"
Annuisce comprensivo

Busso alla porta di Max. Mi apre e mi sorride.
Noto il taglio sul labbro e la mano leggermente scorticata.
"Non è niente tranquilla, entra"
"Max è tutta colpa mia, non dovevo venire avevi ragione"
Gli accarezzo la mano
"hai fatto bene invece! Dovevo farlo 4 anni fa!"
"dimmi se stai bene davvero per favore"
Gira gli occhi
"siiii sto bene, è solo un graffio, quel nano non mi ha fatto niente, la mano l'ho strisciata per terra"
"mi abbracci?" gli chiedo
"vieni qui" e mi tuffo addosso a lui
"grazie Max, nessuno mi avrebbe difeso come hai fatto tu oggi"
"beh uno si Ale. Vai da lui, corri"
"ma... Max magari gli scrivo"
"no Ale, vai da lui, lo hai visto no? Ha fatto la stessa cosa che ho fatto io. Va da lui, poi andremo avanti tutti, ma devi farlo e lo sai anche tu... Nicole o non Nicole"
Annuisco e prima che posso parlare ancora mi ferma
"sto bene tranquilla. Vattene ora Pippa, ho una videochiamata in Inghilterra da fare a cui tu non puoi assistere"
"ripeto, tu sei malato"
Ridiamo mentre mi chiudo la porta alle spalle e vado da Charles.

Mi faccio coraggio, una mano sta torturando il bordo del giacchetto che porto e l'altra bussa leggermente.
Senza chiedere chi è apre la porta.
È sorpreso di vedermi glielo vedo dagli occhi ma mi sorride, tenendosi il ghiaccio sullo zigomo.
Anche lui ha il dorso della mano scorticata.
"ciao Charles"
"ehy bellissima, vuoi entrare?"
"se posso sì"
"certo che puoi, vieni"
Entro e resto in piedi guardandolo. Posa il ghiaccio istantaneo sul tavolinetto e mi guarda.
"oddio è livido"
"Non è niente, non si è neanche gonfiato"
"la mano?" gli chiede
"tutto regolare guarda"
La muove e muove le dita
Sorrido
"io volevo solo ringraziarti Charles, mi hai difeso ma non c'era bisogno"
"oh lo so bene, ho visto come gli hai tirato la chiave, sono colpito"
"tutta una questione di nervi"
"allora dovrò ricordarmi di non farteli venire o di accertarmi che non ci siano chiavi inglesi nei paraggi"
Mi fa ridere e ride anche lui.
"sei stata da Max?"
"si, sta bene"
Annuisce
Improvvisamente gli squilla il cellulare, probabilmente è Nicole.
"ok Charles volevo solo ringraziarti, ti lascio alle tue cose. Ciao, ci vediamo"
Esco come se avessi una miccia accesa che si consuma ai piedi e corro verso l'ascensore, la sua camera è al piano superiore alla mia.

Sono davanti l'ascensore sto aspettando che arrivi quando qualcuno mi appoggia la mano sul braccio, mi giro e lui è qui
"Non te ne andare" mi dice
"devo andare Charles"
"vieni per favore"
Le porte dell'ascensore si aprono, le guardo richiudersi e guardo Charles.
Insieme torniamo in camera sua.

Siamo di nuovo qui, io e lui, entrambi in piedi, entrambi in silenzio.
Parla! Non so che fare...
"Charles senti, so che vuoi parlarmi della tua decisione e di Nicole, io vorrei Solo che tu sapessi che va bene, lo accetto e lo capisco. Con il tempo poi ci dimenticheremo di quello che abbiamo provato e ne rideremo. Possiamo provare ad essere amici, che ne dici? "
"no" mi dice semplicemente
Mi fa male la sua risposta
"ok" riesco a rispondere
Lui mi si avvicina
"no perché non posso essere amico di una persona che vorrei con me in tutt'altro modo. Sarebbe come se decidessi di farmi del male da solo"
"Charles possiamo essere solo questo e lo sai anche tu"
"io non riesco a vederti come un'amica Ale"
"c'è Nicole"
"siediti e ascolta per favore"
Mi siedo mentre lui mi racconta tutto, delle settimane a Monaco, di quello che prova, di come si sente sbagliato e di come per la sua insicurezza ha accettato quello stupido compromesso.
L'ho ascoltato in silenzio cercando di non fare caso al mio cuore che cerca di schizzarmi fuori dal petto.
Continua cercando di spiegarmi cosa sente per me, mi spiega che quando è da solo e cerca di esserlo la maggior parte del tempo, chiude gli occhi e vede me, mi dice che guarda sempre le mie foto che ha sul suo telefono e che tutte le mattine si alza presto per vedere l'alba ricordando la nostra alba Australiana.
Quando non parla più, riprende il ghiaccio e se lo rimette sullo zigomo, deve fargli male.
Mi Alzo e vado da lui
"sdraiati pugile"
Si sdraia sul letto mentre gli prendo il ghiaccio nuovo e glielo tengo io.
"riposati ora"
"Non voglio riposarmi, sto bene"
"si si state tutti bene, tu e Max siete uguali ecco perché non vi sopportate"
"no è che vogliamo bene alla stessa ragazza, in due modi differenti"
"shhh zitto Leclerc, vi voglio bene anche io"
Mi toglie la mano dal suo viso e si tira su dal letto
"credo di essere innamorato di te Ale" mi dice serio
"Charles"
"Non dirlo Ale, è finita con Nicole lo so, l'ho sempre saputo e questo mese è una grandissima stronzata, aveva ragione Pierre. Da quando ti ho visto non c'è stata più storia. Sei tu quella che voglio, sei tu"
Io non so perché, o meglio lo so benissimo, mi avvicino ancora di più a lui e lo bacio.
Ne ho bisogno, ho bisogno di lui.

Charles

Non resisto, non posso resistere, ci sto provando ma Cristo neanche un santo con tanto di aureola in testa resisterebbe al contatto delle sue labbra sulle mie. È fuoco nel fuoco, un incontro di anime.
Apro le labbra e con la lingua trovo la sua. Dio mio, solo con un bacio mi fa sentire così.
Sono sconnesso, sento le sue mani nei miei capelli, mi attira verso di sé e in un secondo ci ritroviamo entrambi in ginocchio sul letto stretti in un abbraccio mentre cerco di spogliarla.
Mi sta sollevando la maglietta che porto, mi stacco momentaneamente dal suo bacio per toglierla, lei è solo in reggiseno.
La strada del fermiamoci ora non è più percorribile.
La attiro a me slacciandole con una mano il reggiseno buttandolo lontano, la faccio sdraiare delicatamente mentre la ricopro di baci accarezzando ogni piccolo centimetro della sua profumata pelle.
La sento emettere gridolini di piacere come quando mangiava la ciambella, impazzisco del tutto.
Sento le sue unghie sulla mia schiena che affondano leggermente nella mia pelle, lasciandomi dei segni di fuoco.
La guardo negli occhi in cerca di un dubbio, di un ripensamento ma Ale mi sorride e cattura le mie labbra in un piccolo morso eccitante.
Velocemente anche gli altri indumenti che separano i nostri corpi dalla totalità delle nostre nudità finiscono per terra e ci ritroviamo nudi, completamente persi l'uno nell'altro.
Nell'esatto momento che i nostri corpi si uniscono quel fuoco di passione che entrambi abbiamo provato fin dal nostro primo incontro, esplode come una bomba.
È come se ci conoscessimo da sempre, io sento ciò che vuole lei, lei sente ciò che voglio io vogliamo la stessa cosa, amarci ora qui, subito, insieme.
Nel momento che lei grida il mio nome impazzendo di piacere, io grido il suo perdendomi completamente dentro di lei.

Non voglio lasciarla andare, la tengo stretta a me accarezzandola, anche molto tempo dopo. Averla nuda abbracciata a me è la più bella sensazione che esista.
"Ale stai bene tesoro?"
"meravigliosamente Charles, tu?"
"mi sento straordinariamente bene. Ho te qui e non ho bisogno di altro"
Mi sta facendo dei leggeri grattini sul fianco con le dita facendo ricoprire la mia pelle di brividi di piacere.
"Ale, resti con me stanotte?"
"si" mi risponde e mi attira di nuovo sopra di lei
Mi bacia il collo mentre le sue mani disegnano il mio corpo.
"sei sicura?"
"oh sì, sicurissima"
Mi strofina la sua gamba sulla mia e sono immediatamente pronto per lei, per noi.
Mi stringe fortissimo sia con le braccia che con le gambe mentre mi muovo dentro di lei amandoci di nuovo in fondo, fino alla fine.

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