Mi sveglio e subito mi giro verso la parte del letto dove ieri sera dormiva Ale.
È sveglia, sta fissando il soffitto della camera. Istintivamente lo guardo anch'io. Mi preoccupa vederla così, l'ho vista in tantissimi modi ma così mai e non so che fare.
"buongiorno" inizio
"che stiamo guardando?" riprovo
Per tutta risposta mi si avvicina coccolandosi ancora a me e dandomi un bacio sulla guancia.
La sento tremare un po'.
Ha bisogno di affetto e di sentirsi amata. La abbraccio ma scotta!
"Ale credo che tu abbia la febbre"
Mi Alzo e chiamo la reception chiedendo un termometro e un dottore.
Vado in bagno e in fretta mi lavo e mi vesto.
Probabilmente tutta l'acqua presa ieri seduta per terra l'ha fatta ammalare.Esco dal bagno appena in tempo per aprire la porta, stanno bussando.
Sono loro, entrano tutti e tre guardando tutti Ale che è a letto.
"come sta Max?" mi chiede Daniel
"credo abbia la febbre alta"
Christina va da lei, le parla ma Ale resta in silenzio.
"Pierre hai sentito Charles?" gli chiedo
"non mi risponde. Mi ha scritto un messaggio dicendomi che è a casa e non ha voglia di parlare"
Eccone un altro, tutti in silenzio.
Bussano di nuovo alla porta, apro e stavolta è il dottore.
Lasciamo in camera solo Christina.
Dopo 10 minuti Christina apre la porta e rientriamo.
"cos'ha?" chiedo diretto al dottore
"la signorina ha la febbre alta e la gola arrossata. Probabilmente un principio di bronchite dovuta alla pioggia che ha preso ieri"
"è per questo che non parla?" prova a chiedere Daniel
"no, questo credo sia legato a un fatto psicologico mi dispiace. Le ho dato le medicine da prendere. Mi diceva la signorina Wolff che dovete prendere un aereo, aspettate che si abbassi la febbre"
"grazie dottore, grazie mille" gli dico stringendogli la mano.
Vado di nuovo da lei
"Ale appena di abbassa la febbre andiamo a casa ok?"
Mi guarda e vedo che ha pianto ancora.
"parlami per favore, risolveremo tutto ma tu parlami"
"Max dai, vieni" Pierre mi prende per un braccio e usciamo di nuovo per andare a fare colazione.Quando torniamo in camera, la trovo sempre sdraiata nel letto.
Christina, Daniel e Pierre si mettono sul divano a vedere la tv mentre io mi siedo sul letto vicino a lei.
Le tocco la fronte, è ancora calda ma meno rispetto a prima.
Mi passa il suo telefono che ha ripreso a vibrare.
Le 112 notifiche di ieri non ci sono più, ora ce ne sono 36 e sempre di Charles.
"dovrai rispondere prima o poi Ale"
Per tutta risposta si gira di spalle a me.Tre ore dopo
I miei amici sono di sotto e ci aspettano.
La febbre è scesa ora e sto chiudendo le valigie, finalmente andiamo via da questo posto.
L'unica cosa che mi viene in mente ora è continuare a parlare, magari mi risponderà
"sai Ale pensavo che quando ti sarà passata la febbre, possiamo uscire in barca, ti posso insegnare ad andare sulla moto d'acqua. Poi se ti va una sera andremo in un locale fantastico, ci si diverte molto.Spesso ci vado con Daniel e ci divertiamo parecchio. Sono sicuro che ti piacerà.
L’unica cosa che non posso prometterti mentre starai con me è che io ti cucini qualcosa, non so cucinare lo sai, quindi ordineremo tutto … a meno che non lo farai tu. Christina e Pierre saranno da Daniel, ha la casa più grande se per te va bene ma se pensi che vuoi andare anche tu da lui va bene lo stesso, decidi tu”Non so più che dire, lei lo sa che non parlo molto, per me queste parole dette sono come una tesi di laurea.
Le valigie sono pronte, mi giro verso il letto con la sua felpa in mano e la trovo seduta che mi guarda e sorride.
“ti faccio ridere eh? Si in effetti sto parlando a cazzo sperando di ottenere una risposta da te, mi rimane solo di raccontarti una barzelletta. Vuoi una barzelletta Ale?”
La aiuto a mettersi la felpa e la guardo negli occhi vicinissimo al suo viso.
“parlami, per favore Ale, ho bisogno che tu mi parli, perché non lo fai? Hai paura che io possa giudicarti? Non lo farei mai lo sai. Hai paura che parleremo di Charles? Ti prometto che non lo faremo finché non vorrai parlarne tu. So che ti fa male e posso solo immaginare come ti sei sentita tra quelle cazzo di ruote, Pierre mi ha raccontato dove eri e come stavi”
Niente, ci rinuncio.
“ok come vuoi. Andiamo”
Si alza e mi abbraccia, la stringo forte a me.
“tranquilla pippa non ti lascio” le dico.
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Give Me A Reason
Short Story"dammi una ragione" "mi attrai" "Non basta" Alessia Marie Horner, innamorata delle macchine e della velocità, cresciuta in Formula 1. L'unico amore che conosce è per questo mondo, il mondo di suo padre Christian Horner. Mentre le altre bambine cre...