Capitolo 10

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«Ehi, bella, vieni stasera con me a vedere la partita?» fece Alan, l'umore sotto i piedi. Non aveva alcuna intenzione di andarci davvero. All'ultimo minuto, si sarebbe inventato qualche dolore non molto grave allo stomaco o alla testa o ai testicoli. Se avevi male ai testicoli era un fattore grave, giusto? Così grave da portarti all'ospedale o farti operare.

Alan rimosse in fretta il dolore ai testicoli dalle sue possibili scuse.

«Partita di basket? Sì! Ci vediamo là, okay?» Kristen sembrò molto eccitata al solo pensiero. Lei amava il basket.

Un po' del malumore di Alan scomparve. Qualche ora di tortura con la partita, poi avrebbe avuto sopra di lui Kristen. Era deciso. «Okay. Devi fare qualcosa prima?»

«Jane voleva che l'aiutassi a studiare per il compito di domani. Spero che non faccia come l'altra volta...»

«Lo spero anch'io.» Alan sorrise. «Se non riesci a venire, mi avverti, vero?»

«Certo... Vai con qualcun altro, però!»

«Credo che sarò con Happyline. Sai, quella mia compagna...»

La voce di Kristen si raffreddò. «Quella bruna?» chiese.

«Sì.»

«Mmh...»

«Siamo solo compagni di classe in alcune lezioni...»

«Lo spero per te.» Il tono geloso compiacque Alan. Quindi, sebbene la sua aria da secchione, i suoi occhiali dalle lenti spesse, e la sua statura, la sua ragazza lo considerava un vero playboy. «Ora vado. Jane mi passa a prendere tra poco... andiamo a casa sua.»

Alan si sentì bruciare da una pazza voglia di fare l'amore con lei. Quando Jane si sarebbe stufata della matematica, probabilmente si sarebbero distese sul letto a parlare di lui, a farsi foto sexy e inviandogliele, a farlo consumare voracemente dalla voglia. La salutò cercando di non fargli capire quei sentimenti, ma gli risultò impossibile.

*

«Missy? Tra due ore gioco. Vieni a vedermi?»

«Chris, mi piacerebbe tanto... ma mia sorella sta male e mio padre deve lavorare...»

«Missy...» Chris cercò di dire il suo nome facendole captare cosa provasse per lei, e anche la grande considerazione che aveva nei suoi confronti. Sapeva che un altro ragazzo si sarebbe arrabbiato, avrebbe fatto scenate, ma lui non era così, Amava molto Missy tanto da capire che lei non aveva alcuna voglia di assistere ad una partita di basket. Lei odiava gli sport, ma non ne aveva mai parlato male di fronte a lui, e Chris l'amava anche per questo.

«Chris, mi dispiace.»

«Non fa niente. Domattina ci vediamo a casa mia?»

«Attorno all'una?»

«Sì.»

«Okay. Chris, ora vado. So' che gli auguri anticipati portano sfiga, quindi ti mando solo un grosso bacio!»

«Grazie principessa. Ti amo.»

«Anch'io.»

«A domani.»

«A domani.»

Chris riattaccò il cellulare, poi andò a cambiarsi. I suoi compagni di squadra erano quasi tutti presi dall'ansia. Lo era anche lui, ma non lo dimostrava. Gli squillò il telefono. Aggrottò la fronte per la sorpresa.

*

«Tu. Devi. Venire.»

«Tu, stronzo, devi vincere!»

«Io lo farò senz'altro. Ci sarai?»

«Sì.»

«Grande amico! Ci vediamo dopo!»

Jordan staccò la telefonata e Dan cominciò a digitare il numero di Beth. Lei rispose al quarto squillo.

«Dan? Sei alla partita?»

«Mi sto preparando, amore. Devo passare a prenderti?»

«Oh, no.» Beth abbassò la voce. «Il mio capo non vuole darmi la serata libera. Mi dispiace. Tifo per la tua squadra!»

Dan rise a malincuore. Voleva abbracciarla, stringerla a sé, sentirla sua. Dopo il pomeriggio precedente, si sentiva pronto a chiederle di sposarlo. Non voleva parlargliene al telefono. Lo avrebbe fatto quando si sarebbero visti, forse il pomeriggio dopo.

«Ci vediamo domani, allora. Mi mancherai.»

«Anche tu. Ti amo, Beth.»

«Anch'io, Dan. A domani.»

Dan uscì di casa qualche minuto dopo, pronto per la partita e per fare da supporto morale a Jordan. Fu tentato di andare da Beth, portarla via dal lavoro, ma per fortuna ci ripensò.

Tre x LeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora