Capitolo 45

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«Cosa cazzo sta succedendo?» domandò Chris, fermandosi di colpo.

Alan si voltò e vide Dan e Beth che si fronteggiavano, rossi in faccia. «Stanno litigando.» mormorò sorpreso il moro.

Si avvicinarono in fretta ai due, in tempo per sentire la battuta di Dan - «E attorno a cosa gira, Elizabeth? Al lavoro? Il lavoro è più importante di me? O sei tu che hai un altro?» - e vedere Beth che gli tirava uno schiaffo. Chris e Alan trattennero il fiato, increduli, e spalancarono la bocca quando videro Dan restituirle lo schiaffo.

«Dici che dobbiamo metterci in mezzo?» sussurrò Alan a Chris.

Proprio in quel momento, Beth tirò un pugno al rosso e cominciò a tempestarlo di calci e pugni, urlando come una pazza furiosa. Attorno a loro si fermarono delle persone, troppo incredule per fermarli. La ragazza tirò un pesante calcio a un ginocchio di Dan, e lo videro vacillare. Beth gli diede le spalle e fece per allontanarsi, ma il rosso si riprese e la rincorse quasi a fatica, afferrandola e abbracciandola.

Alan e Chris non ebbero il coraggio di muoversi. Osservarono Dan stringere forte la ragazza, poi entrambi restarono come paralizzati quando lo videro in lacrime. Scivolò a terra, seduto, e Beth si protese verso di lui, i lunghi capelli lisci e biondi che nascondevano il volto del rosso. Dopo qualche altro minuto, entrambi si rialzarono, lui la prese per mano e si allontanarono.

«Cosa credi che sia successo?» mormorò piano Chris, riprendendo a camminare dietro di loro, la faccenda del bacio ormai dimenticata.

«Non lo so... hanno litigato, e questo è sicuro.» Alan deglutì. «Non credevo Kristen capace di picchiare.»

«Neanch'io. Ora sono sicuro che ci ucciderà.»

Uscirono dal parco e tornarono verso lo zoo, dove Beth e Dan risalirono sulla macchina di lui. Anche loro entrarono in quella della madre di Alan e aspettarono di vederli muoversi prima di tornare a pedinarli.


Dan guidava piano, le lacrime ormai avevano abbandonato il suo sguardo verde. Beth lo teneva d'occhio. Lei aveva detto che poteva riaccompagnarlo a casa, ma lui aveva scosso la testa e ora la stava riportando a casa sua.

«Sicuro che non ti vuoi fermare a parlare?» gli chiese Beth.

«Sono sicuro.» Lui sorrise. «Mi dispiace tantissimo averti tirato quello schiaffo, prima.»

«A me dispiace averti picchiato. Dan, sei sicuro che non vuoi che venga a casa tua a tenerti compagnia?»

«Sì. Non riuscirei a guardarti in faccia se vieni ora da me. Scusami.»

«Stai tranquillo. L'importante è che tu stia meglio.»

Lui le sorrise e la portò fin sotto casa. Scese dalla macchina tremante e l'accompagnò al portone, baciandola con forza.

«Ti chiamo stasera.» gli disse lei.

«No, amore, non è necessario. Provo a chiamarti io.»

«Non lo fare. Ti telefonerò.»

Dan la baciò ancora una volta poi tornò in macchina. Mise in moto e si allontanò dalla casa, diretto nell'unico posto dove i suoi pensieri riuscivano ad allinearsi nel cervello e a non fargli male.


«Dove sta andando?» domandò Chris, vedendo Dan rimettersi in moto.

«Non ne ho idea.» Alan guardò l'ultima foto scattata. «Lo vuoi inseguire?»

«Meglio di sì. Non voglio che gli capiti qualcosa di brutto.»

«Okay.»

Inseguirono la macchina rossa per numerose strade, e quando lo videro superare la strada che lo avrebbe riportato a casa, i due si sentirono a disagio. Chris non osò tornare indietro, almeno fino a quando non lo avrebbero saputo al sicuro. Forse entrambi avevano intuito dove l'amico stava andando, ma non avevano il coraggio di dirlo ad alta voce.

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