La mattina dopo, Alan notò con piacere come il suo stomaco stesse meglio. Certo, si sentiva svuotato e aveva così tanta fame come non gli accadeva da giorni, ma poteva dire di stare meglio.
Si alzò, si vestì, corse in bagno a osservare i progressi sul suo volto. Le occhiaie erano diminuite e sembrava stare meno male del solito.
Preparò la colazione al fratello e alla sorella, e li sentì vagamente litigare per il bagno. Ultimamente Erick stava tenendo testa a Isabel. Chissà cosa gli passava per la testa... e quella voce femminile che aveva udito il giorno prima? Proveniva da un film o era una persona in carne e ossa? Voleva indagare, e per un folle istante ebbe paura che si trattasse di Dana. Gli mancava solamente che uscisse con lui...
Erick apparve in cucina nervoso. Si sedette al suo solito posto e cominciò a mangiare, senza ringraziarlo. Alan lo studiò bevendo un bicchiere di succo d'arancia, chiedendosi cosa avesse. Quando entrò Isabel, li vide scoccarsi un'occhiata di fuoco.
«Accidenti, ragazzi.» fece Alan, mentre Isabel prendeva la sua tazza. «Mi state facendo rabbrividire, con tutto questo gelo!»
«Senti, Alan, inizia a farti i cazzi tuoi!» urlò Erick, così all'improvviso che Alan si lasciò sfuggire il bicchiere. Il piccolo Mars afferrò il suo zaino e uscì di casa.
«Ma che diamine è successo?» farfugliò Alan a Isabel, mortificato.
«È un coglione.» rispose lei, acida. «Faresti meglio ad accompagnarlo te a scuola. Mi passa a prendere Nathan.»
Alan annuì e uscì di casa, ignorando il bicchiere rotto e il succo d'arancia sparso ovunque. Corse dietro al fratello che aveva già superato il primo isolato.
«Dai, ti accompagno in macchina!» gli gridò.
Erick non gli rispose, e Alan lo seguì in macchina. Una volta salito, Erick non osò fiatare, e Alan era troppo impaurito di sentirsi urlare di nuovo addosso dal fratellino per aprire bocca.
«Buona giornata.» osò dirgli fermandosi di fronte alla scuola.
«Fanculo.» ringhiò Erick, sbattendo la portiera con forza.
Alan guardò Erick avvicinarsi a un gruppetto di amici, che lo liquidarono in fretta. Il giovane tirò dritto ed entrò a scuola. Alan desiderò sapere cosa gli fosse successo ma, ben considerando, per quel giorno aveva fatto abbastanza.
Si avviò allo yacht di Chris sapendo che era in anticipo di due ore. Parcheggiò l'auto, si avvicinò allo yacht di Chris, che sembrava deserto, e si sedette sul pontile, togliendosi le scarpe e mettendo i piedi nell'acqua.
Il pensiero di Erick continuò a popolargli la testa, e si chiese cosa avesse il ragazzino.
Toddy Bear gli telefonò alle otto in punto. Chris impiegò cinque minuti a rispondere al telefono, i capelli scarmigliati, gli occhi assonnati, e fu sorpreso nello scoprire di essere di nuovo nudo.
«Oggi di nuovo a casa?» domandò immediatamente Toddy, arrivando subito al punto.
«Sì. Ho bisogno di recuperare le energie.» rispose Chris, soffocando uno sbadiglio. «Mi capisci, vero?»
«Certo, amico. Ma lo sai che domani c'è il compito di matematica, vero? Come hai intenzione di superarlo?»
«Sparando numeri a cazzo.» rise Chris, e lanciò un'occhiata alla finestra. Subito scorse il ragazzo moro seduto sul pontile, con la testa all'aria. «A che ora è il compito?»
«Terza, come al solito. Sei con Missy, per caso?»
«No.» tagliò corto il biondo. «Ora devo andare.»
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Tre x Lei
RomanceQuesta è la storia di Dan, Alan e Chris. Tutti e tre hanno alle spalle una vita lunga e difficile, ognuno di loro nasconde dei segreti. Non si conoscono, si incontrano per la prima volta in un bar dopo una partita di basket tra le loro scuole. Non h...