Se, partendo, aveva sperato che dagli zii si sarebbe rilassato, Dan dovette ammettere di essersi sbagliato. Suo zio Harold lo svegliò alle sette in punto del mattino, sebbene fosse arrivato da loro alle tre di notte. Gli chiese aiuto a risistemare la cantina, e Dan aveva accettato, non osando ribattere poiché gli zii lo avevano accolto in casa con un preavviso inesistente.
La zia non si era ancora accorta della sua presenza in casa, e il loro figlio Jake era rientrato alla stessa ora di Dan, e lo aveva accolto entusiasta di quell'improvvisa novità. I due cugini si incontravano di rado, poiché Jake andava all'università e non faceva altro che studiare.
Ripulendo la cantina con lo zio, Dan trovò molte fotografie di lui e Danielle assieme a Jake. Mentre i due gemelli avevano l'età di dieci anni, il cugino ne stava compiendo quindici. Osservando quelle foto, Dan si chiese se la sorella avesse mai avuto una cotta segreta per il cugino. Jake era alto, i capelli rossi erano affascinanti, e non ricordavano per niente il colore di una carota, con gli occhi grigio tempesta, con i tratti delicati della madre e il sorriso facile, le spalle larghe da nuotatore professionista e una gran forza d'animo.
Dan ricordò che Jake, dopo la morte di Danielle, gli era stato molto vicino. Spesso era stato sorpreso di trovarlo in camera sua a leggere. Jake era buono e gentile, e non voleva lasciare il cugino da solo a soffrire, e se solo la sua presenza lo avesse fatto star meglio, avrebbe piantato una tenda nella sua camera.
Dan finì di guardare le foto e le posò in uno scatolone, lo sguardo spiritato. Zio Harold lo studiò, vide le foto e gli lanciò una strana occhiata.
«Vuoi tornare a dormire?» gli domandò, cauto.
«No, no, posso farcela.» Dan si sforzò di sorridere.
«Come va con i tuoi genitori?»
«Con la mamma è sempre uguale. Con papà... da quando gli ho presentato i miei nuovi amici, sembra felice. Mi parla di più.»
«E con le ragazze? Come te la cavi? Mi ricordo che in estate stavi con quella bionda... Vi frequentate ancora?»
Dan si zittì. Lo zio gli domandava della sua ragazza solo perché il cugino universitario era abbastanza furbo da non presentare alcuna fidanzata ai genitori, che avrebbero avuto un lapsus di nomi continuamente. Lo zio Harold era un uomo che possedeva la piena fiducia di Dan, soprattutto da quando gli aveva regalato un pacchetto di patatine al peperoncino all'età di sei anni. Da allora, zio Harold era diventato uno dei suoi confidenti, ed era stato il primo che lo aveva assistito al suo pianto per la morte di Danielle. Quindi, poteva benissimo tenere per sé le informazioni riguardanti Beth.
«Allora? L'hai messa incinta, per caso?» domandò bonario lo zio, pensando a quand'era successo al figlio. Si ricordò di aver passato una settimana a verniciare fischiettando la camera vuota degli ospiti, felice anche perché finalmente suo figlio gli avrebbe presentato una delle sue conquiste. Ma a metà della camera imbiancata, Jake era entrato nella stanza e aveva gridato che si era trattato di un "fottuto falso allarme".
«No...» Dan si soffermò ancora un secondo, poi cominciò a parlare a raffica, di Beth, Chris e Alan. Non tralasciò niente, a parte le continue visite di Danielle nella sua stanza in stato di putrefazione. Di quelle non ne avrebbe parlato con nessuno, forse nemmeno con se stesso quando non l'avrebbe più rivista. Quando finì, Dan si ritrovò senza fiato, e lo zio lo fissava a bocca aperta, sbalordito.
«Oh, mio Dio.» mormorò. Prese il fazzoletto dalla tasca e si ripulì il sudore dalla fronte. «Che zoccola! Ne hai parlato con tuo padre?»
«Sì. L'altro giorno sono anche andato con i ragazzi a fare una visita per le malattie veneree... tanto per sicurezza.»
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Tre x Lei
RomanceQuesta è la storia di Dan, Alan e Chris. Tutti e tre hanno alle spalle una vita lunga e difficile, ognuno di loro nasconde dei segreti. Non si conoscono, si incontrano per la prima volta in un bar dopo una partita di basket tra le loro scuole. Non h...