capitolo quindici

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Era il giorno di Natale.
"Buon Natale amore" sorrise James.
"Anche a te" disse Regulus quando qualcuno bussò alla porta di camera sua.
"Merda merda merda" imprecò.
Lui nascose lo specchio ed esclamò un "avanti" poco convinto.
La porta si aprì di scatto, e al contrario delle sue aspettative non c'erano sua madre o una delle sue cugine ma bensí il suo migliore amico, Barty.
"Barty!" esclamò abbracciandolo.
"Ei Reg" sorrise lui cingendolo per la vita.
Barty si chiuse la porta dietro di sè e si sedette a gambe incrociate sul letto sfatto di Regulus.
"Che stavi facendo?" domandó.
Regulus tirò fuori lo specchiò richiamando di nuovo l'attenzione di James.
"Che cos'è quella roba?" domandó vedendo la faccia di James apparire sul vetro.
"Potter?"
"Mhm, ciao Crouch" sbuffò il grifone.
"Buon Natale Reggie!" il volto di suo fratello apparve per qualche secondo, per poi scomparire di nuovo.
I due amici risero.
"Ascolta amor, ci vediamo stasera dopo la cena" Regulus e James baciarono lo schermo, come era solito fare ogni volta secondo la loro tradizione.
Poi il volto di James scomparve.
Regulus si alzò dal letto prendendo una pergamena e un pezzo di carta.
"Che cosa scrivi?" chiese Barty cercando di prendere una cioccorana abbandonata sul comodino di Regulus.
"Giù quelle mani! È per James" ringhiò.
Barty sbuffò.
Uscirono in giardino, raggiungendo il gufo reale di Regulus.
"Portala a James, ma non farti vedere da nessuno" gli assicurò.
L'animale gli accarezzò la mano con il becco e poi sbattè le ali. Pochi secondi dopo era solo una macchia marrone nel cielo azzurro di Grimmauld Place.
"Stai bene?" domandó Barty stringendo un braccio intorno alla spalla dell'amico.
"Sto bene" sorrise falso lui.
"Reg sei il mio migliore amico, ti conosco troppo bene, cosa succede?"
Il riccio appoggiò la testa sulla sua spalla:"Mi manca"

Il pranzo arrivò in fretta e come Regulus sospettava durò più del previsto.
Mangiarono piatti buonissimi preparati da Kreacher, l'elfo domestico della famiglia Black. Uno dei piccoli amici di Regulus.
Gli occhi di quest'ultimo balzarono velocemente su tutto il tavolo.
Alla sua destra c'era Barty, il suo migliore amico.
Alla sua sinistra invece c'era Narcissa. Si stava sistemando il trucco e i capelli biondi e neri che gli ricadevano sul volto pallido.
Davanti a lui, Bellatrix. Aveva in faccia un volto serio, ogni tanto accennava qualche risata a qualche battuta razzista fatta da Orion.
Orion, suo padre, uomo cattivo e dal pessimo gusto.  Assomigliava vagamente a sua moglie, Walburga.
Poi c'erano quasi tutti i presenti sull'albero Genealogico dei Black.
All'appello mancavano i parenti morti. E Sirius e Andromeda.
Andromeda era sua cugina. Da tutti era sempre stata ritenuta perfetta. Rispecchiava a pieno i valori della famiglia Black.
Fino a quando non si sposò con Ted Tonks, un  mago nato babbano,tassorosso.
"Regulus?" lo richiamó suo padre.
"Si, padre?" deglutì lui mentre un fremito gli attraversava la voce.
"Dovresti prestare più attenzione a discorsi importanti come questi!" lo rimproverò Bellatrix.
"Scusate. Chiedo scusa"
"Parlavamo del Signore Oscuro"
Barty gli strinse la mano consapevole che prima o poi sarebbe successo, consapevole che prima o poi Walburga e Orion Black lo avrebbero marchiato come Mangiamorte.
"Io-" sospirò ma non disse nulla.
"Alla gloria! Al Signore Oscuro" brindarono gli uomini.
Regulus sentì lo stomaco piegarsi in due.

Verso sera era al suo solito appuntamento con James.
"Vogliono che mi unisca al Signore Oscuro, James" spiegó Regulus.
"No, no, no!" tuonò Sirius.
"Vengo a prenderti in quella casa di pazzi, a costo di morire" ringhiò James.
Remus si stava mordendo le labbra.
"Ascoltami, troveremo una soluzione. Non possono farlo subito. Aspetterano almeno il tuo ultimo anno a scuola.
Ti prometto che penseremo a un piano"
"Ti amo" disse di sua spontanea volontà Regulus e a James apparve un sorriso.
"Regulus" Bellatrix entrò in stanza.
E Regulus colto alla sprovvista lasciò cadere lo specchio a terra. Questo si frantumò in mille pezzi.
"Bella posso spiegare"
"Era di tuo fratello questo patetico specchio. Lo usava per parlare con Potter, il suo amichetto strambo. Perché ce l'hai tu?" disse puntandogli la bacchetta alla gola.
"Bella abbassa la bacchetta, ti prego"
"Per Salazar, parla!" tuonò lei scuotendo i capelli ricci.
Regulus non disse niente, se ne stava zitto.
"Zia" chiamò lei mentre la sua voce si alzava stridula.
Walburga Black apparve nel suo vestito grigio.
"Regulus ha uno specchio gemello. È lo stesso che aveva quello strambo di suo fratello.
"Madre posso spiegare" lottò per ricacciare giu le lacrime e tirò un sospiro di sollievo quando entrambe uscirono dalla stanza, sbattendo i tacchi.
L'incubo era finalmente finito, o almeno pensava.
Lo aveva pensato fino a quando non era entrato suo padre.
"Crucio" aveva sussurrato e il ragazzo sentí il dolore attraversargli il corpo.
Gridò e poi perse i sensi.

"Che cazzo è successo?!" il panico assalí James come un fiume in piena.
"Quella che lo ha chiamato... era Bellatrix" disse Sirius.
"Merda dobbiamo andare ad aiutarlo" si mise le mani nei capelli James lottando contro le lacrime che minacciavano di uscire fitte.
"Calmati James, non possiamo giungere a conclusioni affrettate" cercò di farlo ragionare Remus.
"Non sono conclusioni affrettate, i miei genitori non hanno secondi fini. Potrebbe già essere in guai seri" tuonò Sirius verso il suo ragazzo.
Non era mai stato così prepotente nei suoi confronti da quando stavano insieme, ma i Malandrini sapevano benissimo che quando si trattava del suo fratellino, Sirius, perdeva il controllo.
A James sfuggì un singhiozzo.
Peter e Remus lo guardarono, non l'avevano mai visto piangere, soprattutto per amore:"Perfavore" sussurrò, anche se dal suo tono di voce uscí più come una supplica.
"Vado a chiamare tua mamma" disse deciso Sirius.
"Signora Potter" chiamò  aprendo la porta e indietreggiò quando vide che era già sulla porta.
"Mamma.." singhiozzò James.
Lei sospirò e abbassó lo sguardo.
"Sirius, c'è tuo fratello minore"

Against All||JegulusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora