capitolo diciasette

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James si svegliò con il calore tra le braccia.
Regulus era in una pozza di sudore.
"Reg" gli sussurrò all'orecchio.
Lui aprì gli occhi dolcemente mugolando.
"Sei tutto sudato Reg" rise James lanciando via le coperte.
Un brivido di freddo gli accarezzo la pancia da sotto la maglia leggermente alzata.
"Ho avuto un incubo, scusami" si staccò leggermente:"Posso farmi una doccia?"
"Ti aspetto qui" sorrise James.

Mezz'ora dopo Regulus rientrò in stanza con solo un asciugamano in vita.
"Oh santo Godric-" sobbalzò James:"Che cazzo ci fai nudo?"
"Non ho ancora i miei vestiti" s'imbronció lui.
"Finirai per farti stuprare se continui a girare mezzo nudo"
"Chi mi dovrebbe stuprare scusa?" chiese ingenuo.
"Io, idiota" gli lanciò un paio di boxer in faccia.
"Dimmi che almeno erano puliti" emise un conato di vomito Regulus.
"Sul serio Black? Mi hai succhiato il cazzo fino a una settimana fa e adesso hai schifo dei miei boxer, tra l'altro puliti?"
"Delicato come un elefante"
"Informazione di cui non avevamo bisogno, grazie James" la voce di Sirius dal corridoio li fece sobbalzare.
"Cretino" lo insultó Regulus.

Regulus tornò a cambiarsi e poi raggiunse James in camera.
"Perché sei andato in bagno? Ti ho già visto nudo" rise James.
"Oh santo cielo" ringhiò esasperato il serpeverde.
"Scendiamo a fare colazione?" chiese poi.
Regulus sbarrò gli occhi.
"Che c'è?"
"Non ho fame"
"Devi mangiare Reg, niente storie" sbuffó James.
"James ti prego"
"E va bene, cosa ti succede?" domandó.
"Mi vergogno..." un rossore dipinse il suo volto.
"I miei ti adoreranno, smettila"
"Hai intenzione di dirglielo?" chiese Regulus.
"Glielo dirò oggi"
"Come la prenderanno?"
"Stai tranquillo Reggie. Te l'ho già detto, ti ameranno" Le loro labbra si toccarono di nuovo.
"Ragazz- oh"
"Oh cazzo- mamma potresti bussare!"
Lei sorrise:"Scendete a fare colazione?"
James annuì prendendo Regulus per mano.

"Buongiorno" sorrise sedendosi al tavolo James.
"Buongiorno" sussurró Regulus sentendo gli occhi di tutti puntanti adosso.
Voleva solo sprofondare.
James gli stringeva la mano da sotto il tavolo.
"Come stai, Regulus?" chiese Fleamont guardando il piccolo serpeverde seduto vicino a suo figlio.
Lui ingoiò un pezzo di biscotto:"Mi sono ripreso, grazie" sorrise imbarazzato.
Poi caló il silenzio.
Nessuno fece nulla per romperlo.
Regulus si sentiva veramente di troppo e aspetto con'ansia di finire per alzarsi.
I quattro Malandrini e lui si alzarono contemporaneamente.
"James, Regulus, possiamo parlare?" chiese Euphemia.
James annuì mentre il cuore di entrambi accellerava.
James aspettò di essere solo prima di parlare.
"Si mamma, si papà, io e Regulus stiamo insieme" disse senza troppi giri di parole.
Euphemia sorrise asciugandosi una lacrima.
"Cosa?" suo padre sembrava sbalordito.
"Non metterti a fare scenate perché giuro che ti maledico" lo minacció Euphemia.
Regulus accennò una risatina.
James gli prese la mano.
Lui si sedette e guardò il serpeverde:"Cosa è successo ieri sera Regulus?"
Ora che sapeva di non essere odiato per lui venne più semplice parlare.
"Avevo appema finito di pranzare, i soliti banchetti alla Black, quelli che durano ore e ore. Stavo parlando con James tramite lo specchio" ebbe un sussulto.
Il grifone gli accarezzò la nuca.
"Mia cugina, Bellatrix, è entrata nella mia stanza e ha capito dallo specchio che c'era qualcosa che non andava"
"Ti hanno fatto del male?" chiese poi Euphemia.
"Mi hanno cruciato, un paio di volte. E poi per scoprire tutto hanno usato il Legilimens"
Una lacrima rigó il suo volto.
Euphemia si alzò e Regulus si strinse nelle spalle. La paura lo assalí.
A differenza di tutte le sue aspettative  lo abbracció.
"Benvenuto in famiglia" sorrise lei e Regulus trattenne le lacrime per la troppa felicità.
James lo prese per mano e si bloccò sulla porta:"Posso portare Regulus a pranzo fuori?"
Regulus si sentí arrossire tutto d'un tratto.
"E i tuoi amici?"
"Pf, scommetto che sapranno cavarsela anche da soli per un pomeriggio"
"Va bene"

"Vuoi davvero portarmi a pranzo fuori?" chiese ridendo Regulus.
"Non abbiamo mai avuto un vero e o proprio primo appuntamento noi due" disse James posando gli occhiali sul comodino e stropicciandosi gli occhi.
"Si è vero, però pensavo che la nostra prima scopata valesse come primo appuntamento" rise ancora.
"Ma se eravamo entrambi ubriachi" disse James.
"Hai ragione"
"Dai vestiti, che tra poco andiamo" esclamò.

Against All||JegulusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora