capitolo tredici

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Quando Regulus tornò in dormitorio trovò Barty parlare tranquillamente con una ragazza del quarto anno.
"Reg" sorrise lui vedendolo.
"Chi è quella?" chiese il riccio.
"Oh, Lydia Smith, è del quarto anno"
Regulus annuì:"Devo parlarti"
"Che succede ragazzi?" domandò Severus Piton avvicinandosi.
Regulus alzò gli occhi al cielo, Piton era l'ultima persona che doveva sapere della sua relazione con James.
Sospirò, prendendo Barty per il braccio e raggiungendo il loro dormitorio.
"Quindi?" chiese il suo amico sedendosi sul suo letto.
"Io e Potter ci siamo messi insieme" disse.
"COSA?" urlò con voce stridula
Regulus arrossì:"Ma è fantastico!" lo abbracció.
"Cosa credi di fare con i tuoi genitori?" chiese poi Barty.
"Sinceramente non me ne frega un cazzo. Finché non lo sapranno saró al sicuro"
"E se lo scopriranno?"
"A quello non ci ho pensato..." sussurrò sorridendo leggermente.
"Sono felice per te Reggie" gli accarezzò i capelli.
Regulus sorrise.
Quello che legava lui e Barty era più di una semplice amicizia, erano come fratelli. Cresciuti insieme.
Era ormai sera inoltrata, Regulus si infilò il pigiama e si mise sotto le coperte.
E poi si addormentò tra le braccia di morfeo.

Il giorno successivo sarebbe stato l'ultimo prima delle vacanze di Natale e ad Hogwarts si respirava la più grande aria Natalizia, mentre la neve scendeva a fiocchi sulle torri.
"Che farai a Natale?" chiese Regulus disegnando alcuni cerchi immaginari sul petto nudo di James.
James gli accarezzò il viso.
"Pad, Moony e Wormy sono da me" disse.
"Vorrei poter esserci anche io" sbuffò sonoramente.
"Tu sta solo attento a non farti scoprire. Non voglio che ti facciano del male"
"Non me me faranno, credo"
"Qualsiasi cosa succeda vieni da me." lo mise in guardia.
Regulus annuì baciandolo lentamente.
"Grazie"
Un tonfo si udì fuori dalla porta e Remus rotoló all'interno puntando la bacchetta contro la porta.
"Stammi lontano, bastardo" ringhiò.
"Moony?" chiese James rimettendosi la maglietta.
Regulus si accigliò.
"Eddai amore lo sai che ti amo" ghignò Sirius.
"Fottiti, stronzo"
"Che succede?"
"Ha preso il mio cioccolato! Il mio fottuto cioccolato!"
Regulus emise una risatina.
"Moony è solo cioccolato, andiamo a Mielandia e lo ricompriamo. Non farne un problema" cercò di calmarlo Peter.
"ERA IL MIO CIOCCOLATO"
James si battè una mano sul volto.
"Giuro che ogni tanto sono normali"
"È meglio che torno in dormitorio, devo ancora preparare tutti i bagagli" disse Regulus.
"Aspetta" lo bloccò James guardando Sirius.
"Che succede?"
Il grifondoro gli porse uno specchio.
Regulus si accigliò mentre James ne tirava fuori uno uguale dalla tasca.
"Sono specchi gemelli, servono per tenersi in contatto con un'altra persona anche a chilometri di distanza" spiegò.
"Prima era mio, ma penso che in questo momento sia più utile a te" sorrise Sirius.
Regulus baciò James:"Grazie"
Poi guardò suo fratello e lo abbracció.
"Stai attento" gli disse il più grande prima di vederlo uscire dal loro dormitorio.

Tornato in dormitorio la prima persona con cui Regulus si scontrò fu Piton.
"Ciao Severus"  disse.
"Dove eri?" domandò.
"Oh, ehm, in biblioteca" si grattò la nuca intimorito.
"Ti ho visto con Potter ieri, cosa ci facevate insieme?" Piton si accigliò.
"Mi ha chiesto una mano con pozioni, perché?"
"E questo come me lo spieghi?" domandò indicando il succhiotto che copriva un punto del suo collo.
"Non sono affari tuoi, Piton" disse scrollandosi di dosso il ragazzo per tornare in dormitorio.
Piton non era per niente furbo, ma non era stupido, anzi, era abbastanza intelligente.
Stava iniziando a capire e quando lo avrebbe capito sarebbe stata la fine.

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